Capitolo 21. La cantina.

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Armin si riprende e, gli otto membri rimanenti dell'Armata Ricognitiva, lo mettono al corrente degli ultimi avvenimenti e del fatto che ora possiede il potere dei Gigante Colossale. 

Il ragazzo fatica a comprendere i motivi della scelta di Levi di riportare in vita lui invece che Erwin.  «Perchè avete fatto a me l'iniezione, capitano Levi?» Domanda Armin.

Levi sbuffa infastidito e tira un leggero calcio ad Eren. «Diglielo tu, Eren..» Lo guarda mentre questo sta seduto a terra. «Digli come tu e Mikasa vi siete ribellati per lui.» Le sue parole assumono un tono scontroso. «Hanno impugnato le loro spade e si sono opposti a me.»

«Ovviamente..» Interviene Hanji con una fascia lungo l'occhio destro, perso nell'esplosione di Berthold. «..verrete puniti per le vostre azioni ma questo non vi assolverà dal vostro comportamento.»

«Certo che no.» Farfuglia Eren con il capo chino.

«In ogni caso..» Enuncia Levi. «..sono stati io a scegliere te, in conclusione. O meglio.. per ragioni personali.. ho deciso che Erwin sarebbe dovuto morire qui.»

Armin continua a non capire e si domanda come faranno d'ora in poi senza il comandante Erwin. Hanji risponde alla sua fredda domanda: «Sono d'accordo. Erwin avrebbe dovuto prendere il siero.» Sospira rumorosamente. «Però adesso ci troviamo tutti in questa situazione. Ma devo dirti che è stato lo stesso Erwin ad affidare la siringa a Levi e lui ha scelto di fare l'iniezione a te.» Armin appare sempre più sconvolto e Hanjii continua in conclusione: «Ti è stata affidata la vita di Erwin e il potere dei giganti: non importa cosa diranno gli altri, questo è cosa sei ora, Armin.»

«Io.. perciò.. dovrei sostituire il comandante Erwin? Questo è impensabile.»

«Non fraintendere le parole.» E' Levi ha rispondere ad Armin. «Tu non potrai mai sostituire il comandante Erwin ma devo dire che è innegabile che tu abbia una forza particolare che nessun altro possiede. Io non credo che avrò rimpianti, però non far rimpiangere questa scelta a loro due e a chiunque altro.» Riferendosi ai suoi compagni. «Non devi avere rimpianti neanche tu stesso, questa sarà la tua missione ora.»

Constato questo, Armin rimane ancora a riposare mentre Hanji, Levi, Eren e Mikasa si recano poi a Shiganshina per visitare la cantina di Grisha Jaeger.

Eren e Mikasa ripercorrono le strade ricordando la loro vita da bambini mentre correvano e giocavano proprio lì.

Colti dalla tristezza, raggiungono la casa di Eren. Quest'ultimo e Mikasa cercano di ripulire il terreno per ritrovare la cantina, il tutto silenziosamente, poiché presi dai continui ricordi che li circondano.

Trovata la cantina e, una volta scese le scale, giungono alla porta. La chiave di Eren, tuttavia, non apre la porta e, dopo uno sconforto iniziale, Levi decide di sfondare la porta con un calcio.

Una volta entrati, Eren spiega che suo padre si chiudeva spesso in cantina per studiare nuovi medicinali e, per l'appunto, trovano una serie di libri e provette. Levi però crede che la chiave di Eren serva comunque a qualcosa ed, infatti, Mikasa trova una serratura sul fianco della scrivania.

Una volta aperto, trovano tre libri. Sono avvolti da carta, carbone e menta peperita per evitare che l'umidità li consumasse con il tempo. 

 Rinvengono una foto di Grisha da giovane con una donna e un bambino sconosciuti e, sul retro, una scritta: Grisha spiega che quello non è un ritratto, bensì una foto fatta con un attrezzo che nessuno all'interno delle mura conosce o possiede. Inoltre, descrive la sua infanzia in una terra economicamente, tecnologicamente e socialmente avanzata oltre il Wall Maria. Spiega anche di una distesa di acqua salata che ricopre gran parte delle terre: il mare. Cosa da loro mai vist

Invece, all'esterno, nelle mura, Nico si avvicina ad Armin. Il ragazzo si riprende dal riposo ma è ancora un pò scosso dalle informazioni ricevute.

«Come stai?» Gli domanda la ragazza un pò intimorita.

«Sto bene, credo..» Farfuglia Armin.

I due stanno un pò in silenzio finché Nico riprende a parlare. Si porta le ginocchia al petto e china il capo. «Armin.. ti chiedo di perdonarmi.»

«Cosa?» Mugola il ragazzo.

«Quando mio fratello intendeva rianimare Erwin.. io mi sono schierata dalla sua parte..» Armin la guarda interessato alle sue parole. «..dentro di me sentivo di voler risvegliare te.. perché tengo a te.. però.. quando ho visto Mikasa ed Eren inveire contro Levi.. io..»

«Il tuo istinto ha prevalso..» Continua Armin rivolgendole un piccolo sorriso amaro. «.. dispiace a me.. che abbiate dovuto discutere per uno come me.»

«Uno come te?» Ripete scettica Nico. «Vedi.. Armin.. io credevo fermamente nelle capacità del comandante Erwin.. ma, egoisticamente, ho sempre fatto affidamento alle tue competenze. Non perché ritenessi Erwin un incapace.. ma perché mi fido della tua grinta.» Ammette imbarazzata.

Armin arrossisce e, quando si gira per guardare il tramonto, risponde con un sorriso. «Il capitano Levi ha ragione su due cose, Nico..» La ragazza lo guarda sorpresa. «..la prima cosa è che io non devo avere rimpianti, mentre la seconda è che tu..» Ricambia il suo sguardo. «.. tu sei molto forte, Nico. Anche se.. devo ammettere..» China il capo. «..non devi lasciare che il tuo legame con il capitano Levi.. con tuo fratello..» Si corregge goffamente. «..possa rappresentare per te uno sbaglio in situazioni come quelle dell'iniezioni.» Nico si commuove alle parole dell'amico. «Avete un rapporto che probabilmente, in due fratelli, io non ritroverò mai.. ed è giusto tenerlo saldo quindi mi dispiace.. ma non accetterò le tue scuse.. perché non c'è motivo di scusarsi.»

Nico balza con uno scatto abbracciandolo con felicità. Lascia andare le lacrime e, quando lui ricambia l'abbraccio un pò imbarazzato, lei si sente felice.

Armin le sussurra all'orecchio: «E c'è un'altra cosa che dovresti fare per sentirti te stessa.» Nico lo guarda confusa ma poi, dietro di lui, appare la risposta: Jean. Lei lo guarda con il volto tutto paonazzo cercando di capire Armin.

Intanto, quest'ultimo sta conversando con l'amico Connie.  

«Devi andare lì! Adesso!» Sbraita Connie.

«A-adesso!?» Jean se ne imbarazza. «E cosa dovrei dirle, scusami!?»

«Ma che ne so!» Sbraita il compagno. «Parlate di ieri sera!»

«Ieri sera?» Domanda Jean. «Oh giusto! E' successo solo ieri sera.» Riferendosi al mancato bacio con Nico. Fa un verso frustrato. «..La giornata è stata così lunga che mi è sembrato esser passato molto di più.» Si tocca il naso.

«Jean..»

«Effettivamente il naso mi fa ancora male per il pugno.» Continua il ragazzo ignorando Connie che cerca di richiamare la sua attenzione.

Poi improvvisamente, sente dei passi dietro di lui. Si gira di colpo e vede Nico corrergli incontro. La ragazza fa un salto, lanciandosi tra le sue braccia. Di scatto, lo bacia sulle labbra.

Connie è sorpreso, ma mai quanto Jean stesso. Ricambia il bacio e la stringe nell'abbraccio. Nico ripoggia i piedi al suolo, senza staccarsi da Jean.

Il ragazzo comincia a sorridere mentre Nico è sopraffatta dall'emozione. Da lontano Armin, che ha spinto la ragazza nell'impresa, li guarda in un misto tra fierezza ed imbarazzo.

«In un momento del genere..» Pensa Armin. «..può sempre esserci spazio.. per le cose belle.»

E mentre Jean e Nico si guardano dritto negli occhi con lo sfondo del tramonto di fianco a loro, Eren e gli altri si preparano per fare ritorno a Trost.

I Fratelli Ackerman // Attack on TitanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora