Capitolo 2. La luce opaca tra la disperazione.

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Il giorno seguente, le reclute vengono portate di nuovo al campo. Attaccate ad un'attrezzo con dei fili che li tengono sospesi a mezz'aria. Se sono capaci di mantenere l'equilibrio proprio appesi a quei fili, possono dirsi ammessi alla fase successiva.

L'istruttore Shadis mette alla prova il corpo reclute facendogli sperimentare i primi approcci con il dispositivo di Manovra Tridimensionale.

Tale dispositivo è alimentato a gas ed è composto da varie parti, e le principali sono due contenitori rettangolari ai lati delle gambe per portare quattro lame ciascuno. 

Infondo alla schiena è presente il dispositivo dal quale fuoriesce il gas, utilizzato per aumentare la velocità mentre si è in volo e avvolgere e sparare gli arpioni.

Appreso e studiato a fondo tutto ciò, bisogna adesso passare alla resistenza in equilibrio. Per molti è facile, per altri un pò meno. 

Nonostante la riluttanza iniziale con questo aggeggio nuovo, anche Nico riesce nell'impresa. Il comandante gli fa i suoi complimenti, seppur con freddezza, ma Nico non può fare a meno di notare che alcuni dei ragazzi la stanno guardando male e stanno bisbigliando qualcosa su di lei.

«Le avrà insegnato suo "fratello caporale" a farlo.»

«Ieri sera il capitano Levi era qui.. le avrà dato dei consigli.»

«Che raccomandata.»

Si sente ferita da queste parole soltanto perché sa che non è vero. Anzi, Levi le ha espressamente detto che durante l'addestramento non le avrebbe dato nessun consiglio e nessuna indicazione poiché ritiene che debba essere lei stessa con le sue sole forze a portare in alto le sue doti. E su questo, Nico, non ha mai avuto dubbi: è d'accordo con il fratello e non gli ha mai chiesto nulla.

«Ma perché queste persone parlano così senza sapere?» Pensa amaramente Nico.

«So che siete una cosa sola.» Una voce attira l'attenzione di Nico. «Ho sentito molto parlare di voi due, so che siete come due corpi e un'anima.» E' Jean. Cerca di tenere l'equilibrio ma cerca anche di non incrociare lo sguardo di Nico per evitare d'imbarazzarsi, perdere l'equilibrio e cadere proprio sotto i suoi occhi. «Dev'essere facile pensare che tu abbia ricevuto un suo aiuto.» Ribadisce.

Nico s'innervosisce per l'ennesima accusa ma prima che possa rispondere, Jean continua: «Io invece penso che tu sia qui perché vuoi diventare come lui. E solitamente, quando è così, una persona cerca anche l'approvazione. Perciò che tu sia in equilibrio in modo così facile.. » Dice continuando ogni tanto a balbettare. «.. come lo sono anche Sasha, Mikasa e gli altri compagni. Come cerco di esserlo anche io.. credo che sia per le tue sole forze.. è per questo.. tuo fratello dev'essere fiero.»

Il cuore della ragazza si riempie di gioia. Si gira per non farsi vedere e Jean diventa sempre più rosso. E' riuscito a capire cosa stesse provando Nico e l'ha consolata come meglio poteva. Senza nemmeno conoscerla affondo già sembrava aver capito tutto di lei. 

Lei trova il coraggio di guardare i giovani cadetti che stanno di fronte, e si rende conto che nessuno la sta guardando, anzi, sembrano tutti dispiaciuti per le parole spese nei suoi confronti.

E Nico sa che è merito delle parole di Jean.

Ma improvvisamente, sente un tonfo: Accanto a lei il giovane e risoluto Eren è caduto perdendo l'equilibrio. Nonostante i continui rimproveri, non riesce a prendere l'equilibrio, così è costretto ad abbandonare la postazione.

Tuttavia, al tramonto, ritorna lì per allenarsi aiutato da Mikasa e Armin, che hanno superato la prova.

Gli altri rimangono a guardarlo poco distanti, di fronte la mensa. Tra commenti sulla determinazione del ragazzo, Nico ne approfitta per farsi avanti verso Jean. Il ragazzo è intimorito ma lascia che sia lei a prendere parola.

I Fratelli Ackerman // Attack on TitanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora