Quando si dice essere testardi.

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Erza si guardò attorno. Il terremoto era finito improvvisamente e le persone che lei e Gray si erano precipitati a proteggere erano sane e salve. Anche l'intera città era in piedi e nessun edificio sembrava avesse subito gravi danni. Alcune case riportavano leggere crepe tra un sasso e l'altro dove la pasta di roccia aveva ceduto alle scosse del terreno, eppure il tutto sembrava rendere ancor più caratteristica l'intera atmosfera rustica che regnava in Primar.

La gente era tutta radunata ai piedi del vulcano, poco distanti da dove ora lei si trovava. Stavano tutti osservando l'eruzione del loro vulcano, tranquilli e sicuri come nessuno mai potrebbe essere di fronte ad un fiume di lava incandescente che scorre inarrestabile nella loro direzione. Alla rossa sembrarono solo delle pecore ammaliate dal lupo.

"Così si faranno uccidere." Pensò mentre usava la sua magia del Reqiuep per indossare l'armatura Adamantina dalla difesa totale. Non aveva mai provato la sua resistenza al fuoco e al calore, ma era l'unico scudo che avrebbe potuto fermare un disastro naturale di quella portata.

Con un balzo si parò in testa al gruppo di quei spettatori sprovveduti. Lo sguardo non lasciava spazio a paure o cedimenti. Gli occhi di Titania ardevano del coraggio e della forza che avevano reso famosa la donna. Nessuno avrebbe mai potuto trovare anche un solo simbolo di debolezza in lei, perché quelli risiedevano solo nelle cicatrici all'interno del suo animo.

Con decisione e naturalezza sollevò entrambi gli scudi riposti nelle sue mani pronta ad unirli e attivare così la Barriera Adamantina per bloccare la lava.

-Ehy! Io non riesco a vedere, spostati!-

-Ma che stai facendo?-

-C'ero prima io! Non puoi metterti davanti!-

Il coro di lamentele che sorse dietro di lei la fece vacillare. Stavano dicendo a lei? Non capivano che li stava solo proteggendo?

"Possibile che gli abitanti di Primar siano tutti degli incoscienti?"

Stava per voltarsi e chiarire il malinteso, quando si accorse che il fiume di lava non stava avanzando verso il villaggio e i suoi abitanti. Esso fermava il suo feroce cammino a metà versante e scompariva come risucchiato da qualcosa.

"Natsu?" Fu istintivo per la rossa pensare che fosse opera del compagno di gilda, era l'unico capace di mangiare fuoco, per quanto lei fosse a conoscenza. Eppure non si trattava del Dragon Slayer amico, se ne rese subito conto tornando ad indossare la sua solita armatura e la sua gonna, facendosi da parte per assistere anche lei a quello spettacolo.

-Fa un fottuto caldo quaggiù, non immagino là dentro.-

Gray era apparso vicino a lei. Come suo solito il mago del ghiaccio indossava solo un paio di boxer blu e con una mano tentava di farsi aria vicino al volto. C'era da chiedersi se fosse cosciente che era una continua istigazione allo stupro per ogni donna, e non solo. Probabilmente se ne rendeva conto ma a lui non importava molto.

-Gray, sei nudo.- disse Erza lanciando un'occhiata distratta all'amico per poi tornare ad elaborare la situazione ignorando le imprecazioni del moro.

Loro due più Natsu ed Happy erano stati incaricati dallo stesso master per portare a termine quella missione. Arrivati alla città però, avevano scoperto che l'incarico era già stato accettato da qualcun altro e che questo se ne stava già occupando. Poi Natsu era scappato davanti ai loro occhi dopo aver riconosciuto un'odore particolare portato dal vento. Happy si era precipitato al seguito del rosato. Loro due erano stati bloccati dal terremoto senza poter seguire i compagni. Infine era comparso quello strano individuo con le stesse abilità di un Dragon Slayer del fuoco.

"Che sta succedendo? Natsu conosce forse quella persona?"

Titania non riusciva a capire e questo la stava innervosendo non poco. Con uno scatto afferrò il braccio di Gray e iniziò la scalata del vulcano lanciando solo uno sguardo di avvertimento in risposta alle lamentele del mago di ghiaccio.

La vera storia di LucyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora