«Ma sei completamente impazzita?», chiese Miwa guardando la compagna con occhi sbarrati.
Alexandra iniziò a domandarsi se fosse un'idea troppo sconsiderata.
«Qual è l'alternativa? Restare qui? Tornare indietro? Se avete idee migliori mettetemele a parte», disse guardandoli uno per uno.
«Così rischiamo solo di ammazzarci... io dico di tornare indietro», fece Kyle con convinzione.
«Ma non capite? Se torniamo indietro siamo persi. Forse da quella parte potremmo cercare qualche frutto selvatico, potremmo trovare un modo di sopravvivere».
«O potremmo morire provandoci. E se non ne valesse la pena?», disse Miwa incrociando le braccia davanti al petto.
«Esatto. Come pensi di saperle queste cose? Come credi che possiamo fidarci di te?», si lamentò Kyle anche se il suo intento non era offendere Alex.
«Non potete. Io mi fido del mio istinto ma ne so quanto voi. Ma se vogliamo ottenere qualcosa dobbiamo rischiare, no? Una volta qualcuno mi disse che se vuoi qualcosa che non hai mai avuto devi fare qualcosa che non hai mai fatto».
Kyle non sembrò per nulla convinto: «Ma che cosa c'entra? Senti, non ho nulla contro di te ma il tuo discorso motivazionale non ci salverà il culo se cadiamo di sotto».
«Possiamo usare altre corde come imbracatura - Chris intervenne accennando al borsone che potava in spalla - le ho prese dal rifugio del cacciatore. Una volta in un parco estivo in montagna ho trovato una situazione simile, certo, ero imbragato e avevo un casco, ma possiamo farcela. Se muoviamo i piedi lateralmente sulla fune bassa e con le mani ci teniamo su quella alta non dovremmo avere problemi.».
Alexandra si stupì di vederlo dalla sua parte tanto che gli rivolse uno sguardo perplesso.
Il moro si avvicinò alla ragazza e le poggiò entrambe le mani sulle spalle.«Mi fido di te... hai già dimostrato di avere un ottimo istinto».
Alex sorrise.
Kyle e Miwa erano poco più in là e li guardavano dubbiosi. Sembrava che nessuno dei due avesse intenzione di parlare.
«Oh e facciamolo allora», sbuffò il ragazzo dimostrandosi finalmente molto più sicuro.
Successivamente Christian si sfilò il borsone dalle spalle e ne estrasse la fune e un piccolo coltellino.
«Chi va per primo?».
«L'idea è stata tua... vai tu», lo anticipò Kyle indicando Alexandra.
La ragazza si mosse velocemente. Sottrasse la corda dalle mani del moro, afferrò l'estremità della fune e fece un paio di giri intorno alla sua vita e, dopo averla passata nell'occhiello della balestra, la legò saldamente. Iniziò a tagliare circa a due metri dal nodo con movimenti frenetici del coltellino.
«Con cosa è stato affilato? Con il burro?», disse seccata anche se il suo obiettivo non era essere sarcastica.
Si avvicinò all'albero su cui erano tese le funi e fece un ampio nodo sicuro attorno a quella più alta. In quel modo la corda della ragazza scivolava perfettamente sulla fune che oltrepassava il burrone. Si rimise la sacca di pelle, contenete le frecce, in spalla e si preparò all'attraversata.
Gli altri tre la osservavano incapaci di dire o pensare a qualsiasi cosa, sperando veramente che la ragazza non precipitasse e che non stesse andando incontro al suo suicidio.
Alexandra sentiva l'adrenalina scorrerle nelle vene e allo stesso tempo un'ansia insormontabile si impossessò di lei: doveva convincerli che si trattasse di un'operazione fattibile e non un disastro di massa.
STAI LEGGENDO
I ragazzi di Marble Hills [IN PAUSA]
Ficção AdolescenteQuando si vive in quella che appare come la cittadina più normale del mondo è difficile credere che la propria vita possa essere stravolta da un momento all'altro. Alexandra Correll non lo credeva di certo. Lei è un'adolescente che vive nella cont...