𝚃𝙷𝙴 𝙷𝙴𝙸𝚁𝙴𝚂𝚂 ᴶᵉⁿᴸⁱˢᵃ

💄𝐓𝐇𝐄 𝐎𝐍𝐄💄

La prima cosa che ricordo di aver visto, non appena sono emersa dalla fiamma che mi ha dato la vita é stato il suo volto, Lalisa, e attorno a noi una folla, la gente batteva le mani come se fosse appena stata testimone di un atto di eccezionale bellezza e rarità, come ho appreso crescendo la probabilità che due entità possano nascere da una sola fiamma é più unica che rara, fin da bambine era già scritto, eravamo destinate a grandi cose io e la mia gemella...

Siamo state educate in modo rigido, ai nostri tutori non importava davvero di noi, o di come ci sentissimo, se eravamo sole o avevamo bisogno di un abbraccio ma erano attratti dal nostro potere, dal fuoco che ci bruciava dentro, da quello che un giorno saremmo state in grado di fare.

Imparare le arti magiche era divertente, la mia insegnante era solita dirmi che avevo un gran talento e io amavo sentirmelo dire, ero potente e il potere era tutto ciò che avevo mai conosciuto, era ciò che mi faceva sentire bene, e ne desideravo sempre di più.

Crescendo il mio potere cresceva con me e con questo anche il mio desiderio di averne sempre di più, nessuna delle altre allieve aveva la mia forza, la mia abilità, nessuna tranne Lalisa, non importava quanto ci provassi, quanto mi impegnassi, Lisa era sempre meglio di me, più veloce o più scaltra e questo mi faceva infuriare, lo sapevo, solo una di noi due alla fine avrebbe ottenuto il trono e Lalisa era la grande favorita.

Io e la mia gemella, pur essendo nate dalla stessa fonte di energia non ci siamo mai somigliate, né a livello fisico tantomeno caratterialmente: lei é sempre stata più estroversa, amava la folla e stare in mezzo alla gente, quando ci trovavamo in una stanza insieme lei era il sole, avvolgeva lo spazio circostante e lo illuminava con la sua luce, io ero paragonabile alla Luna, un piccolo satellite che godeva di luce riflessa che non poteva fare altro che ruotarle attorno.

Sono sempre stata riservata ed ero solita passare i pomeriggi, nella mia età dell'adolescenza, nella libreria del palazzo dove io e Lisa siamo state cresciute, leggevo per ore intere, i miei preferiti erano i libri di incantesimi, cercavo di imparare a lanciare il più possibile per accrescere il mio potere, anche se il mio talento naturale non era paragonabile a quello di Lalisa avrei bilanciato con lo studio, io l'avrei raggiunta...

É stato durante una cerimonia che ho capito per la prima volta che io non sarei mai stata come Lalisa, come al solito lei stava conversando amabilmente con alcuni esponenti dell'alta società mentre io mantenendo un profilo più basso mi mantenevo ai margini, a fine serata, dopo aver salutato educatamente decisi di uscire sulla terrazza del palazzo per prendere una boccata d'aria, e lì venni raggiunta dal re

-Ti stai godendo la serata, allieva?- Mi chiese, mi voltai verso di lui: indossava un completo rosso di velluto, adornato da un mantello color cremisi, l'enorme corona ingioiellata risplendeva sotto le luci artificiali che provenivano dalla sala da ballo lanciando riflessi dorati.
Mi inchinai con reverenza
-Davvero piacevole- Confermai, l'uomo si avvicinò a me
-Tua sorella é la favorita per la successione al trono, ma credo che tu ne sia già a conoscenza- Annuii anche se ammetterlo mi faceva ribollire il sangue
-Ma io credo che tu abbia qualcosa che lei non ha- Lo guardai sconcertata, vedeva davvero qualcosa in me che non c'era nella mia gemella?
-Mi perdonate, ma non riesco a capire cosa intende- Mi scusai in tono mesto
-Sei di una bellezza unica- La sua mano era sul mio fianco, sussultai sorpresa -Sono disposto ad aiutarti se tu mi darai qualcosa in cambio..- La nausea prese il sopravvento, con uno strattone mi sottrassi dal suo tocco, l'umiliazione scorreva nelle mie vene come una tossina che mi stava avvelenando dall'interno, con le lascrime agli occhi rientrai nella sala da ballo che attraversai a lunghe falcate, una volta fuori dal palazzo, raggiunti i guardi lasciai finalmente cadere liberamente le mie lacrime, non ero mai stata umiliata in quel modo e bruciava in un modo che mi faceva venire voglia di annientarmi con il mio stesso potere