Capitolo 7.

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Passarono gli anni e ancora non riuscivo a controllare il mio istinto omicida.

Adesso ho 14 anni.

Oggi inizio la scuola superiore, dopo quei 3 anni di media, che sono stati infernali.

Mi prendevano in giro, mi insultavano. L'unica cosa che potevo fare, e che mi piaceva, era sognarli.

Quelle volte non volevo controllarmi.

Speriamo che questo anno sia migliore.

Mi sto preparando per andare a scuola.

La divisa, camicia bianca, cravatta e gonna beige, Scarpette.

Come sempre.

La divisa era la stessa.

I ragazzi non facevano altro che sbirciare. Mi dava sui nervi.

Presi lo zaino e, insieme a Paul, andai a scuola.

Il tragitto era più facile e Bello, se sta lui, il mio migliore amico.

Ancora non sono riuscita a ricambiare i suoi sorrisi.

Lui sorride sempre e io vorrei far qualcosa per ricambiarlo. Ma non so cosa.

Stavamo chiacchierando quando passò un ragazzo di lì.

Pure lui stava andando a scuola.

Mi guardò e mi sorrise.

Sicuramente non sarà per me.

Mi guardai dietro, avanti e di lato, ma non c'era nessuno.

Ero confusa. Sorrideva a me?

- lo conosci?- domandò Paul.

Io scossi la testa.

Entrai in classe.

Si, solo io. A Paul è stata assegnato la classe a fianco.

Ecco che si rimostra il ragazzo di prima.

- ciao - disse lui.

Mi riguardai intorno e lui ridacchiò.

- sisi... parlo con te! -  sorrise lui. - se nuova, no? Non ti ho mai visto in giro - disse lui.

- beh... io non esco mai - risposi abbassando la testa.

- e perché -

- beh... io vivo in una comunità e credo che faresti meglio ad andartene, sono pericolosa. Tutti lo dicono -

- come? Io volevo fare amicizia con te. Non m'interessa voglio essere tuo amico! Piacere Fabio - si presentò porgendomi la mano.

- Shin... -

Ci tutti e due infondo, così potevamo chiacchierare e conoscerci.

Finì l'ora, Paul mi venne a prendere, nella mia classe, ormai vuota.

Stavamo solo io e Fabio a parlare e a sistemare lo zaino.

- Shin sei pronta? - domandò lui entrando.

- si... tu vai -

Uscì.

- lui è il tuo ragazzo? - domandò poi.

- n...no - il cuore mi batteva a mille. Perché?

- perfetto... - sorrise lui. - io vado. A domani - mi diede un bacio sulla guancia. Perché l'ha fatto? Solo oggi ci siamo conosciuti.

Dalla porta, c'era Paul che vide tutto.

Presi lo zaino e andai, insieme a Paul, alla comunità.

- perché ti ha dato un bacio? -domandò poi.

- non lo so... - risposi solamente aggiustandomi la gonna.

Non parlammo più.

La ragazza dalle lacrime di sangue.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora