Era passata una settimana da quella fatidica serata, dal bacio. Quella scena era impressa nella testa di Aurora, ogni volta che ci pensava non riusciva a trattenere un sorriso, anche se piccolo. La sensazione che gli aveva donato stare tra le braccia di Kyle non riusciva a spiegarla, sapeva solamente che le piaceva il calore che le donava.
Quegli ultimi giorni li avevano passati quasi tutti insieme, a partire dal pranzo fino alla sera tardi, da soli o circondati da centinaia di persone, l'unica cosa certa era che si cercavano sempre.Essendo passata una settimana, in quel nuovo giorno dove il cielo brillava, quella sera ci sarebbe stato un nuovo show: Aurora aveva appena parcheggiato la sua macchina e si stava dirigendo verso l'entrata con un piccolo sorriso sul volto che non riusciva a trattenere: nonostante l'avesse visto il giorno precedente, non vedeva l'ora di vedere di nuovo Kyle. Non sapevano ancora come si potevano definire, non ne avevano ancora parlato e quindi non avevano ancora dato un nome a ciò che stava succedendo tra di loro.
Il sorriso di Aurora arrivò al capolinea non appena vide l'enorme fila all'entrata per il palazzetto siccome nelle ultime settimane avevano intensificato i controlli; ma non fu quello il motivo per cui scomparve il suo dolce sorriso, bensì per l'ultima persona che occupava la fila. Rallentò i suoi passi fino a che purtroppo non fu costretta a mettersi ad aspettare, proprio dietro ad Austin. Non appena era comparsa le aveva lanciato uno sguardo di soppiatto, ma il solito sorrisino sghembo che nacque sul suo volto le fece capire che l'aveva vista e ne ebbe le conferme quando si voltò a guardarla direttamente per qualche secondo: Aurora aveva lo sguardo basso, ma era come se l'avesse chiamata perchè alzò immediatamente lo sguardo nei suoi occhi. Erano così chiari, quasi grigi, non ci leggeva nulla di buono, però rimase ferma a ricambiarlo... Non riusciva a toglierlo.«Com'è stato il tuo appuntamento?» non appena le diede le spalle di nuovo, Austin, con le labbra piegate all'insù, le rivolse la parola causandole uno sbuffo.
«Dimmelo tu, sembravi interessato.» non sapeva con quale coraggio era riuscita a dire quella frase, sperava solamente di riuscire a mantenere quella sicurezza anche quando si sarebbe rigirato.
«Ero solamente preoccupato per Kyle.» questa volta si girò completamente verso la ragazza, senza l'intenzione di togliersi il sorrisino dal volto. Non capiva perchè ma le piaceva stuzzicarla, vedere come stringeva i suoi occhi verdi e avvicinava le sopracciglia creando quella piccola rughetta in mezzo alla fronte... Forse aveva notato troppi dettagli, quindi scosse la testa velocemente come per sfuggire ad essi, e concentrarsi solamente sul continuare a fare qualunque cosa stesse facendo, siccome neanche lui ne aveva idea.
«Preoccupato per Kyle?» la bionda spalancò gli occhi e la bocca inorridita da quella frase e sentiva la rabbia espandersi lungo ogni nervo del proprio corpo: era stufa di quei giochetti mentali a cui lo sottoponeva da anni e soprattutto era stufa di starsene seduta in angolo, con le spalle strette a subire tutto in silenzio. «Io dovrei essere preoccupata per lui! Non ho idea del perchè, ma ti vuole bene, sei uno dei suoi migliori amici, eppure siete come il sole e la notte. Mi hai rovinato l'adolescenza, Austin, e lo sai pure tu, ma sei rimasto uno stupido ragazzino che vuole ancora pensare a questi giochetti. Ma sai una cosa? A differenza tua, io sono cresciuta e ho capito che le tue parole valgono meno di zero, Austin. Non hai più nessun potere su di me, quindi vai a raccontare all'intera federazione quello che vuoi, non mi interessa!» non sapeva con quale coraggio era riuscito ad affrontarlo così, a dirgli in faccia quello che provava sul serio. Era riuscita a mantenere lo sguardo nei suoi occhi, mentre l'uomo, nel mentre che ascoltava le sue parole, indurì la mascella e si portò le braccia al petto non lasciandosi scalfire da quelle dichiarazioni.
«Va tutto bene?» dopo quell'intenso scambio di parole, Austin e Aurora non spostarono il loro sguardo per vari istanti, che sembrarono durare infiniti minuti, ma che in realtà erano durati solamente pochi secondi. Kyle li aveva visti non appena aveva parcheggiato la sua auto, si era avvicinato il prima possibile per evitare che la situazione potesse degenerare ma rallentò non appena li vide scambiarsi quello sguardo pieno di odio che poche volte aveva visto.
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Waves
Fanfiction"Quando mostri le tue debolezze, c'è chi se ne approfitta e chi se ne prende cura. È così che conosci il valore delle persone" Si dice che il periodo più bello nella vita di una persona sia il liceo: si conoscono nuove persone, probabilmente quelle...