SARADA 1

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- La maestra vuole parlare con voi-

Alzo subito lo sguardo dal piatto, rivolgendo uno sguardo preoccupato a Sasuke.

In effetti da quando siamo tornate a casa, nostra figlia è piuttosto taciturna, più del solito.

- Come mai, tesoro? –

Sarada scuote la testolina facendo spallucce mentre mastica un pezzo di carne.

- Non lo so –

Noto Sasuke osservare attentamente il suo piccolo clone, così da cogliere ogni sfumatura del suo viso uguale al suo.  

- Che hai combinato signorinella? – le chiede serrando gli occhi in due piccole fessure.

Sarada inizia a giocherellare con la carne che ha nel piatto sospirando appena.

Qui c'è qualcosa che non va.

-Niente -

Io e Sasuke ci lanciamo uno sguardo d'intesa, a quanto pare anche lui non è per niente convinto della risposta di nostra figlia.

Faccio segno di si con la testa e lui mi capisce al volo.

Prende in fretta il volto della bambina con una mano scrutandolo da capo a piedi mentre io mi alzo così da andare a prendere i suoi occhiali e metterglieli.

- Papà...- sbuffa Sarada alzando gli occhi al cielo mentre sposta il suo bel visino da destra a sinistra. – non sto mentendo-

- questo sarò io a giudicarlo- dice mio mio marito mentre si infila gli occhiali da vista

Mi posiziono dietro Sasuke, poggiando le mie mani sulle sue spalle mentre assisto alla magia.

Sarada continua a reggere il suo sguardo, non staccando i suoi occhioni neri dai suoi, intanto mi ritrovo ad osservarla attentamente, così da poter capire come mio marito riesca a capire quando nostra figlia mente.

Non si morde il labbro né sposta la boccuccia di lato, non arriccia il nasino, non abbassa gli occhi, sbatte le ciglia in maniera regolare, non inarca un sopracciglio, eppure ogni volta Sasuke la becca.

Anche se ogni volta ci mette sempre qualche secondo in più, nostra figlia da del filo da torcere al suo sguardo attento.

- Devo ammettere che stai migliorando, due minuti esatti- la informa per poi rimettersi composto, liberando il suo viso e sfilandosi via gli occhiali.

Cosa? Impossibile, non ha fatto assolutamente niente.

Sarada addenta un pezzo di carne, rossa in viso, segno che è stata colta in fragrante.

- Come hai fatto questa volta? – gli chiedo sbalordita, e lui fa un ghigno divertito per poi darmi un bacio sul palmo della mano, intimandomi di ritornare a mangiare.

La nostra bambina poggia il visino sul palmo della mano, per poi spostare le labbra da un lato all'altro, a disagio.

- Giochiamo al gioco che è successo oggi? –  le chiedo, cercando di convincerla a sfogarsi con noi

Restano entrambi in silenzio, con Sarada che fissa il piatto mentre il padre l'ammonisce con lo sguardo.

-Va bene, inizio io...come sempre - sospiro portando le posate accanto al piatto – stamattina Zia Ino e zia Hinata hanno-

- Preferirei giocare al gioco del silenzio, mamma-

Mi blocco all'istante quando sento le parole di mia figlia.

- Seppur io ami quel gioco, soprattutto quando a parlare è tua madre, adesso è vietato- sospira Sasuke prendendo un pezzo di carne dal piatto di nostra figlia per poi imboccarla, ma questa gira la faccia

quel filo che ci unisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora