capitolo 17.

5.4K 440 47
                                    

*************

Ero notte.
Ero stesa tranquillamente sul letto a dormire.
Dormivo tranquillamente.
Ero agitata, sudavo, non riuscivo a chiudere occhio.
C'era una scena che galleggiava nella mia mente.
Un incubo inimmaginabile.
Paul. Un auto. Sangue.

No. No.
Non dovevo pensarci.
Ma, come un brutto scherzo, la mia mente proiettava solo quella scena.
Non potevo permettere a questo brutto incubo di prendere il sopravvento.
Non doveva succedere.

***********
Il giorno dopo mi sveglio e vado dritta in camera di Paul.
Dorme dolcemente, stringendo il suo dolce cuscino.
Sorrido alla vista di quell'espressione angelica sul viso paffutello di Paul.
Gli accarezzo la guancia e vado via, per non disturbarlo, ma sento la stoffa della maglietta del pigiama tirare e mi giro di scatto, incontrando le dolci e tenere labbra di Paul sulle mie.
- Buongiorno piccola... - si stiracchia Paul.
-come mai qui? - sorride.
- non posso vedere il mio Paul dormire? - domando guardandolo.
Lui sorride.
Non voglio vedere quel sorriso scomparire dal suo volto.
Ho deciso.
Non devo lasciarlo. Non devo permettere al mio incubo... che quella scena diventa realtà.
No!
- Hey... tutto bene? - domanda Paul, sventolando la mano davanti al mio viso.
Scuoto lievemente la testa.
-si... -rispondo soltanto.

----------------

Passarono almeno tre o quattro settimane.
Non è successo niente.
Forse era stato uno sbaglio quell'incubo.

- andiamo a fare una passeggiata? Staranno anche Caleb e Mirko. - disse.

Starà anche Caleb.
Non lo sopporto quel ragazzo. Non fa altro che scherzi.
- Pure Caleb? -
-si...- ridacchia lui.
- va bene -

--------------

Stiamo in un piccolo parco.
Seduti su una panchina a sorseggiare una deliziosa granita al limone.
A scherzare e a chiacchierare.

- oh cazzo! Ho dimenticato il cellulare sul bancone del bar ... arrivo subito! - urla Paul correndo davanti al semaforo.

Io in quell'istante stavo litigando con Caleb, per un nonnulla, quando noto Paul correre.
- dove sta andando ? - chiedo.
- al bar...si è dimenticato una cosa... -

La scena apparì nella mia mente.
Gli occhi sgranati.
Cosa sto facendo.... devo andare da lui.

POV PAUL.

Aspetto impazientemente che questo fottuto semaforo diventi, da rosso a verde.
Ma quanto ci vuole?!
Guardo ripetutamente il semaforo.

Verde.

Finalmente!
Percorro velocemente le strisce pedonali.
Noto Shin correre verso di me.
Poi la sento urlare. Un clacson suonare. Infine vedo tutto buio.
Un senso di leggerezza.
Non riesco a muovermi. Cosa è successo?

POV SHIN.

Come ho fatto a non fermarlo?
Come sempre l'incubo ha ragione.
Perché è successo.
Io dovevo salvarlo. Dovevo urlargli di non attraversare. Dovevo accorgermene prima di quello che stava facendo.
Sono un'inutile.
Attraverso la strada, scuotendo il corpo di Paul.
-svegliati Paul! Per favore.. svegliati! - gli urlo, senza risposta.

Il viso del ragazzo è bagnato da gocce calde.
La piccola gocciolina cade al lato del suo viso.
Ma quella non è una semplice goccia.
È una lacrima.
E quella lacrima è di Shin.
È la prima volta che piange seriamente.

Metto la testa sul petto di Paul, disperandomi e urlando quanto sono inutile.
Quanto è inutile la mia vita.
Di quello schifoso giorno in cui sono nata.

Il corpo di Paul viene trasportato via e io rimango immobile, con gli occhi vuoti e un senso di rabbia in me stessa.

La ragazza dalle lacrime di sangue.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora