Mentre camminavano, i ragazzi, continuavano a tenere d'occhio il cielo e i movimenti delle nuvole che promettevano pioggia.
Ormai erano certi che sarebbe iniziato a piovere ed era solo questione di minuti.Avevano affrettato il passo e alcuni di loro iniziavano a temere che, alla fine del sentiero, non ci fosse nulla che potesse aiutarli. Tuttavia cercavano di non perdersi d'animo altrimenti il panico avrebbe preso il sopravvento.
Le nuvole e i mille pensieri che frullavano nelle loro menti garantivano una distrazione che spesso accecava i ragazzi facendoli inciampare tra le radici. Alcune volte erano abbastanza svelti da mettere le mani a terra per bloccare la caduta altre volte l'impatto era meno piacevole ma non si fecero mai troppo male.
L'agitazione cresceva e cercavano in tutti i modi di non uscire dal sentiero, o meglio, dalle tracce che ne rimanevano.
Quella mattina Alexandra era particolarmente silenziosa e per un momento pensò quasi che i compagni se ne fossero accorti.
La verità era che aveva molti pensieri a tormentarla e non solo l'imminente temporale.Meditava sul fatto che ormai era passato tanto tempo da quando erano stati sottratti alle loro vite, pensò ai suoi genitori e immaginò quanto potessero essere preoccupati. Pensò alle sue amiche e a quanta gente ormai li aveva etichettati come "gli scomparsi".
Improvvisamente una brezza colpì i ragazzi. Nessuno sembrò darci troppo valore ma Miwa s'arrestò di colpo e, con lo sguardo basso, assunse l'espressione di chi cerca di capire o sentire una cosa che non può essere vista. Gli altri tre si voltarono verso di lei e la osservarono interrogativi.
«Che c'è?», chiese Miwa sollevando gli occhi dal suolo e incrociando gli sguardi dei coetanei.
Sentiva che la stavano osservando e la cosa la faceva innervosire.
«Hai l'espressione di chi ha sentito qualcosa», disse Kyle.
«Hai sentito qualcosa?», chiese Christian anticipando il compagno.Alex si limitava ad osservare la scena con le braccia incrociate al petto. Sembrava quasi che Miwa stesse per predire qualcosa di grosso o che avesse sentito una bomba fare cilecca.
«La folata – disse come unica spiegazione – l'avete sentita, no?».
I ragazzi continuarono a guardarla accigliati e incapaci di decifrare le sue parole.
«Qualcuno di voi riesce a trovare i punti cardinali?», chiese Miwa.
I ragazzi avevano perso di vista le montagne poiché erano giunti in un punto dove gli alberi erano così alti e fitti nelle chiome da impedire a chiunque di vederci oltre.
Seguì un continuo girarsi ed emettere versi confusi da parte dei giovani che con le dita indicavano direzione diverse.
«Ci siamo proprio persi, eh...», commento Christian.
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I ragazzi di Marble Hills [IN PAUSA]
Roman pour AdolescentsQuando si vive in quella che appare come la cittadina più normale del mondo è difficile credere che la propria vita possa essere stravolta da un momento all'altro. Alexandra Correll non lo credeva di certo. Lei è un'adolescente che vive nella cont...