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Ora, Louis non lo sa di preciso come ci si sia ritrovato in un campo da golf con Harry, a lui nemmeno piace il golf, fatto sta che quando l'Alpha glielo ha proposto, al lavoro, lui avrebbe rifiutato se non fosse stato per Liam e la sua fastidiosa insistenza.

Quindi ora si ritrova confuso, sudato, affaticato e con una sacca da golf sulle spalle che gli pesa esageratamente.
Ma, di fronte a lui c'è Harry sorridente, felice, e che cerca di spiegargli in modo buffo le regole di quello strano sport, quindi, a dirla tutta, non vorrebbe propriamente andarsene (ma questo all'Alpha non lo dice).

<<Mi spieghi perché dobbiamo camminare così tanto? Questo posto è immenso>> sbuffa, seguendo l'altro <<Non potevamo prendere una di quelle stupide macchine che si vedono nei film?>>
<<Intendi un golf cart?>> ridacchia Harry, girandosi per un attimo mentre continua a camminare di fronte a lui.
<<Si, come ti pare, quello>> sbuffa ancora l'Omega, facendo ridere più forte Harry.
<<Pensavo ci avrebbe fatto bene un po' di attività, ma possiamo affittarlo se vuoi>> propone quindi.
<<Ti prego>> mugola Louis.

Ed Harry lo sa, che quel tono lo ha utilizzato solo perché è stanco e non vuole più camminare, ma il modo in cui la sua voce ha tremato gli ha mandato una scarica elettrica dritta nei suoi pantaloni.
Ma Harry è un gentiluomo, così scaccia quel pensiero dalla sua testa, si schiarisce la voce, e si avvia verso l'affitto golf cart poco più in là.

<<Guido io>> asserisce Louis, prendendo le chiavi dal custode.
Harry sospira, Louis non sa nemmeno dove devono andare, ma non dice comunque nulla.

Ci vogliono tre svolte a caso e due quasi incidenti per far frenare bruscamente l'Omega, che scende subito dopo dalla provvisoria auto.

<<Non dire nulla>> sbuffa, prendendo il posto di un Harry che sta ridendo sotto i baffi.

Arrivati alla penultima buca, Louis ancora odia il golf, ma Harry gli piace un po' di più di quanto gli piacesse quando hanno iniziato a giocare.

Si rende conto che sta fissando la schiena del più grande stretta sotto la polo, i suoi muscoli che si muovono al movimento delle sue braccia.
Sta sorridendo alla vista, ma se ne accorge solo quando Harry si gira e aggrotta le sopracciglia.

<<Che c'è?>> chiede quindi l'Alpha.
Louis scuote la testa <<Sei bravo>> dice quindi, non sapendo realmente se sia vero o meno.
<<Niall mi ha insegnato, lui è davvero forte>> spiega il riccio, lasciando il suo posto a Louis, perché giochi il suo turno.

Nessuno dei due nota tre uomini di mezza età che gli si avvicinano, finché questi non sono a pochi metri da loro.
Li fissano qualche istante, ma Harry fa finta di nulla, continuando a guardare Louis giocare, finché gli sconosciuti non si avvicinano ancora.

<<Ehi ragazzo>> sorride il primo, rivolgendosi all'Alpha.

Louis non li aveva ancora notati, così, al suono della voce dell'uomo, si gira con le sopracciglia aggrottate. Il forte odore acre dei tre Alpha gli arriva presto alle narici, facendogli storcere il naso più del dovuto.
Quello che ha parlato è alto e corpulento, porta al polso un orologio costoso e addosso un completo di una marca che l'Omega non conosce, ma che scommette sia famosa tra gli appassionati di golf.

Harry sorride gentilmente all'uomo, avvicinandosi leggermente, mantenendo comunque una certa distanza.

<<Salve>> dice quindi.
<<Non vi abbiamo mai visto qui al club>> esordisce un secondo uomo, poco più basso del primo.
<<Siete nuovi?>> chiede quindi il terzo.

Harry saetta lo sguardo su Louis, che nel frattempo si è automaticamente avvicinato all'Alpha, rimanendo poco dietro di lui.

<<Siamo qui solo per oggi, non siamo soci>> la risposta di Harry è educata, ma misurata.

Fiducia Beffarda//L.S.  OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora