STORIA 5 ⚡ Al pianoforte

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-No, no, no e no!!!!- si lamentò Hanon, premendo 10 tasti del pianoforte con tutte e 10 le dita, nervosa. -Perché non mi viene... perché... PERCHE'!!- guardò gli spartiti, mentre cercava di capire l'errore. Incrociò gli occhi.

La musica era la sua passione, ok, ma fin da piccola le note non le aveva mai capite... e poi odiava quel dannato strumento... troppi tasti, troppo complicato per una menefreghista come lei. Voleva bene a Taro, ma non le poteva regalare una canzone "meno difficile"?

-D'accordo, non ci scoraggiamo... non ci scoraggiamo... riuscirò a suonare questa canzone, ne sono sicura.- la sirena rimise le dita sui tasti, fece un lungo sospiro e riprese a suonare.

Sbagliò di nuovo, di nuovo, di nuovo, di nuovo ancora e di nuovo. Non ci riusciva proprio. Eppure ci metteva anima e cuore... rimase nell'aula di musica della scuola fino alle 18:00, nonostante la stanza venne inghiottita velocemente dal buio. I tasti erano illuminati dalla luce intensa e aranciata dei pali della luce, e dalla finestra semiaperta entrava un aria fredda. Toccò il sol e chiuse gli occhi. -Ce la devo fare, ce la devo fare...- gonfiò il petto e ricominciò da capo.

SBAGLIO'.

-NO, ACCIDENTI ALLA REGINA DEI 7 MARI!!!- imprecò la ragazza, prendendo gli spartiti e gettandoli a terra con rabbia. Era frustrata, delusa e arrabbiata. Si mise le mani fra i capelli color ciano e cadde per terra, lacrimando.

-Hanon...- un ragazzo raccolse delicatamente gli spartiti da terra, poi le venne incontro, imbarazzato, e le tese una mano per aiutarla ad alzarsi. Hanon la rifiutò, si sollevò da terra, si spolverò la gonna con due mani e alzò il capo per vedere di chi si trattasse: Shirai. Alzò gli occhi al cielo.

-Che cosa ci fai qui.- gli chiese, risedendosi al pianoforte.

-Io... ti ho sentita bestemmiare, e poi sentivo delle melodie che andavano di male in peggio e...-

-Grazie, Shirai. Ero io che suonavo.-

-Sì, lo so altrimenti non lo avrei mai detto.- ironizzò Shirai, sedendosi dietro di lei e stringendola a se.

Hanon arrossì lievemente, ma non si liberò dalla sua presa; anzi, le piaceva, la faceva sentire a suo agio...

-Io lo so suonare il pianoforte, se vuoi ti aiuto.- riprese a parlare il tredicenne, riponendo gli spartiti davanti a loro due.

Prese le mani della sirena e, sempre stringendogliele con affetto, le appoggiò sui tasti. Poi cominciò a suonare, muovendole i polsi come un pianista professionista. Era davvero bravo.

Hanon non muoveva nemmeno un dito, lui glieli spingeva su e giù, a destra e a sinistra, con una sicurezza da far paura. Non ci poteva credere. Quello non era Shirai.

Lo guardò e lui ricambiò lo sguardo.

-Hanon... hai dei bellissimi occhi marroni, lo sai?-

La principessa della perla blu arrossì. -Shirai, chi ti ha imparato a suonare così...- smise di guardarlo e tentò di cambiare discorso. Altrimenti non sarebbe resistita e lo avrebbe sbaciucchiato fino a soffocarlo.

Shirai dal canto suo non rispose, riprese a suonare con le mani di Hanon, concentrato. E poi, dopo quei 40 secondi che parvero l'eternità, si decise a parlare. -Non ho proprio imparato...-

-Ma farai qualche scuola di piano, non so...-

-A dire il vero no... mio babbo lo sa suonare e quindi mi insegnava da piccolo. Ma è da quando avevo 8 anni che non tocco un tasto. Per cui... ecco... volevo solo aiutarti e... beh... insomma, hai capito, no?- le spiegò lui, mentre la melodia cresceva sempre di più.

Fino a finire con un do profondo e toccante.

I due si voltarono contemporaneamente, le mani unite sopra la tastiera, lo sguardo perso.

-Shirai ... - mormorò Hanon, lasciandosi stringere le mani da lui. Rimasero a guardarsi per un tempo indefinito, e poi dolcemente si sfiorarono le labbra.

La sirena volle baciarlo, ma lui allontanò il viso prima che lei potesse mordergli il labbro inferiore.

-Shirai...-

-E' stato un piacere aiutarti Hanon... ci vediamo domani.- Shirai le lasciò andare cautamente le mani, prese lo zaino e si allontanò, socchiudendo la porta dell'aula per lasciarla studiare il pezzo in pace. Hanon rimase spiazzata e confusa, le mani socchiuse e gli occhi puntati contro i tasti.

Un attimo prima amava Taro... e adesso le interessava Shirai. E tutto questo ribaltamento improvviso per un pianoforte in ebano di un nero lucente, con il corpo interno in legno dorato, dentellato da martelli rossi. Forse è stato questo il vero scopo del professore. Unirli in un vortice di melodia. Taro del resto ha sempre saputo che Shirai era bravissimo col piano.

Bene, ci era riuscito.

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Spazio MalikIsMyBoy:

Ciao a tutte! Scusate la mia assenza... so che questa storia é molto breve, la prossima prometto sarà più consistente (:

In foto potete vedere Hanon e Shirai. Che dolci♥♥♥♥♥

Un bacio♡
-M

-Raccolta di storie romantiche-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora