Sono passati due mesi dall'incoronazione di Historia Reiss, la quale si è resa subito popolare tra i suoi sudditi attraverso una serie di misure a favore dei più deboli. Eren ed Armin, commentano questa sua scelta:
«Uno dei motivi per i quali Historia ha deciso di diventare una regina era poter fare questo.»
«"Questo" cosa?» Gli domanda Armin.
Eren risponde: «Dai bassifondi sotterranei fino alle mura ha radunato gli orfani e i meno fortunati per occuparsi di loro. Anche il capitano Levi, che è cresciuto nella città sotterranea, l'ha sostenuta.» La guarda da lontano mentre gioca con dei bambini. «Historia vuole aiutare le persone in difficoltà, ovunque esse si trovino: è questo ciò che Historia ha intenzione di fare.»
I militari hanno sviluppato una nuova arma che permette di eliminare i giganti senza rischiare la vita dei soldati. Oltre questo, altre reclute si sono aggiunti al Corpo di Ricerca, Eren, intanto, si è allenato a controllare l'abilità di indurimento.
Intanto, la squadra si rende conto che Eren è turbato: C'è una persona che continua ad affiorare nei suoi ricordi in relazione al padre, e collega il volto all'istruttore Keith Shadis. Levi ordina ai ragazzi di montare a cavallo per raggiungere il campo delle reclute e trovare Shadis.
La discussione non vacilla oltre il dunque, e la squadra chiede all'istruttore di riferire tutto ciò che sà. Shadis, allora, racconta:
Vent'anni prima trovò Grisha Jaeger al di fuori del Wall Maria in uno stato di amnesia. Grisha si adattò presto alla vita all'interno delle mura, praticando le sue abilità mediche e sposando Carla, che lo rese padre di Eren.
La notte dopo la caduta di Shigashina, Grisha portò Eren nel bosco, ed il ragazzo venne, successivamente, trovato da Keith, svenuto e con una chiave appesa al collo. Successivamente, Keith si dimise dal comando dell'Armata Ricognitiva, dedicandosi all'addestramento delle nuove reclute.
Nel presente, Shadis, assicura il ragazzo che lui sta compiendo il volere di suo padre e deve ritenersi fiero del suo operato.
Erwin e l'Armata Ricognitiva si preparano per l'operazione di riconquista del Wall Maria, nutrendo il sospetto che la verità sul proprio mondo giaccia nella cantina della casa della famiglia Jaeger.
Levi prova a convincere Erwin a non partecipare all'operazione per via della perdita del braccio, ma egli rifiuta. Il comandante affida inoltre al caporale maggiore il siero del gigante da usare a sua discrezione durante la missione.
La notte prima dell'operazione l'Armata Ricognitiva festeggia cenando con della carne; la rarità del cibo fa salire la tensione tra i soldati e si scatenano battibecchi e risse. In quel momento di caos, Jean nota che Nico è rimasta in disparte seduta all'esterno della struttura. Così decide di raggiungerla.
«T-tutto bene?» Le domanda un pò imbarazzato. Si siede accanto a lei mentre la ragazza giocherella con le dita.
Cambia espressione e la ragazza gli risponde con un sorriso: «Si, sto bene. E tu?»
Jean annuisce restando poi in silenzio con lei. Avvolti solo dalla luce del cielo stellato, i due pensano alla stessa cosa: Due mesi fa, dopo la battaglia di Orvud, Jean si è preso di coraggio ed ha ufficialmente chiesto scusa a Nico. Sono passati molti giorni dal loro futile litigio e, nonostante le cose stavano prendendo una piega insolita, il ragazzo ha preferito mettere le cose in chiaro.
Nico, dopo aver anch'essa chiesto scusa, l'ha perdonato comunque. Stessa cosa ha fatto lui.
Adesso, mentre si trovano tra le scalinate, Jean le chiede cosa pensa della nuova missione che comporta la spedizione a Shigashina, nei sotterranei della casa della famiglia Jaeger.
Nico non mostra alcun turbamento, crede che sia una missione come le altre. Però, una domanda le sorge spontanea: «Credi che rivedremo Reiner e Berthold?» Proferisce con il volto chino.
Jean è sorpreso da questa domanda così la guarda con un espressione interdetta. Poi prende un leggero sospiro e risponde: «Spero per loro di no..» Nico ricambia lo sguardo. «Il capitano Levi deve ancora vendicarsi per averti catturato.» Ammette in un sorriso imbarazzato. «E loro sanno com'è lui quando si tratta di te.»
«Anche tu..» Risponde imbarazzata Nico. «.. mi proteggi sempre.»
Jean rivolge il volto paonazzo da un'altra parte e bofonchia: «Che dici? Sono state di più le volte in cui tu hai salvato me.»
«Diciamo che ci salviamo spesso entrambi..» Dice lei sorridendo. «Ma Jean..» Il ragazzo è costretto a girarsi fingendo un espressione contenuta. «.. tu perché mi proteggi?»
«Che domande..» Sbuffa Jean. In realtà il suo volto va a fuoco dall'imbarazzo ma fortunatamente il buio aiuta a camuffarlo. «Siamo compagni di squadra.. e tra compagni.. ci si aiuta e protegge.»
«Giusto.» Borbotta la ragazza. E' un pò delusa dalla risposta e Jean se ne rende conto.
Mentre la sta scrutando, riesce a trovare la forza di parlare e farsi avanti.
«No.. non è vero..» Si corregge. Nico si gira e lo trova con gli occhi puntati su di lei. «La verità è che..» L'atmosfera si surriscalda ed il tono di voce di Jean avanza misteriosamente serio. «E' che..» Si ripete ancora.
«Si?» Sussurra Nico, imbarazzata quanto lui. Si guardano intensamente.
Jean le si avvicina e, poggiandole una mano sulla guancia, continua: «Tu mi..» Si avvicina sempre di più e Nico non sembra obiettare. Si lascia trasportare dal momento e mentre Jean sta per dichiararsi in un tentativo di baciarla, la porta dietro di loro si spalanca e, d'istinto, Nico gli caccia un pugno in volto, facendolo balzare all'indietro.
Quando si girano, Jean con il naso sanguinante e Nico con il volto arrossito, scorgono Sasha che pare non aver visto niente: «Voi due non mangiate?» Domanda ingenua. Poi si rende conto che Jean è ferito e si appresta a soccorrerlo. «Tutto bene?» Dice allarmata.
Il ragazzo si alza e, tenendosi una mano sul naso sanguinante, risponde: «Si si, sono solo inciampato.»
«Ti porto un fazzoletto.» Esordisce lei. Nico rimane impassibile. Incredula per ciò che è appena successo.
«No.» Enuncia Jean, ancora visibilmente impacciato. «Lascia.. vado io.»
Dopo aver dato un ultima occhiata a Nico, il ragazzo si allontana. Lei riprende fiato e, nonostante le domande di Sasha, si astiene dal risponderle.
Ritorna all'interno della mensa e raggiunge Eren e gli altri. Anche Levi si ritrova con loro: «Dovremmo andare a riposare.» Ordina il capitano. Poi notando Jean, gli domanda: «Ei tu.» Il ragazzo ha un sussulto. «Hai visto mia sorella?»
«Si.» Risponde prontamente. «E' fuori con Sasha.»
Levi lo scruta e dopo essersi accorto delle sue condizioni, gli domanda ancora: «Che hai combinato?»
«Sono inciampato, signore.» Enuncia ancora cercando di essere sicuro nelle sue risposte.
Levi, tuttavia, non trova motivo per non credergli così si allontana ordinando a tutti di prepararsi per andare a dormire, per essere vigili e scattanti domani mattina.
L'indomani, appunto, l'Armata Ricognitiva parte dal distretto di Trost acclamata da una folla esultante, mentre Reiner e Bertholdt fanno la guardia al Wall Maria.
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I Fratelli Ackerman // Attack on Titan
FanficFanFiction sul manga/anime Shingeki no Kyojin. (Attacco dei Giganti) La storia parla di un popolo, un vasto popolo rinchiuso tra le mura dei un'isola: Paradis. All'interno di Paradis si trovano le 3 cinte di mura: - Wall Maria, il più esterno. - Wal...