É notte inoltrata, sono sdraiata nel letto cercando di prendere sonno anche se ormai ho perso le speranze di addormentarmi, la mia mente, stranamente attiva, continua a riportarmi a tutti i problemi che costellano la mia vita: dalla presenza di Lalisa, a quello che i giornali scrivono su di me, a tutti i documenti che devo firmare per il lavoro.
Lisa é sdraiata dall'altro lato del letto, sembra addormentata, ma io so per certo che é sveglia, come mi ha spiegato le creature come lei non hanno bisogno di dormire, dal nostro ultimo incontro con Irene e Seulgi molte cose sono cambiate: per iniziare ho finalmente preso il posto che mi spetta come direttrice creativa anche se é stato mortalmente difficile convincere Irene a fare un passo indietro, senza la mediazione di Lalisa e Seulgi non credo ci sarei riuscita.
Quelle due... Forse le ho giudicate male, ora andiamo d'accordo, o almeno Irene non ha più cercato di uccidermi, Seulgi é simpatica anche se con il suo modo di fare sembra sempre che si stia prendendo gioco di me, ma forse infondo é solamente il suo carattere ad essere estremamente singolare.
Da quando ho preso le redini della casa di moda di mia madre l'hobby preferito dei giornalisti sembra essere diventato attaccarmi su qualsiasi decisione io prenda, forse é solamente perché sono una giovane donna alla guida di uno dei più grandi imperi della moda o forse é pura invidia, ma é stressante tornare a casa ogni giorno, accendere la TV e dover ascoltare l'ennesima bugia sul mio conto anche se ormai ci sto facendo l'abitudine.
Lalisa.., Non so come descrivere il nostro rapporto: a volte é come una presenza rassicurante nella mia vita, altre volte ci scontriamo ed é come un duello all'ultimo sangue, entrambe siamo testarde e detestiamo perdere, a tutte e due piace avere l'ultima parola in una discussione e prevalere sull'altra.
-Posso sentire gli ingranaggi della tua testolina scricchiolare fin da qui- Lalisa si volta nella mia direzione, anche se é buio i suoi occhi rosso acceso illuminano il suo volto come due piccole stelle incastonate nel velo oscuro del cielo di Parigi di notte.
-Le solite cose: il lavoro.., i giornali- Le spiego mentre mi metto a sedere, la mia schiena premuta contro la testiera del letto
-Lo hai voluto tu, potevi continuare a lasciare che Irene se ne occupasse, a lei é sempre venuto facile occuparsi di quelle cose burocratiche- A volte la bionda manca proprio di empatia
-NON mi sto lamentando, é quello che volevo, non so nemmeno perché ne stia parlando con te- Forse sono stata troppo dura, ma sono troppo stressata per confrontarmi con le sue polemiche, Lalisa scrolla le spalle come se le mie parole non l'avessero toccata affatto.Accettando il fatto che non riuscirò a prendere sonno, mi sporgo verso il comodino e accendo la lampada da notte, la luce soffusa illumina delicatamente la mia camera, lancio uno sguardo a Lalisa e rimango sconcertata da quello che sta indossando
-Dove hai preso quello?- Le chiedo, devo ancora decidere se arrabbiarmi o meno, Lisa mi rimanda uno sguardo confuso
-Uh, lo avevi gettato da parte nel tuo studio, credevo non ti servisse..- Avevo da subito riconosciuto il modello, uno di quelli che avevo deciso di escludere dal catalogo della nuova collezione che avrei dovuto fare uscire per la linea estiva. Il modello era semplice, un abito di seta con le spalline sottili, nulla di innovativo o che mi aveva richiesto un particolare sforzo di fantasia, per questi motivi alla fine l'avevo scartato.-Non avrei dovuto prenderlo senza chiederti il permesso- La voce di Lalisa interrompe i miei pensieri
-Non importa, tanto non mi serve- Chiudo il discorso distogliendo lo sguardo dalla figura di Lisa, anche se non posso davvero cancellare dalla mia mente l'immagine della bionda nel vestito che io avevo creato, era un modello scialbo e privo di personalità ma indossato da Lalisa acquisiva una luce del tutto nuova: la seta la avvolgeva in un abbraccio morbido dando all'abito un aspetto del tutto nuovo, sembrava diventato quasi un pezzo di alta moda.
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