capitolo 8.

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Da quando ho conosciuto Fabio, Paul, è un po' strano.

Andavo a scuola senza di lui, andavo da sola.

Non mi parlava più.

Ed io? Facevo lo stesso.

In questo periodo sono stata, sempre, insieme a Fabio che me n'ero dimenticata del mio migliore amico.

Avevo dimenticato dei miei " poteri killer ".

Non ci pensavo mai.

Non c'era niente di provocante.

Fabio, mi faceva star bene.

Mi divertivo con lui, anche se non lo mostravo.

Nella mia classe, solo lui è il mio migliore amico.

Poi c'era Paul.

Ma perché penso sempre a lui?

Presi lo zaino e come sempre, aspettavo Paul davanti alla sua camera.

Dicevano sempre che se n'era andato prima a scuola.

Mi evitava. E anche io lo facevo.

Ci sto un po' male.

Me ne andai a scuola, come sempre, da sola.

Lo incontrai davanti al cancello.

Mi guardava, poi distoglieva lo sguardo.

Ok, inizio a stargli antipatica.

Andai vicino a lui, ma come sempre se ne andava.

- hey! - qualcuno mi diede una pacca da dietro alla spalla.

Mi girai indifferente.

- mai che ti spaventi tu, eh! - sbuffò lui, era Fabio. Siamo diventati più intimi quelle settimane prima.

- no... non ho paura di niente - risposi.

- va bene.. - disse lui, sorridendo.

Quegli occhi azzurrini color del mar limpido.

Era come un secondo, Paul per me.

Forse era per lui che se n'era andato.

Forse gli stava antipatico. Forse sto passando più tempo con lui, che con Paul.

- senti... tieni. Così possiamo sentirci ogni qualvolta vuoi - mi diede un aggeggio.

- cos'è? - domandai tastandolo.

- è un cellulare... puoi usarlo per chiamare. Così possiamo sentirci no? -

- e... come si usa? - domandai imbarazzata.

Tutti lo utilizzano e io no. Mi sento a disagio.

- allora... per accenderlo si fa così... - mi fece vedere come si usa.

Comincio a capire qualcosa.

- ti faccio vedere come si risponde e come si chiama... -

Non riuscì a farlo che suonò la campanella e dovevamo entrare.

- va beh... proviamo all'uscita! - ridacchiò prendendomi la mano ed entrando, sotto lo sguardo ingelosito di Paul.

Il più casinista in quella classe è Fabio, quindi veniva spesso sbattuto fuori. Questo lo sapeva pure il moro, del mio amico.

Il biondino fu, di nuovo, spedito fuori dalla classe.

In quello stesso momento anche Paul era uscito.

Voleva incontrarlo e fare un po' di conti.

Si avvicinò a lui.

La ragazza dalle lacrime di sangue.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora