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Siamo tutti seduti al bar, abbiamo appena fatto aperitivo.

Metto questa storia.

@ valepain

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@ valepain

PROMESSA fuori a mezzanotte su tutte le piattaforme

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PROMESSA fuori a mezzanotte su tutte le piattaforme

@ gaaiabianchii: prenditi tutto. ❤

@ valepain: ❤🔜

@ rondodasosa:😤😤😤😤😤😤

Mi arriva una chiamata.

È mia madre.

"Torno subito" Dico un po scettica, per poi alzarmi e rispondere.

"Pronto" Dico io, avvicinandomi ad un muretto all'ombra.

"Ciao Gaia, come stai? " 

"Io tutto bene, tu? "

"Va tutto benissimo, sei in giro? "

"Sisi, siamo in spiaggia, abbiamo fatto aperitivo"

"Bene bene, ti sta divertendo immagino"

"Sisi"

"Ti volevo parlare di una cosa importante" Dice con tono fermo.

Esita prima di parlare, nel frattempo mi siedo sul muretto.

"Mamma, dimmi"

"Tuo padre e tuo fratello sono tornati"

Oh porca puttana.

"Dove sono ora? "

"Qua con me"

"E tu li hai pure fatti entrare in casa? Complimenti"

"Gaia ascoltami.
Sono pur sempre mio marito e mio figlio. "

"Davvero reputi tali due persona di merda così? "

Sento una risata profonda sotto, è la voce di mio fratello, ne sono sicura.

Non lo vedo da anni, ma non è cambiata tantissimo.

"Piccola tutto bene? " Alzo lo sguardo ed è Sacky.

Gli faccio cenno di aspettare un attimo con la mano.

Indico il posto accanto a me.

Si siede.

"Sei fidanzata? " Sento dire da mio fratello, mia madre e mio padre contemporaneamente.

"Non penso siano cose che vi riguardino" Sbotto secca.

Sento qualche rumore.

"Vai Gaia dimmi con qualche rapper ti sei fidanzata, mi raccomando, fatti prestare un po di soldi"

"Lorenzo ti devi svegliare figa"

"Aspetta che scommetto io, Rondo o Sacky"

"Cresci un po, non hai più sette anni."

Metto giù la chiamata e appoggio il telefono sul muretto.

"Chi è Lorenzo? " Chiede con tono pacato.

Mi giro a guardarlo negli occhi.

"Mio fratello"

"Da quando hai un fratello? "

"Lui e mio padre se ne sono andati di casa quando avevo otto anni, non lo reputo più tale e non mi piace parlarne" Dico per poi abbassare lo sguardo.

È davvero un argomento delicato per me.

"Vuoi andare a casa? "

"Non voglio rovinarti la giornata, stai tranquillo" Dico sorridendogli.

Sento gli occhi farsi lucidi.

"Andiamo a casa, avviso gli altri e ti prendo la borsa" Dice andandosene.

Sorrido interiormente, amo quando si preoccupa per me.

Mi circonda le spalle con un braccio e ci avviamo verso casa.

Andiamo in camera nostra.

Lui si siede sul letto, con la schiena appoggiata al muro e mi invita ad andare da lui.

Incrocia le gambe e mi ci siedo sopra.

"Non sei obbligata a parlarmene"

"No, v-va bene" Cerco di balbettare, tenendo lo sguardo basso.

Mi prende le mani e le appoggio sopra alle sue.

"Non vedo mio padre da otto anni, io e mio fratello ci siamo incontrati in discoteca tre anni fa.
Mi ha guardata, io l'ho guardato ed è finita lì, ci siamo ignorati tutta la serata.
Non ero ancora conosciuta, avevo ancora una compagnia di mongoloidi.
Gli volevo bene, erano tutti rumeni, albanesi e marocchini, stavo bene.
Per una bambina di otto anni, cambiare radicalmente è stato difficile"

"L'unica cosa che forse mi salvava è stata la ginnastica ritmica.
Per me andare in palestra era come liberarmi da tutti i problemi, familiari, personali e quelli che avevo in giro.
Un giorno c'erano, il giorno dopo non c'erano più.
Come lo spieghi ad una bambina che tuo padre e tuo fratello ti hanno abbandonata? "

Faccio una pausa, le lacrime non smettono di scendere.

Mi sto sentendo debole e questa sensazione  non mi piace per niente.

"Forse è una cosa che a livello emotivo mi ha resa molto più forte, forse anche un po più stronza" Dico ridacchiando.

Lo vedo ridere leggermente.

"Piccola" Sussurra alzandomi il mento con due dita.

Mi stringe in un abbraccio.

Nascondo la testa nell'incavo del suo collo.

Inizia a farmi i grattini sul collo.

Dare MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora