Mentre camminiamo senza una direzione ben precisa, non riesco a distogliere lo sguardo da Ombra. E' qualche passo davanti a me, in silenzio. Non so nemmeno perché la sto seguendo. In fin dei conti non ci conosciamo. Ma esiste. Non sto impazzendo e non mi invento le cose. Ciò nonostante non riesco ancora a capirci niente. Perché Thomas non si ricorda di lei? Perché è sparita dalla chat di gruppo? E perché in classe è come se non fosse mai arrivata? Devo trovare una risposta a tutte queste domande. E non le staccherò gli occhi di dosso per un secondo fino a quando non mi darà una spiegazione. Come se distrarmi volesse dire perderla di nuovo.
- Si può sapere dove stiamo andando? – le faccio spazientita. E' ormai un quarto d'ora che camminiamo e non mi ha ancora detto nulla. Lei mi ignora e mantiene il passo. Detesto quando qualcuno fa finta di non sentirmi. – Avevi detto che dobbiamo parlare... Be' parla! O non mi muovo da qui! – le dico a brutto muso fermandomi di botto. Ombra fa prima qualche passo, poi si ferma e si volta verso di me.
- Non qui! Non manca molto... - mi fa con uno sguardo che non lascia trapelare nessuna emozione. Come di un automa.
- E perché mai dovrei seguirti chissà dove? Io non ti conosco. – i suoi occhi verdi fissano i miei, incuriositi. Mi scrutano. Come alla ricerca di qualcosa. Poi sul suo volto le si stampa un mezzo sorriso. Questo mi fa pensare che non sia del tutto un robot senza emozioni.
- Non vuoi saperne di più su questa? – mi chiede tirando fuori dalla tasca destra una collana. E' lo stesso pendente contenente cristalli di quarzo rosa che indossava il primo giorno di scuola. Lo stesso ciondolo che avevo sognato la notte prima.
Rimango di sasso. Non riesco a far altro che annuire, un po' sospettosa. Ombra torna quindi a camminare invitandomi di seguirla, sicura che l'avrei fatto dopo aver stuzzicato ulteriormente la mia curiosità. So che probabilmente sto andando contro ogni sorta di regola di sicurezza che ci insegnano sin da bambini. Prima fra tutti, non fidarsi degli sconosciuti. Ma se ora tornassi indietro rimarrei col dubbio. Rimarrei con tutte quelle domande ad ossessionarmi. A distrarmi dal vivere il mio ultimo anno di scuola. E con molta probabilità finirei in manicomio. Se voglio avere un po' di pace devo rischiare e seguire questa "sconosciuta". Spero solo ne valga la pena.
Dopo un'altra decina di minuti, arriviamo in un piccolo parco che di recente è stato allestito con giostre per bambini. In paese siamo soliti chiamare questo posto "I Giardinetti". Credo sia dovuto alle sue piccole dimensioni. Di fianco a questo vi è una schiera di lidi balneari che da destra coprono quasi tutta la spiaggia. Per poi finire con un piccolo spazio di spiaggia libera sulla sinistra. Ombra si siede su un'altalena in fondo al parco e inizia a dondolarsi leggermente. Chiude poi gli occhi per un secondo e con un profondo respiro si lascia travolgere dalla brezza che arriva dal mare. L'odore salmastro mi è sempre piaciuto. Ispirata dal suo gesto, decido di sedermi sul posto vuoto al suo fianco e inizio ad oscillare un po' osservando le onde.
- Perché siamo qui? – le chiedo un po' confusa, continuando a fissare il mare. Lei riapre gli occhi e mantiene lo sguardo fisso davanti a sé.
- Mi piace venire qui. Sedermi sull'altalena. Lasciarmi cullare dal mare. E' confortevole, non trovi?
- Si, lo è. – chiudo gli occhi e faccio un profondo respiro mentre la brezza ritorna come un'onda che si infrange sulla spiaggia. Trattengo l'ossigeno dentro di me per qualche secondo. I miei polmoni si riempiono di quest'aria salmastra come se non aspettassero altro. Mi sento strana. Come se fosse la prima volta che respirassi. O meglio, come se questa fosse quella boccata d'aria che viene dopo un lungo periodo in apnea.
Il mio corpo inizia a vibrare leggermente. Come se delle formiche mi stessero camminando sulla pelle. Dal petto alle braccia, poi giù percorrendo il bacino fino alle gambe. E' piacevole. Mi sento la testa leggera, che galleggia. Una sensazione di benessere che però non dura molto.
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The Keeper
FantasiaEva è un'adolescente come tutti gli altri. Vive in una città normale, frequenta una scuola normale ed affronta problemi normali che ogni ragazza alla sua età si ritrova a dover affrontare. Qualcosa però cambia all'ultimo anno delle superiori. E' com...