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"Qualcuno mi da un passaggio a casa? " Chiedo io.

Sono quasi le sei del mattino, abbiamo parlato tutta la notta nella piazzetta di via Zamagna.

Mi fanno spaccare in due delle risate, in più ho scoperto che sono dei rapper.

In realtà qualche canzone l'avevo pure sentita.

"Dai ti accompagno io" Dice Sacky, alzandosi dalla panchina su cui era seduto.

Mi alzo anche io, faccio un po ridere essendo che, dato che avevo freddo, mi sono infilata sopra i tacchi una tuta del PSG di rondo.

Metto anche questa storia.

Salgo in auto con Sacky

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Salgo in auto con Sacky.

"Ma tu che anno sei? " Gli chiedo dal nulla.

"Zero uno, ho fatto i diciannove a dicembre"

"Da quanto conosci Oni? " Mi chiede lui.

"Non lo so, da tantissimo però, tipo da quando io avevo tredici o quattordici anni, io ero ubriaca, lui mi ha accompagnato a casa sua e mi ha fatto dormire da lui"

"Seriamente hai iniziato a bere a tredici anni? "

"Mia madre non mi ha mai dato limiti, sono cresciuta stra in fretta, quindi si, ho iniziato a tredici.
Tu a che età hai iniziato a bere? " Gli chiedo ridendo.

"Quattordici bere, fumare, tredici"

"Io il contrario, messi benissimo" Dico ridendo.

Nel frattempo gli do le indicazioni per andare verso casa mia.

"Oggi è martedì, non vai scuola? "

"Mollata già da un pezzo, tipo un anno"

"Che scuola facevi? "

"Estetica, ma in teoria sarei dovuta essere al secondo anno perché mi hanno bocciata in prima superiore, facevo uno scientifico sportivo" Dico ridendo.

"Sei seria? Una scuola peggio dell'altra"

"Concordo"

Parcheggia davanti casa mia.

"Grazie del passaggio" Gli sorrido.

Esco dall'auto e solo ora mi ricordo che non ho le chiavi.

Citofono, spero mia madre sia sveglia.

La porta si apre.

Salgo le scale del secondo piano ed entro in casa.

C'è un uomo davanti a me.

Alto e abbastanza muscoloso, con solo un asciugamano alla vita.

"Mamma, sono a casa" Urlo io.

"Io sono Carlo" Mi dice l'uomo.

Lo ignoro e aspetto che arrivi mia madre.

"Ciao tesoro, lui è Carlo, il mio fidanzato.
Lei è Gaia, mia figlia.
Ha diciassette anni" Dice mia madre, sorridendomi.

Annuisco titubante.

"Non è tua quella tuta. Dove hai dormito? "

"È di un mio amico e non ho dormito, sono stata un po in giro con altra gente.
Ho sonno, buonanotte " Vado in camera mia prima che mia madre e il suo fantastico fidanzato possano replicare.

Tolgo le scarpe, la giacca e la tuta.

Poi levo il vestito e metto una maglia larga.

Chiudo a chiave la porta di camera mia, metto il cellulare in carica e mi butto sul letto.

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