Capitolo 11.

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Ero stesa sul letto.

Aprii lentamente gli occhi, mettendo a fuoco la vista.

Mi guardai intorno.

Ero in una stanza bianca, piena di oggettini,da cerotti a medicine.

L'odore di quella stanza mi faceva bruciare il naso.

Le finestre erano aperte.

Mi ero alzata. Trovai i cerotti, che prima stavano sul mio collo, sul materasso.

Chi li ha tolti?

Non c'era nessuno in quella stanza.

Scesi, traballante, dal letto e uscii.

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* questa volta me la paga! *

Camminava pestando violentemente il pavimento.

Paul era incazzato a morte. Era per colpa sua che Shin sta male.

Lo vide fuori dalla sua classe, intento ad andare in cortile.

- tu...- indicò, guardandolo male, il moro.

- come hai osato toccarla? - soffiò, uccidendolo con lo sguardo.

Si avvicinò di più a lui prendendolo dal colletto.

- cosa le hai fatto? Perché l'hai toccata? - urlò.

In quel momento aveva intenzione di picchiarlo, ucciderlo. Non gli interessava se veniva espulso o cosa.

- dov'è Shin? - fu solo la domanda da parte di Fabio.

- i cazzi tuoi? Devi lasciarla in pace! Stai causando molti danni a lei. -

- senti... lei è molto importante per me, quindi dimmi dov'è - si spazientì il biondo.

- è svenuta per colpa tua. Cosa avevate fatto ieri? Perché ha quelle macchie sul collo? -

Il biondo ghignò.

- lei ora è la mia ragazza... sai cosa fanno i fidanzati... -

Paul ribollì dalla rabbia.

- cavolo! - era arrabbiato.

Come poteva toccarla.

- cosa state facendo?-

La mia voce flebile, fece girare i due ragazzi.

Fabio, corse da me, facendomi tutte le domande possibili.

Non lo guardai neanche.

Guardavo Paul che se ne andava, di spalle e iniziava a rimpicciolirsi, fino a scomparire.

Se ne era andato.

Aveva perso la partita. Ormai, ero di Fabio.

La ragazza dalle lacrime di sangue.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora