20. La grotta

26 4 13
                                    

«Ragazzi!», chiamò Miwa all'improvviso e i due si affrettarono a ricongiungersi con il resto del gruppo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Ragazzi!», chiamò Miwa all'improvviso e i due si affrettarono a ricongiungersi con il resto del gruppo. 

Entrarono nella caverna con disinvoltura quasi come se fosse casa loro e invece si resero conto che non avevano nemmeno avuto il tempo di guardarsi intorno. 

«Il nostro amico orso è felicemente morto. Felicemente per noi, per lui credo un po' meno», disse Kyle sorridente entrando nella grotta dietro all'amico. 

Alex non si era ancora alzata da dove Christian la aveva lasciata ma, a differenza di prima, aveva la spalla fasciata dalle bende ricavate dalla sua camicia e il suo volto appariva meno sofferente.

Lo spazio agevole nella grotta era ristretto. Le pareti ricurve erano tappezzate di scaffali di legno colmi di barattoli e ampolle, alcune piene di sostanze sgargianti e talvolta maleodoranti. Sugli scaffali c'erano inoltre molti e diversi oggetti, alcuni dei quali i ragazzi non avrebbero mai compreso lo scopo.

Alcuni apparivano dall'aspetto tondeggiante con una superficie liscia o opaca, altri erano di forma quadrata e parevano essere delle scatole.
C'erano anche tantissimi libri dalle sembianze molto vecchie e logore.

Nel mezzo, la caverna era occupata maggiormente da un enorme tavolo di legno scuro al centro del quale era presente un grosso calderone che sembrava essere uscito da "Harry Potter".

Il piano era interamente ricoperto di libri, alcuni aperti e altri chiusi, oggetti dalle forme e i materiali più svariati, candele consumate a metà, pietre di ogni genere, carboncini, fogli volanti, cofanetti di legno, oggetti metallici e recipienti simili a scodelle di legno e di metallo. Il tavolo era quasi interamente coperto di materiali tanto che la superficie scura si intravedeva solo in alcuni punti.

Accanto alla tavola un paio di sgabelli dello stesso legno scuro offrivano un valido punto per sedersi. Dietro alle mensole di legno e su alcune parti di parete che non erano rivestite da scaffali si vedevano con chiarezza diverse e accurate incisioni. Erano per lo più simboli, molti dei quali i ragazzi non conoscevano, ed erano incisi con una tale precisione che tutti si sarebbero domandati con quale attrezzo fossero stati scalfiti.

Alex riconobbe diversi tipi di triquetra, qualche triscele e altri simboli e nodi celtici che non aveva mai visto prima, incluso quello che per primo si vedeva sopra l'entrata della grotta. Le incisioni erano tutte diverse e Miwa affermò che molte di quelle non appartenevano alla stessa cultura.

«E tutta questa roba di chi diavolo è?», domandò Christian stupito come tutti gli altri.

Sembrava una grotta di streghe come quelle che si vedono in alcuni film, piene di pozioni ed erbe magiche.

«Queste cose saranno ammuffite da anni ormai», osservò Kyle avvicinandosi ad una mensola colma di barattoli con dentro erbe ridotte quasi a polveri scure.

Tutti i barattoli e le ampolle erano etichettati da targhette chiare ingiallite dal tempo e dall'umidità. Miwa si avvicinò al ragazzo e tentò di leggere una delle descrizioni appiccicate ai recipienti.

I ragazzi di Marble Hills [IN PAUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora