Where is the "good" in a "goodbye"?

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"Un addio? Che significava? Lucy voleva andarsene?".

Non aveva atteso altro, non aveva pensato, come del resto non faceva mai. Aveva iniziato a correre guidato dal suo istinto che in quel momento gli stava urlando che Lucy era una sua amica, un membro di Fairy Tail e che lui non l'avrebbe mai lasciata andare.

"Lucy.."

Era contro la natura di Natsu permettere che la maga degli spiriti si allontanasse da lui. Non lo avrebbe permesso. Eppure la sua corsa verso l'infermeria venne improvvisamente fermata dalla piccola figura del master.

-Nonnetto, fammi passare.-

Makarov si limitò a grugnire in risposta e accarezzandosi i baffi si avvicinò al giovane dragon slayer. Aveva sul viso quello sguardo contro cui non si poteva replicare, lo stesso che lo aveva fatto diventare un capo eccezionale per quella gilda eccessivamente esuberante.

Quando arrivò a pochi passi dal rosato incrociò le braccia al petto e con voce controllata disse solo: -Torna di sotto, Natsu.-

Ma il ragazzo non era certo conosciuto per il suo autocontrollo o per la sua intelligenza nel capire le situazioni difficili. Infatti non si accorse del tono di voce usato dal master, quella nota stonava con tutta la situazione che era venuta a crearsi, sembrava effettivamente sollevato.

-Levati.- ruggì in risposta Natsu.

Era il figlio di Igneel, non si sarebbe spaventato per un simile vecchietto, non poteva lasciare che lei se ne andasse. Come era successo con suo padre. Munito della sua determinazione saltò con uno scatto sopra la testa del master ma quest'ultimo fu svelto nell'afferrargli le caviglie con una mano diventata improvvisamente gigante. Makarov lo rilanciò verso le scale che portavano alla sala grande della gilda.

Natsu non si sarebbe lasciato sconfiggere da così poco. "No" si disse " dannato vecchio, lasciami passare!". Il giovane mago allungò la mano destra verso il pavimento frenando la sua caduta e usando l'intero braccio come perno riuscì a superare Makarov mentre era ancora sbilanciato in avanti dal lancio.

-Lucy!- Natsu spalancò la porta dell'infermeria poco prima che le mani del nonnetto lo costringessero ad allontanarsi da quella stanza.

Eppure il ragazzo non oppose resistenza alla forza che lo stava trascinando lontano da quella scena che lo aveva pietrificato all'istante.

Qualcosa lo aveva confuso nell'immagine che gli si era parata davanti agli occhi appena schiusa la porta. Era stato questione di un attimo, giusto i secondi necessari a Lucy di sospirare una frase e il tempo per Natsu di comprendere che qualcosa in quell'immagine mancasse.

Il master lasciò libero il dragon slayer di fuoco solo una volta arrivati ai piedi delle scale, ben lontani da quella stanza. In pochi secondi la gilda intera si era ammassata intorno ai due iniziando a sbraitare domande e pretendere risposte.

Né Makarov né tanto meno Natsu prestarono attenzione a quella confusione. Ognuno perso nei propri pensieri a rielaborare la situazione.

-Perché...- disse a fior di labbra Natsu. Mentre in tutta Fairy Tail calava un silenzio carico d'attesa.

-Perché.- disse più forte risvegliandosi dalla sua pietrificazione e rialzandosi in piedi.

Velocemente con uno scatto deciso afferrò il colletto del cappotto del suo master sollevando l'uomo da terra.

-Perché?!- urlò in faccia all'uomo baffuto che lo guardava come a volergli dire qualcosa che non poteva.

Natsu strinse più forte la presa sul tessuto e iniziò a respirare in modo affannoso, incontrollato.

Come un fulmine la vista di quella figura per metà distesa nel letto dell'infermeria lo colpì nei più dolorosi dettagli. Spiattellandogli la verità in faccia.

-Lucy...- pronunciò Natsu dolorosamente e l'immagine della sua amica gli invase i pensieri. I suoi capelli biondi che ricadevano morbidi sul cuscino contro cui era poggiata. La sua schiena e il suo petto interamente fasciati dalle bende. -lei..- continuò con fatica mentre il dettaglio più importante di quella scena gli incideva il petto. Il viso di lei pallido illuminato da un sorriso sforzato. Il suo sguardo perso oltre la finestra, gli occhi privi di quella solita luce che sin dal loro primo incontro li dominava. E quella mano destra appoggiata alla guancia mentre carezzava un graffio appena sotto l'occhio. Quelle labbra rosa pesca che si muovevano lentamente a pronunciare una frase insensata: "In ogni addio c'è qualcosa di buono".

-la sua mano destra...- continuò stringendo i denti respirando affondo cercando di non sconvolgersi.

-...il suo marchio della gilda non c'era più.-

Lasciò andare lentamente la presa sul master come se le sue stesse parole lo avessero colpito alla bocca dello stomaco.

-Che cosa c'è di buono in un addio?- chiese Natsu rivolto a nessuno in particolare.

*Nda*

Buona sera gente!

Cri è tornata, anche se ho dovuto riscrivere tutto il capitolo perché invece di pubblicarlo lo avevo accidentalmente cancellato .-.

Volevo solo dire a chi segue il manga o l'anime (o entrambi) che questa storia si colloca poco prima della saga di Tenroujima e che stravolgerò un po' i fatti... sarà molto più divertente d'ora in poi ;)

La vera storia di LucyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora