Capitolo 1

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sento i raggi del sole penetrare dalla mia finestra. Mi illuminano il mio volto, inducendomi ad aprire leggermente gli occhi, ma sono costretta a richiuderli per via del mio lancinante dolore alla testa.

Mi sento come...rotta, in frantumi.

Mi limito a respirare profondamente, ma anche quello mi sembra doloroso.

Una volta che cerco di rifarlo, noto che sono stesa in un letto d'ospedale.

Mi volto lentamente ad osservare i vari macchinari alla quale sono attaccata.

Vedo il farmaco della flebo scendere giù a piccole gocce.

E' come se non potessi muovermi, mi sento come bloccata.

Più mi sforzo di ricordare e più mi sento morire.

Cosa è successo? Perché diamine sono in un letto d'ospedale? Avrò avuto un incidente?

A seconda dei dolori che provo su tutto il corpo, dev'essere stato qualcosa di grave e a davanti a quella constatazione, cerco di ricordarmi l'accaduto, ma più la mia mente si sforza e più il dolore alle tempie si amplifica e senza volerlo, lacrime calde mi rigano le guance.

- Buongiorno Sakura-chan, ho portato un vaso per tutti questi fiori. L'ho comprato nel negozietto della madre di Ino, a proposito ti manda un abbraccio. E' carino non tro-

Non appena Naruto si accorge che io sia sveglia, sussulta rumorosamente e il vaso si rompe in mille pezzi.

Non ho mai visto Naruto così sconvolto, ma anziché avvicinarsi a me, si attacca al muro, come se la terra gli tremasse da sotto i piedi.

- Na...Naruto...-

- Io non...non è possibile. Avevano ragione, sono diventata pazzo, è impossibile che tu ti sia svegliata...tu...sei in coma-

- Naruto- ansimo stringendo la cartella al petto così da incontrare i suoi pieni di lacrime -cosa mi è successo?-

Ho paura che non sia un banale incidente ed è per questo che ho paura di leggere quanto scritto sulla cartella.

- Nono, non attacca. Tutto ciò è nella mia testa- dice mentre raccoglie i cocci da terra. – questa storia di parlarti come se tu fossi qui tra noi, come se nulla fosse accaduto, mi ha portato a vagheggiare. E' solo la proiezione di ciò che vorrei che accadesse, si esatto, proprio come ha detto Hinata, proprio come lo era quando hai stretto la mano a-

Hinata? E chi sarebbe Hinata?

I cocci di vetro che aveva appena raccolto, vengono sbattuti contro un muro il che mi porta a sussultare leggermente.

Il mio migliore amico si volta di spalle e inizia a piangere dando a pugni contro al muro.

- Quel fottutissimo pezzo di merda- sbotta – ha rovinato tutto, ci ha rovinato-

Di chi sta parlando?

Mi fa del male vedere il mio migliore amico ridotto in questo stato, soprattutto perché più passa il tempo e più il dolore al petto non fa che aumentare.
Non è il cuore a farmi male, non il muscolo almeno.
Ho un brutto presentimento, lo sento fin dentro le ossa e questo non fa che dilaniarsi da quando Naruto è entrato nella mia stanza.

Di solito, è sempre stato lui l'anima della testa, colui che aveva sempre una spalla in più su cui piangere, invece adesso...è crollata quella fortezza che in realtà era fatta di carta, non di mattoni.

- Si può sapere che diamine stai combinando? Le tue urla si sentono dai corridoi- lo rimprovera una dottoressa dai lunghi capelli biondi raccolti in due codine, ma si blocca all'istante non appena nota che io mi sia ripresa.

quel filo che ci unisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora