Dare Me

18.

Prendo un tiro.

"Fai come vuoi" Mi dice lei, ancora incazzata.

"Dio Santo Gaia ma ti rendi conto che non è colpa mia se mi hanno chiamato per sapere come stessi?
Sono con te, quindi? Se ci parlo due minuti non muori"

"Come cazzo fai a non capirlo che io in quel momento avevo un fottuto bisogno di te, volevo la mia migliore amica al mio fianco dato che il mio cazzo di fidanzato mi ha lasciata a caso, ma tu come sempre sei troppo presa dai tuoi amichetti di sta minchia"

Mattia l'ha lasciata?

"Gaia non sono una cazzo di veggente, non ti leggo nella mano se Mattia ti ha lasciata, mi spieghi come minchia faccio a capirlo?
Figa bastava che mi dicessi che stavi male, anche per una cagata, secondo te non avrei messo giù all'istante, senza nemmeno pensarci l'avrei fatto, perché tu lo sai che ti voglio bene e che sei la donna più importante della mia vita, non ti capisco proprio quando fai così" Le urlo io.

Sono incazzata ora.

Esco sul balconcino, nonostante io sia in accappatoio e faccia un freddo cane essendo in montagna.

Prendo un altro tiro, è quasi finita.

Guardo il panorama davanti a te.

Forse ho esagerato, so quanto Gaia sia sensibile, ma sono troppo orgogliosa per chiederle scusa e conoscendola, so che lo farà lei.