Lettera.

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È il mio primo giorno senza Bucky, ma sembra che siano passati anni.
Fortunatamente, a distrarmi dai miei pensieri è il fatto che tra poco dovrò andare a lavoro. Almeno avrò la mente occupata e cercherò di pensare il meno possibile a lui.

Infilo il cappotto pronta per uscire e, non appena apro la porta, sullo zerbino trovo della posta e un giornale.
Li raccolgo da terra e poi li appoggio sul tavolino in salotto.

Scruto attentamente il giornale per trovare qualche possibile notizia sui soldati che sono partiti ieri, ma non c'è scritto assolutamente niente.
Infatti, sbuffando sonoramente, decido di aprire le diverse lettere che mi sono arrivate.
Le prime tre buste contengono soltanto dei volantini pubblicitari, sulla quarta invece c'è un francobollo.

La apro stando attenta a non strappare il contenuto all'interno, e poi estraggo un foglio di carta.
Mi lascio sfuggire un sorriso non appena mi rendo conto che è una lettera di Bucky.

Ciao signora Barnes, come stai?
Io sono qui soltanto da poche ore ma voglio già andare via. La tua mancanza si sente.
Spero che tu non stia pensando troppo a me perchè il solo pensiero che tu stia male per colpa mia mi distrugge.
Tra poche ore partiremo per la nostra prima missione, devo ammettere che ho un po' di paura, ma cercherò di fare del mio meglio.
Steve come sta? Gli hai fatto già vedere l'anello? Sono sicura che lo hai già fatto, che reazione ha avuto?
Fammi sapere tutto e scrivimi il prima possibile perché mi manchi da morire.
Ciao, piccola.

Sento le lacrime scivolare velocemente lungo le mie guance, spero che vada tutto bene in battaglia.
Sposto un attimo gli occhi sull'orologio per controllare l'ora, infatti noto di essere in ritardo perché ho perso tempo a leggere la sua lettera.
Nonostante questo, però, comincio già a scrivere la risposta che gli invierò.

Ciao sergente Barnes,
anche se mi manchi da morire, sto bene. Fortunatamente ho Peggy e Steve con me, infatti è solo grazie a loro se riesco ad andare avanti.
Ieri è venuto Steve qui a casa, mi ha detto che è riuscito ad entrare nell'esercito grazie al dottor Erskine, te ne avevo parlato molte volte di quest'uomo.
Ovviamente sì, l'anello gliel'ho mostrato.
Amore, sei andato davvero in tutte le gioiellerie della città per comprarmelo? Steve non si è inventato niente, vero?
Ho bisogno di saperlo perché ci sto pensando da tutto il tempo.
Ora devo andare a lavoro, rispondimi il prima possibile.
Ti amo.

Piego il foglio in due parti lasciandolo sul tavolo, e poi esco di casa. Lo spedirò questo pomeriggio.

                               ○●○●

"Reclute, attenti!" grida Peggy ai soldati in fila.
"Io sono l'agente Carter, supervisiono l'operazione di questa divisione insieme all'agente Jones!" esclama.

"In posizione!" dico io.
Alle mie parole tutti i soldati rimangono immobili, il fucile impugnato in una mano e lo sguardo fisso verso un punto.

Uno di loro, però avanza di un passo verso Peggy.
"Ha sentito l'agente Jones? In posizione" ripete lei all'uomo davanti a sè.

Lui invece sorride in modo sfacciato.
"Potresti mostrarmele tu alcune posizioni" dice malizioso.
Dopo quelle parole vedo Peggy sferrare un pugno così tanto forte nello stomaco di quell'uomo da farlo cadere a terra.
Mi lascio sfuggire un sorriso divertito.

Per un attimo i miei pensieri si concentrano su Bucky. Mi chiedo che cosa avrebbe fatto se un ragazzo avesse provato a dire una cosa del genere a me. Conoscendolo, avrebbe dato di matto per poi prenderlo a pugni fino a fargli perdere i sensi.
Arrossisco leggermente a quel pensiero e abbasso lo sguardo per non far notare il rossore sulle mie guance. Il suo costante bisogno di proteggermi mi fa impazzire, lo rende terribilmente attraente.

"Sei contenta della nuova recluta?" chiede una voce alle mie spalle che interrompe i miei pensieri. Scuoto leggermente la testa per ritornare alla realtà e poi mi giro verso l'uomo alle mie spalle.

"Abraham, perché lo hai scelto?" chiedo sospirando. So benissimo il motivo per cui lo ha fatto.
Sta lavorando, da un paio di anni a questa parte, al siero del super soldato. È una sostanza creata con diversi componenti chimici che conferisce, a chiunque lo ingerisca, dei poteri sovrumani come: riflessi più sviluppati, velocità, forza.
Il primo uomo che ha testato il siero è stato Johan Schmidt, ma il risultato non è stato quello che si aspettava. Infatti ha avuto delle gravi lesioni che gli hanno rovinato il viso.

"Ho intenzione di dargli il siero" risponde andando dritto al punto. Non gli permetterò mai di fare una cosa così pericolosa al mio migliore amico, può scordarselo.

"No" rispondo io incrociando le braccia al petto spostando lo sguardo sugli altri soldati che si stanno allenando.

"Fidati di me per questa volta" sospira disperato.
Io mi fido di lui, e lo ammiro molto dato che è dotato di un'intelligenza incredibile, ma non farò testare il siero su Steve.

"Io mi fido di te, Abraham, ma non voglio che il mio migliore amico rischi di farsi di male, o peggio, muoia" ammetto sospirando. Considero Steve come il mio fratellino più piccolo, anche perché sono più grande di lui di un anno, e mi sono promessa di proteggerlo a tutti i costi nel frattempo in cui Bucky è via.

"Ti prometto che non gli succederà niente"

"E tu come fai a saperlo?" chiedo titubante.

"Lo so e basta, ne sono sicuro"

"Ma chi è quello?" ad interrompere la nostra conversazione, fortunatamente, è il colonnello Chester Phillips. I suoi occhi scrutano attentamente Steve che, rispetto a tutti gli altri, è rimasto indietro con l'allenamento.

Stavo per rispondere alla sua domanda, ma Abraham mi precede.

"Lui è il futuro super soldato"

❄❄❄

Heilaaa come state? Vi è piaciuto il capitolo? A me sì dai, non è tanto male.
Fatemi sapere che cosa ne pensate, ciaooo! ❤





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