8. i help you honey

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scusatemi se pubblico meno ma sono travolta da un mare di cose, rimedierò promesso :)
lysm

-chia
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Roma, bella città e cibo buono

stavo passeggiando per le vie della città che ormai più o meno conoscevo essencoci stato altre volte sempre per lo stesso motivo

cercavo di passare uno dei pochi giorni dove non lavoravo in modo tranquillo

"si ma le sto dicendo che non sono fove mi trovo"
"n-no mi sono perso! ma non mi aiuta così!" mi girai sentendo una voce familiare lamentarsi con un signore

Harry

"lo scusi, non è pratico" intarvenni io portandolo via

"tomlinson che vuoi?" disse

"prima di tutto, io conosco la città meglio di te, secondo, stavi facendo una figura di merda, e terzo, che ci fai qui?" risposi

"con questa collaborazione io, Chloe, gigi e niall siamo praticamente stati assegnati ai vostri voli per un po' quindi saremo sempre sullo stesso aereo, purtroppo per me" disse lui
"uh si anche james" aggiunse

"ah"
"ma chi sono gigi e james?" chiesi

"gigi è un'altra hostess" ahhh la biondina
"e james è il pilota"

"ma non era niall?" chiesi

"no lui è il co-pilota"
"ti facevo più intelligente sai?"

"mh quindi... ti sei perso?" domandai

"già, ma che ti frega scusa?" sbottó

"potevo aiutarti" risposi
"su, dove volevi andare?"

"al Colosseo e poi possibilmente a mangiare. ma con te? no" rispose

"sta zitto, da quella parte" dissi io praticamente facendomi seguire

lui stupido io intelligente

io parlavo e lui continuava a fare quello freddo e distaccato

per strada notai un fioraio e decisi di entrare e comprargli un bel mazzo di rose blu

quando gliele porsi mi disse
"ma sei serio?"

"si, tieni" risposi io con un ghigno

"non le voglio" si lamentó il ragazzo

"okay scelta tua" dissi con finta indifferenza e le misi nel suo zaino senza farmi vedere

non aveva ancora capito che ero determinato huh?

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arrivammo al Colosseo finalmente, lui fece un bel po' di foto con la sua macchina fotografica professionale che aveva al collo da tutto il giorno

ad un certo punto mentre ero di spalle sentii degli scatti dietro di me e quando mi girai a quanto pare mi stava fotografando

"ma non mi odiavi?" chiesi io

"ho detto che ti odio non che sei brutto" rispose avvicinandosi alla mia faccia facemdo un altra foto

"okay basta" risposi io

"ho fame" disse poi il ragazzo

era un invito?

beh

ci dirigemmo in un ristorante lì affianco e ci sedemmo ad un tavolo

ordinammo entrambi un piatto di pasta alla amatriciana

lui aveva la mano sul tavolo, io anche, ad un paio di centimetri si distanza

"dimmi qualcosa di te, fin ora so solo che sei pan, sei un hostess-" iniziai

"si dice steward" mi interruppe

"non importa continuerò a chiamarti hostess"

"mh non che mi piaccia parlare con te o stare con te ma visto che probabilmente non ti staccherai fino a sta sera... beh"

"vivo da solo, ho una sorella, di solito mi piacciono le persone e sono sempre gentile ma con te no, poi uhm" continuó fermandosí quando notó che lo stavo guardando negli occhi

passammo circa un minuto a guardarci e basta

"dimmi qualcosa tu però... non che mi interessi ovviamente" mi chiese senza distogliere lo sguardo

"mhh io vivo con le mie sorelle.. devo prendermi cura di loro, mia madre purtroppo non c'è più e..." mi bloccai quando mi prese la mano e si avvicinó al mio viso cone per baciarmi quando...

"due amatriciane vero?" disse il cameriere con i due piatti caldi in mano

harry si allontanó e tolse la mano di scatto

"si grazie" dissi leggermente scocciato

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restammo in silenzio per tutto il pranzo... c'era così tanta tensione che l'avrebbero percepita anche i muri

quando fu il momento di pagare harry voleva fare a metà ma alla fine vinsi e pagai tutto io

la giornata proseguí in modo tranquillo anche se con ancora tensione

il mio cuore andava ancora a mille

dopo poco vidi degli artisti di strada suorare e catare, una band

io allora decisi di andare a ballare lì davanti

harry si stava vergognando per me ma rideva

ad un certo punto gli presi la mano e lo tirai vicino a me per farlo ballare

lui ovviamente era contrario ma di lasció andare dopo un po'

quando finí la canzone lasciai una mancia ai ragazzi della band e parlai con il cantante

"come vi chiamate?" chiesi io

"måneskin" rispose il ragazzo

"avete talento, bravi" dissi, mi ringraziarono e ce ne amdammo

bingo avevo tolto la tensione

il resto della giornata fu tranquillo

double life || Larry Stylinson  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora