Episodio 7

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Dopo il mio triste incontro con Alec, il mio cuore si spezzò e provai un forte dolore: lo persi e fu tutta colpa del mio brutto carattere.

Di quegli anni mi ricordo solo la forte tristezza e solitudine.

Il 3 gennaio 2012, dopo dieci lunghi anni, finalmente fui liberata e il mio cuore esultò: sarei tornata da Alec e mi sarei scusata per il mio orribile comportamento.

Alec, quando seppe la notizia, mi venne a prendere con la sua macchina e io lo abbracciai:

- Non ho ancora detto che ti ho perdonato Beckham - disse con il suo tono freddo.

- Ma io sono cambiata, davvero -

- Me ne dovrai dare una prova: prima di tutto riprenderai gli studi e poi prenderai la patente, hai compreso, Beckham? -

- Farò tutto quello che vuoi Alec - gli sorrisi.

Durante il viaggio parlammo del più e del meno: seppi che lui continuò i suoi studi diventando un detective e che risolse molti casi ma non riuscì mai a risolvere il mio.

Una volta che arrivammo nella sua nuova casa io la osservai attentamente: c'era un soggiorno con divano grigio e una TV collegato a una piccola cucina con un tavolino marrone, i fornelli, un acquaio, un frigo e delle finestre; attraversando il corridoio si arrivava ai due bagni e alle due camere, la prima era matrimoniale e la seconda era, più piccola, adatta a me.

Alec andò in cucina a prepararmi il pranzo, io entrai nella sua camera e notai sul suo letto un piccolo diario e, spinta dalla troppa curiosità, lo iniziai a leggere.

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Caro diario,

Il mio dottore mi ha consigliato, per alleggerire il carico di stress e non danneggiare ulteriormente il mio cuore, di scrivere qui tutti i miei pensieri.

Comincio dal raccontarti di Anna Beckham.

Anna arrivò in casa mia quando io avevo solo un anno e da quel giorno la mia vita si complicò.

Era la sorella migliore che mi potesse capitare, caro diario!

Quando io avevo sette anni, il 5 marzo 1987, lei scoprì il mio problema e da quel momento, anche se era più piccola, mi aiutò sempre ma mi sentii un peso.

In quegli anni legammo molto ma fu con l'arrivo dell'adolescenza che cominciarono i problemi: io mi accorsi che quando stavamo insieme avevo la tendenza ad arrossire e a balbettare, non mi era mai successo!

Se non ci fosse stato quel terribile incidente a quest'ora sarei fidanzato con lei!

La sera prima eravamo insieme ad osservare la volta celeste in spiaggia e lei era più bella che mai: sorrideva apertamente alle mie battute e quando studiava il cielo, io vedevo le stelle riflesse nei occhi marroni. Poi, improvvisamente, lei appoggiò la sua testa sulla mia spalla e si addormentò.

Quella fu l'ultima volta che vidi il suo splendido sorriso.

Il giorno seguente i miei genitori partirono per una breve crociera e noi venimmo affidati ai miei nonni; quella stessa sera cambiò tutto.

Lilith e Leonard morirono e Anna si distrusse come una statua di ceramica: cercai in tutti i modi di risollevarle il morale ma, purtroppo, non ci riuscii.

Dopo il funerale lei fece le valigie per dirigersi a Las Vegas e vivere lontana da me: io avevo bisogno di lei perché era la mia unica vera cura.

Provai a distoglierla da questo pensiero ma lei mi allontanò brutalmente con un colpo al petto facendomi svenire.

Quando lei partì, pochi giorni dopo, ebbi un piccolo infarto ma venni soccorso dalla mia amica Fiona Black che fu una mia ospite.

Ma sai che c'è, caro diario, se fossi morto a lei non sarebbe importato!

Ogni giorno e ogni sera lei fu nei telegiornali perché diventò una ladra.

Una ladra!

Ti rendi conto?!

Cercai in tutti i modi di catturarla ma fu sempre impossibile: il suo fu l'unico caso che non riuscii a risolvere.

Forse non ci sono mai riuscito perché

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L'ultima frase era troncata a metà come se Alec non avesse voluto far sapere al suo lettore qualcosa di importante.

Perché mi ama? Perché sono una ragazza impossibile? E poi tutte quelle rivelazioni, troppe per il mio povero cervello!

Fui immersa nelle mie riflessioni e non sentii Alec bussare alla porta:

- Che stai facendo con il mio diario, Beckham?! -

- Io, scusami tanto, non volevo -

- Si comincia già malissimo, come posso fidarmi di te se leggi le cose altrui, eh?! -

- Perdonami Alec, ti prego - lo implorai con le lacrime agli occhi.

Lui sospirò e mi disse che il pranzo era in tavola e io mi diressi in cucina.

ALEC'S POV

Andai a cercare Anna e la trovai  in camera mia con tra le mani il mio diario.

È proprio una ladra!

Lei, notando che la colsi in flagrante, si provò a difendere dalla mia arrabbiatura e quando iniziò a piangere il mio cuore si sciolse.

Come posso essere arrabbiato con una creatura così fragile e indifesa? Semplice non posso e lei lo sa bene, ed è proprio per questo che è una ragazza impossibile.

Sospirai e le dissi che il pranzo era in tavola ed insieme a lei mi diressi in cucina.

Alec Hardy e il caso Beckham ( DA REVISIONARE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora