16 capitolo

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Clarke POV

Mi stavo dirigendo in camera il più velocemente possibile, senza neanche voltarmi quando mi hai chiamata, quando
sento la tua mano prendermi per il polso e girarmi nella tua direzione. Stavi per dire qualcosa ma quando ti accorgi che
sto piangendo sbarri gli occhi, guardandomi quasi terrorizzata. Ma queste non sono lacrime di tristezza ma di rabbia.
Tanta rabbia. Mi hai fatto credere che mi amavi, che fossi speciale e che per te fossi l'unica quando in realtà te la facevi con un sacco di ragazze. E pensare che mi sono ripromessa che ti avrei dato una possibilità. Oltre al fatto che ti ho appena dato il mio primo bacio. Che stupida.

Clarke: "lasciami andare" il mio è un sussurro, ma il tono di voce è deciso.
Lexa: "Clarke ti prego, ti supplico lasciami spiegare"
Clarke: "spiegare? SPIEGARE? TU MI HAI FATTO CREDERE CHE FOSSI SPECIALE QUANDO IN REALTÀ  TE LA FACEVI CON CHIUNQUE TI PASSASSE DAVANTI! PER NON PARLARE DEL FATTO CHE MI HAI ANCHE COSTRETTA A RIMANERE, OBBLIGANDOMI A VIVERE UNA VITA NON MIA!"

Ci rimase visibilmente male, e sul suo volto potetti leggere benissimo un infinito dispiacere, ma non mi sarei lasciata andare di nuovo. Non così facilmente.

Lexa: "ascoltami ti prego, lascia che ti spieghi e poi avrai tutto il diritto di essere arrabbiata e delusa con me, ma solo dopo che mi avrai fatto spiegare le cose come stanno"
Di norma non l'avrei neanche assecondata. Io non do mai altre opportunità, ma con lei è tutto diverso.
Lo è sempre stato.

Clarke: "va bene, ma solo se mi lasci andare entro 3 secondi"
A quelle parole lasciò subito la presa sul mio polso e si allontanò di un passo.

Lexa: "mi dispiace ok? Non so neanche come spiegartelo io...non ho mai provato nulla per nessun-"
Clarke: "si ma questo non ti ha impedito di portartele a letto"
Lexa: "è qui che ti sbagli. Quante persone credi che io mi sia portata a letto fino ad ora?"
Clarke: "considerati i tuoi 345 anni? Non lo so.... 10000 forse?"
Stavo diventando sempre più furiosa. Dove diavolo voleva andare a parare?

Lexa: "sbagliato. Nessuna è mai entrata nel mio letto, nè tanto meno nella mia stanza"
Clarke: "mi prendi in giro?!"
Lexa: "no. Ero sempre io ad andare nelle camere di quelle che mi scopavo, ma non ho mai permesso a nessuna di dormire nel mio letto"
Ma come diavolo si permetteva? Mi stava praticamente sbattendo in faccia il fatto che si scopasse chiunque, cosa cavolo cambiava se se le scopava in camera sua o degli altri?!

Clarke: "ok, te le scopavi in casa loro, ma questo cosa centra?! Sai cosa? Fanculo per la seconda volta"
Mi voltai e ripresi il cammino, ancora con le lacrime agli occhi. Quando ci fù una frase che mi fece fermare all'istante.

Lexa: "IN TUTTI I MIEI 365 HO PERMESSO SOLTANTO AD UNA PERSONA DI DORMIRE NEL MIO LETTO!
E QUELLA PERSONA SEI TU!"
Mi aveva appena confessato che sono stata l'unica a dormire nel suo letto. In tutti i suoi anni, è mai possibile?
Che poi cosa c'entrava? Non riuscivo ancora a capire quale fosse la differenza.

Lexa: " non ho mai permesso a nessuna di dormire da me, ne tanto meno di entrare nella mia stanza perché  è il mio spazio privato. È il mio riparo da tutto e da tutti. È l'unico posto in cui posso essere semplicemente Lexa e non l'alpha o heda, ma sono solo me stessa. Un posto dove posso mostrare le mie debolezze senza che nessuno mi giudichi.
Io sono Lexa soltanto in camera mia, ed ho permesso soltanto a te di vedere la vera me all'interno di quelle quattro mura."

Da arrabbiata, la mia faccia aveva preso un'espressione incredula. Si era appena aperta a me in un modo tanto sincero che quasi stentavo a crederci. Mi voltai e puntai immediatamente i miei occhi sui suoi, come ad aspettare che continuasse.

Lexa: "ed è vero, sono stata con moltissime donne, è maledettamente vero, ma ciò non significa che per me abbia significato qualcosa. Non c'è mai stato niente, io non ho mai provato niente per nessuna, facevo sesso con loro soltanto per placare i miei desideri carnali. Anche perché non avrei mai potuto fare a meno di placare i miei ormoni nella stagione dell'accoppiamento, così facevo sesso con una donna diversa ogni notte. Ma è proprio questo il punto!
Io con te non voglio fare sesso! Io con te voglio fare l'amore!"

Adesso potevo benissimo dire che tutte le mie barriere mi avevano ormai abbandonata così come la mia rabbia.
Oddio, ero ancora arrabbiata per il fatto che non me lo avesse detto prima che si era fatta mezzo branco quello si.
Ma la consapevolezza che tra noi è davvero diverso mi porta ad avere molta più sicurezza di prima.

Lexa: "e lo so che quando lo faremo per me non sarà la prima volta in assoluto. Ma sarà la prima volta in tutta la mia vita in cui farò l'amore"

Ok adesso anche la mia coscienza era andata a puttane.

Mi avvicinai a lei e le diedi un bacio sulla guancia, per farle capire che adesso mi ero calmata.
"Guarda che lo sa benissimo che adesso sei calma, ti ricordo che sente le tue emozioni"
E invece, con mio grande dispiacere, la mia cara coscienza non mi aveva abbandonata.

Clarke: "scusa...mi sono fatta prendere dal momento e non ho neanche voluto sentire ciò che avevi da dire. Mi dispiace"
Mi mise le mani sulle guance e mi baciò con delicatezza la fronte, poggiando poi la sua fronte sulla mia, tenendo gli occhi chiusi. E dopo un respiro profondo prese parola.
Lexa: "non hai nulla di cui scusarti, hai tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiata. Anche perché se io non fossi stata la prima avrei dato di matto"

Dopo interminabili secondi presi io la parola.
Clarke: "è stato il primo che ho dato..."
Lexa: "cosa?" Disse con calma riaprendo gli occhi.
Clarke: "è stato il mio primo bacio.."

Immediatamente sul suo volto si fece strada uno splendido sorriso. Uno di quelli che solo lei sa fare.
Lexa: "non sai quanto sia felice di saperlo"
Detto questo avvicinò lentamente le sue labbra alle mie, baciandomi con una dolcezza infinita.

Lexa: "adesso però rientriamo o ti prenderà di freddo"
Clarke: "perché tu non senti freddo?"
Lexa: "no, la temperatura di noi lupi e di gran lunga più alta di quella di voi umani"
Clarke: "che figata"

Sentendomi dire quella frase scoppiò a ridere, ed io non ne capii il motivo.
Lexa: "scusa, è che non sentivo una frase del genere da decenni"

Diventai rossa come un peperone. Avrei dovuto sapere che avendo molti più decenni di me, il mio modo di parlare da adolescente non è utilizzato da queste parti. Però anche Octavia Bellamy e Raven parlano come me quindi non sarò l'unica.

Entrati nella torre ci dirigemmo in camera, e una volta aperta la porta diedi la buonanotte a Lexa chiudendola poco dopo. O meglio, quelle erano le mie intenzioni ma Lexa fermò la porta con il piede aprendola poco dopo.
Lexa: "Clerke che fai? Questa è anche la mia stanza. Dormiremo insieme"

O no, no, no, no, no, così non va per niente bene.
Io e lei in una stanza?
Per una notte intera?
Nello stesso letto?
E con i miei ormoni adolescenziali sparati a mille per di più!


Continua.....

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Secondo voi cosa succederà?
Lo scoprirete soltanto nel prossimo capitolo 😝

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