Chapter 27

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"Signorino Styles! Stai attento!" lo sgridó la terza professoressa di quel giorno.

Nascose la faccia, mordendosi il labbro e guardando verso il davanti dell'aula attraverso le ciglia. "Mi scusi, signora" mormoró.

Fece del suo meglio per fare attenzione alla lezione e cercare di liberarsi della sensazione di paura che sentiva nello stomaco. Non ci riuscí. La sera prima aveva detto a suo zio del lavoro, ma era corso via prima che potesse fargli qualsiasi cosa. Gesto, ovviamente, stupido.

"Oi, che succede?" Louis gli diede un leggero calcio alla gamba.

"Niente. Sto bene"

"Non é vero"

"Sí, invece"

"No"

"Signorino Tomlinson!" urló la professoressa, palesemente esasperata. "Puoi perfavore stare in silenzio?"

"É importante, signora" protestó.

"Beh, se é cosí importante, vorresti condividerlo con la classe?"

"Certe cose importanti sono private"

"In questo caso, puoi aspettare la fine della mia lezione"

"Che palle" brontoló.

//

"Louis? Cosa diavolo ci fai qui?" sibiló Harry, vedendo Louis entrare in casa sua. "Devi andartene"

"Felice di vederti anche io" disse Louis ironicamente.

"No, davvero. Devi andartene"

"Calmati. Ti ho portato del cibo. Mia mamma ti ha fatto un cesto"

"Glielo hai detto?"

"Nah, in realtá non le ho detto che era per te. Le ho detto che avrei fatto un picnic. In realtá, é probabilmente una scusa di merda, quando mai ho fatto un picnic? Comunque, ecco a te"

"Grazie" sorrise Harry, grato. "Ma, oh merda-oh dio-" inizió ad andare in panico quando vide suo zio barcollare davanti a casa. Non c'era modo per cui Louis potesse andarsene senza essere visto. "D-Devi nasconderti-"

"Cosa? Sei fatto?"

"P-Perfavore Louis, ascoltami..." lo pregó Harry con le lacrime agli occhi. "Vai sotto il tavolo, non c'é nessun altro nascondiglio, ma promettimi che starai zitto, e che non verrai fuori per nessun motivo, finché non te lo diró io, promettimelo"

"Okay, okay. Lo prometto. Mi sento ridicolo" mormoró, per poi nascondersi sotto il tavolo. La tovaglia lo copriva quasi completamente.

"Non dire una parola e non muoverti"

"Ragazzo? Dove cazzo sei?" biascicó suo zio, entrando in casa.

"Q-Qui"

"Sai di essere fottutamente inutile? Non riesci neanche a tenerti un lavoro, frocio"

"Mi dispiace. Mi dispiace davvero. C-Ci ho provato, lo giuro"

Louis si rannicchió su sé stesso quando sentí un tonfo, seguito da un piagniucolio di Harry.

"Beh, non ci hai provato fottutamente abbastanza! Sai solo deludere tutti! Sei un buono a nulla!"

"Mi dispiace-" singhiozzó quando suo zio tiró un altro calcio al suo corpo arricciato.

Harry si afferró la nuca, che aveva sbattuto contro la cucina a causa di suo zio.

"Non avresti dovuto correre via da quei fottuti uomini! Ci avrebbero aiutato con i soldi se tu non fossi stato cosí fottutamente frigido!"

"Non volevo essere una fottuta prostituta!" urló Harry, pentendosene immediatamente quando gli venne dato un pugno in faccia.

"Ti voglio fuori da casa mia prima di stasera. E se sarai ancora qui, ci saranno delle consequenze. Sei solo un fottuto peso"

"Okay, okay" Harry annuí velocemente.

"Esco di nuovo. Ti voglio fuori di qui prima di quando torneró"

E con questo se ne andó, sbattendo la porta.

"Tu, fottuto idiota!" urló Harry quando Louis uscí da sotto il tavolo. "Te lo avevo fottutamente detto di andartene! Io-Cazzo-!" Harry sbatté di nuovo la testa contro la credenza, gemendo per il dolore.

"Hey, va bene" sussurró Louis, appoggiando una mano sul braccio di Harry. "Stai bene"

"D-Devo prendere la mia roba, dovresti andartene. Ma p-perfavore, non dirlo a nessuno"

"Non vado da nessuna parte. Dove pensi di andare?"

"Al parco. Non lo so, cazzo"

"Resti da noi. Non accetto un no come risposta. Gesú Cristo, Haz" Louis lo tiró in un abbraccio, facendo finta di non notare come il ragazzo si irriggidí. "Prenderemo la tua roba e poi andremo a casa e ti darai una rinfrescata"

Harry non protestó, sapendo che quella fosse la migliore soluzione.

"Hai una valigia o una borsa?"

Harry guardó in basso, mormorando un "No"

"Chiamo mia mamma per farmene portare una e poi aspetterá fuori, ci puó venire a prendere lei. Va bene?"

Harry annuí.

//

"Okay, questa é l'ultima delle cose importanti. Vuoi portare qualcos altro?"

"Um, non lo so" Harry si guardó attorno, afferrando subito il suo coniglietto di peluche dal letto. Guardó tra i cassetti della sua scrivania, tirando fuori il suo diario e il suo album da disegno, assieme alle matite colorate.

"Disegni?"

Harry annuí.

"Posso vedere?"

"Forse dopo. Ma non subito. Penso di avere tutto"

"Va bene, andiamo dai. Saliamo in macchina"

Harry seguí Louis, tremante, spaventato dal dover ammettere che gli fosse stato fatto del male. "Ciao, tesoro. Stai bene? Louis non mi ha detto perché stai venendo a stare da noi" Jay gli sorrise caldamente.

"Sto bene. Va bene se te lo dico dopo? Non mi va di parlarne, ora"

"Certo, tesoro. Per quanto tempo hai bisogno di stare qui?"

"Oh, um, non lo so. P-Posso andarmene domani, se vuoi"

"No, non te ne vai. Dove andresti?" replicó Louis.

"Troveró un posto"

"No, tu resti con noi. Non tornerai lí per alcun motivo e non hai nessun altro posto in cui andare"

"Non posso stare con voi finché non compiró diciotto anni, sono quasi due anni" protestó Harry.

"Certo che puoi" disse Jay. Ovviamente, non andava bene il fatto di non poter tornare a casa, e aveva bisogno di tutto il supporto che poteva ricevere.

"Vuoi che le spieghi il perché, Haz?" gli chiese Louis a voce bassa.

Harry arrossí al soprannome, annuendo.

"Um, lo zio di Harry abusa di lui-"Louis fece una smorfia quando vide lo sguardo perso di Harry mentre era intento a graffiarsi i polsi. "E lo ha cacciato fuori di casa, oggi, perché ha perso il lavoro"

"Oh, tesoro" sospiró Jay. "Vivrai con noi. Abbiamo una stanza libera in cui puoi dormire"

"Ma sará costoso e non voglio causarvi problemi-"

"Puoi smetterla. Non ci causerai alcun problema. E penso che andrá bene per Louis avere un altro ragazzo in casa" gli sorrise. "La nostra casa é la tua casa"

"Davvero?" Harry pensava di poter piangere. Era la cosa piú bella che qualcuno avesse mai fatto per lui.

"Davvero" confermó lei.

"Grazie mille. Io-Io, grazie"

"Non c'é problema"

Loving You's The Antidote || L.S. [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora