STORIA 15 ⚡ Grab

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Salve!!!!
Voglio semplicemente dire a chi non lo sapesse, che "grab" significa afferrare, poi capirete ;)

La storia è piuttosto breve, lo so... vedrò di pubblicarne una a breve.

Buona Lettura! :)

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Barry affondò mento e naso fra le grosse pieghe della sua sciarpa color verde lime, rabbrividendo fin dentro alle ossa, quindi si cacciò le mani in tasca e prese a dondolare, sperando di scacciare il gelo. Faceva freddissimo, quel giorno.

E non che a Borgo Foglianova avesse mai fatto chissà quale caldo esagerato.

Ma quella sera in particolare, con quel gelido manto di neve sotto i piedi e un vento più ghiacciato del respiro di Kyurem, tutti gli abitanti si erano rintanati in casa, con tanto di fuoco nel camino.

Già.

Tutti meno lui, che coraggioso aveva sfidato l'inverno e si era trascinato fra i cumuli di neve imprecando tutte le volte che questa, bastarda, gli entrava negli scarponi gelandogli i piedi. Per andare dove, vi starete chiedendo.

Al Lago Verità.

E per chi? Per Lucinda.

Come mai? Appuntamento.

No, niente di romantico. Semplicemente lui le aveva promesso che un giorno si sarebbero messi alla ricerca dei tre Pokémon del lago, e quel giorno per la blu doveva essere per forza oggi, neve, grandine o tornado che fosse.

Quindi eccolo lì, ritto come una statua nel suo bel metro e novanta, in attesa.

Si specchiò nel riflesso turchese dell'acqua, come se si aspettasse di vederla uscire da lì. Ormai era da più di un quarto d'ora che la stava attendendo... possibile che signorina "se non ho i capelli a posto non esco" dovesse essere sempre in ritardo?

-Se non arriva entro...- gettò una rapida occhiata all'orologio da polso, sbuffando. -...cinque minuti me la smammo.-

-Sempre puntuale, eh?-

All'udire quella voce, anzi, mi correggo, quella splendida, sottile melodia femminile, il biondino si voltò con uno scatto da torcicollo, come se fosse stato appena colto nell'atto di rubare.

O scopare, dipende.

Lucinda rise, avvicinandosi lenta facendosi largo fra l'erbetta alta, ond'evitare possibili attacchi. Barry avrebbe voluto sgridarla con la solita storia delle multe, ma le parole gli morirono in gola, incapaci di venire fuori.

Ultimamente, poi, stava accadendo sempre più frequentemente.

Ma ormai tutta Borgo foglianova aveva capito che era pazzo di lei.

Con un dolce luccichio degli occhi la salutò a gran voce, sfoderando un tenero sorriso a trentadue denti. -Potevi dirlo prima che volevi farmi morire assiderato!-

La blu gli scoccò un'occhiataccia ironica, senza rispondergli, quindi, cauta, si avvicinò alle sponde del lago.

Per un po' governò il silenzio assoluto, interrotto solo dal forte vento che si schiantava furioso contro i pini che circondavano il paesaggio. -Ti ricordi?-

Barry non la sentì, perso ad ammirarla nella sua semplice bellezza.

Perché a lei non aveva mai saputo resistere. Occhi blu. Capelli morbidi. Corpo sinuoso. Mani splendide.

Per non parlare del carattere, poi. Freddo, deciso, calmo, proprio tutto il suo opposto, ma che se approfondito meglio sapeva essere anche dolce come una deliziosa baccapesca. E femminile.

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