CAMBIO DI PROGRAMMA

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Ed è per questo che io...

Non riuscì a dire quelle parole.
Quelle due semplici, corte parole che si annidavano nella sua gola, vorticavano nel suo cervello, e occupavano ogni piccolo anfratto della sua mente da ormai undici anni.
E lui non era riuscito a tirarle fuori.
La mamma aveva mandato in frantumi la sua ultima occasione di confessarsi alla ragazza che amava.
Uscì dall'orfanotrofio con un peso ancora più grande sul cuore, la morte era il prossimo passo.
Pensava che fosse davvero ironico.
Camminava verso la nera mietitrice e gli andava bene, perchè l'unica persona con cui voleva continuare a vivere non era lì con lui
Stava andando incontro alla morte e meritava di urlare al mondo, un'ultima volta, come si sentiva verso la ragazza che gli faceva battere il cuore ogni istante della sua vita.
O era stato cattivo?
Si stava sacrificando per permettere a lei e gli altri di fuggire, ma lui cosa ci avrebbe guadagnato?
Niente.
Ma andava bene così, era meglio farla vivere che vivere senza di lei.

"Perchè non me l'hai lasciato fare, mamma?"-chiese Norman sconsolato

"Volevo che salutassi tutti con un sorriso"-rispose Isabella guardando avanti

Non capì mai le parole della madre fino in fondo, era preparato per un rifiuto e di certo non avrebbe incolpato la ragazza.
Ma ormai nulla aveva più importanza, tanto sarebbe morto tra qualche minuto.
Rimase incredulo quando scoprì la vera natura della sua spedizione: fu inviato in un laboratorio di esperimenti sui bambini bestiame, Lambda A7214.
Lì le giornate erano condite da atroci sofferenze, e nel nuovo stabilimento fu sottoposto a numerosi test. Grazie ad essi il suo corpo fu imbottito di sostanze dannose.
Tutto per migliorare la sua qualità, dicevano. Starai bene, dicevano. Odiava questo mondo.
L'unico pensiero che gli permetteva di andare avanti era che lei e gli altri fossero fuggiti e si trovassero al sicuro, ogni notte pregava che ciò fosse avvenuto.
Si fidava della ragazza di cui era innamorato.
Sapeva che, lasciando tutto nelle sue mani, la loro fuga sarebbe andata per il meglio.
Sperava solo che il suo caro fratello non fosse riuscito nel suo intento, si sarebbe maledetto per il resto della vita.
Voleva rivederli tutti, ma soprattutto voleva rivedere lei ed il suo sorriso.
Voleva finire quella frase che sua madre non gli aveva permesso di completare, ma per fare ciò doveva fuggire da quell'inferno, doveva distruggere questo mondo corrotto. La mattina si svegliava per far passare un altro giorno, per avvicinarsi alla data in cui l'avrebbe rivista.
Riuscì a mettersi in contatto con un alleato dell'ormai defunto William Minerva, poi radunò un discreto numero di alleati e distrusse Lambda.
Non poteva più permettersi di essere un ragazzo normale, doveva essere lui a brandire il vessillo della rivoluzione.
Perchè quei bambini indifesi contavano su di lui.
Lei contava su di lui, o almeno, su chi era diventato.
Grazie alla penna di Smee raggiunse un vecchio villaggio di demoni in stato di abbandono e lì creò un rifugio dove vivere con agli altri bambini bestiame, ma doveva ancora trovare un modo per attuare la sua rivoluzione.
Per fare ciò non poteva più permettersi di essere se stesso.
Prese l'identità di William Minerva e cominciò ad essere considerato un dio, colui che avrebbe eliminato i demoni da questo mondo.
Il peso di tutto ciò era insostenibile.
Quante vite avrebbe dovuto togliere?
Quanto sangue sarebbe dovuto sgorgare dalle sue mani?
Lui si sarebbe mai perdonato per tutte le atrocità commesse?
Lei lo avrebbe mai perdonato?
Si convinse che era l'unico modo, non era colpa sua se i demoni erano nati in quanto tali dopotutto.
Mesi dopo scoprì che un gruppo di bambini era scappato dall'orfanotrofio di Gracefield e saltò di gioia a quella notizia.
Sperava che la sua famiglia avesse raggiunto il rifugio situato nella zona B06-42, voleva contattarli e ricongiungersi con loro.
Voleva, ma si convinse che non poteva... doveva prima formulare un piano che avrebbe permesso a tutti i bambini bestiame di sorridere.
Grazie all'aiuto dei suoi compagni riuscì a creare un veleno che causasse la degenerazione di quei mostri, non ne avrebbe lasciato in vita nemmeno uno. Loro lo avevano portato via da lei.
Dopo due interminabili anni era riuscito a creare un piano di sterminio perfetto: con la vittoria del genere umano alle porte, era arrivato il momento di contattare il rifugio, con la speranza che la sua famiglia sarebbe stata lì e al sicuro. 
Inviò un messaggio in codice morse e mandò alcuni dei suoi uomini più fidati per scortarli alla base. 
Furono giorni pieni di ansia.
Con grande gioia scoprì che la sua famiglia era giunta sana e salva al rifugio, moriva dalla voglia di rivederli.
Di riabbracciare lei, la sua più grande forza.
Almeno per una sera si sarebbe comportato come un ragazzo normale, fuori dalle false spoglie di un freddo imperatore che tutti acclamavano.
Non si aspettava di certo di vedere Don varcare la soglia.
Pensava che lei o Ray avessero preso le redini del gruppo di fuggitivi, non nascondeva comunque la sua felicità riguardo al fatto che suo fratello stava bene.
Voleva vederla più di ogni altra cosa, quindi fece quella fatidica domanda.
Non sarebbe più stato lo stesso dopo quella risposta.

"Dove sono Emma e Ray?"-chiese Norman speranzoso

"M-mi dispiace"-rispose Don scoppiando in lacrime

Il suo cuore andò si frantumò in mille pezzi durante il terribile racconto di suo fratello, non poteva credere che lei avesse volontariamente gettato Ray tra le fiamme e poi fosse fuggita da sola lasciando la sua famiglia in balia degli eventi.
Questo era peggio di qualsiasi altra cosa avesse subito nel corso della sua vita, molto peggio delle iniezioni di Lambda.
Era un tradimento che mai si sarebbe aspettato, non da lei.
All'inizio non voleva crederci, pensava che Don lo stesse prendendo in giro...
Ma quando vide tutti i suoi fratelli fuori dalla porta capì fu chiaro, quei due non c'erano.
Ottenne solo conferme su quello che temeva, Don non stava mentendo.
Voleva stare da solo, era troppo da elaborare.
Questo non era possibile, lei non avrebbe mai fatto una cosa del genere.
La sua dolce amata amava la sua famiglia, non sarebbe capace di fare un atto simile.
Si ricordò delle parole della madre, e tutto combaciò nella sua mente con la stessa intensità di un proiettile nel cuore.
Isabella aveva sempre capito la sua vera natura, non voleva che soffrisse prima della sua spedizione effettiva.
Nonostante ciò, non è mai riuscito a perdonarla, la odiava ancora con tuo il suo cuore.
Perchè alla fine di questo si trattava, il suo cuore stava soffrendo terribilmente.
Passò intere giornate a cercare una spiegazione, doveva esserci un motivo valido per quel gesto.
Lei era l'essere più sincero su cui potesse posare gli occhi, l'avrebbe intuita la sua vera natura.
Lei non era così, o almeno questo era quello che continuava a ripetere nella sua testa.
Cosa l'aveva spinta a sacrificare Ray?
Come poteva anche solo progettarlo?
Passò giorni ad interrogarsi, voleva davvero trovare una spiegazione che confermasse che lei non era un'assassina.
Perchè lui l'amava, lui amava tutto di lei.
Il suo sorriso, la sua allegria, anche la sua eccessiva irrequietezza.
Sperava che fosse viva e al sicuro da qualche parte, ma era un'opinione impopolare.
Vedeva gli sguardi disgustati dei suoi fratelli quando saltava fuori il nome del suo primo e unico amore, e questo lo uccideva.
Dopo qualche mese il piano era pronto e lui non era più lo stesso, una parte di lui era morta dopo quella terribile rivelazione.
Di lei nessuna traccia, e lui con il tempo imparò a farsene una ragione.
Si convinse che lei non era la ragazza bella e innocente di cui era innamorato, era la persona che aveva ucciso Ray.
Odiava quel mondo, odiava i demoni, odiava Isabella e odiava se stesso.
Voleva distruggere tutto ciò che aveva reso la sua ragazza un mostro, e non si sarebbe fermato finché non avrebbe fatto sgorgare l'ultima goccia di sangue dall'ultimo demone.
Perchè lui non era più Norman, era William Minerva.
Un dio.
E un dio non conosce sentimenti, non può permettersi di provare pietà per nessuno.
Lui voleva trovarla e mettere fine a questa storia, voleva lasciare indietro il suo passato.

Ed è per questo che io... devo ucciderti... mia cara Emma.

Grazie per la collaborazione Lya613

Raffica di colpi || NOREMMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora