Per tutta la durata dell'allenamento Austin e Kyle non si sono rivolti la parola. Quest'ultimo non riusciva a comprendere il comportamento dell'amico: era Aurora quella che doveva essere arrabbiata con lui e non poterlo vedere, perché invece stava succedendo il contrario? Avrebbe voluto sedersi a un tavolino con tutti e due e farli chiarire, perché voleva bene a entrambi, ma il suo comportamento gli stava facendo andare il sangue al cervello.
Gli altri due amici, Christopher e Robert, avevano provato a mettere in tavola una conversazione, e Kyle provava a continuarla, ma era sempre Austin che la chiudeva con un'alzata di spalle o con uno sbuffo, finché non decise di infilarsi le cuffie nelle orecchie per non doverli più ascoltare. Ogni minuto che passava, Kyle era sempre più deluso dal suo comportamento: era tra i suoi migliori amici e voleva allontanarlo per una ragazza? Pensava che nulla avrebbe potuto intaccare il loro rapporto, e invece fu così facile...
«Vado a farmi una doccia.» Dopo numerosi istanti di silenzio, Austin finalmente si tolse le cuffie dalle orecchie, solamente per raccogliere la sua felpa e dirigersi verso l'uscita. Nel mentre che raggiungeva la porta, però, andò verso Kyle, che si era girato a guardarlo, e lo colpì con una spallata, lasciando gli amici di sasso. Non riuscivano proprio a comprendere che cosa gli stesse succedendo.
«Ma che cazzo ti prende?» ripresosi dalla confusione del momento, Kyle spalancò le braccia e urlò dietro al moro che non gli concesse un minimo di considerazione e uscì dalla palestra come se nulla fosse successo.
«Amico, lascia perdere...» Christopher appoggiò immediatamente i pesi a terra non appena vide lo scontro tra i due e provò a bloccare Kyle quando lo vide raccattare le sue cose per rincorrere Austin. Lui e Robert si lanciarono uno sguardo confuso e preoccupato, non riuscivano a capire cosa stesse succedendo tra i due amici, da quando era arrivata quella ragazza nella loro vita non sembravano più loro. Non c'erano più le risate e le prese in giro, c'era solamente un enorme astio nei confronti dell'altro.
Kyle non ascoltò il consiglio di Chris, ma si diresse a passo spedito verso lo spogliatoio. Sentì che anche gli altri due li stavano seguendo e lo stavano chiamando, probabilmente per pregarlo di non far succedere un casino, ma la sua pazienza aveva raggiunto un limite. Stava trattando tutti con saccenza, come se la sua rabbia fosse giustificata, quando entrambi sapevano che non era lui quello a dover essere arrabbiato. La cosa che lo infastidiva di più, però, era il mutismo in cui si chiuse: non voleva avere un confronto e spiegare cosa lo infastidiva così tanto, ma preferiva trattarlo di merda, sia quando erano da soli, sia quando erano in pubblico.
Non appena entrò nello spogliatoio, Austin diede un calcio alla porta per chiuderla, senza guardarsi indietro, nonostante sapesse di essere seguito. Kyle la bloccò poco prima che sbattesse e lanciò tutta la sua roba sulla panchina attaccata al muro per poi rivolgere il suo sguardo infuriato verso colui che avrebbe dovuto essere uno dei suoi migliori amici.«Si può sapere che cazzo ti prende?» ripetè Kyle con un'ostentata calma, con gli occhi spalancati mentre aspettava una risposta che non arrivò. Nel frattempo, anche Robert e Christopher li avevano raggiunti e avevano chiuso la porta dietro di loro.
«Adesso cerchiamo di calmarci e finiamola con questo teatrino, okay?» fu Robert a spezzare l'aria tesa che si era creata nella stanza. I due estranei al litigio si misero in mezzo, pronti a dividerli nel caso la situazione fosse degenerata. Ciò nonostante, nessuno dei due sembrava curante della loro presenza.
«C'era poco spazio per passare e ti ho dato una spallata per sbaglio. Non farne un dramma e pensare che il mondo ce l'abbia con te.» Austin parlò per la prima volta dopo istanti che sembrarono infiniti, ma non si girò verso gli amici: rovistava ancora nel suo borsone in cerca di un cambio di vestiti.
«Fai sul serio, cazzo?» Kyle si passò le mani tra i capelli, incredulo di ciò che le sue orecchie erano obbligate a sentire. «Non hai il diritto di reagire così, Austin. Sai benissimo qual è la verità su te e Aurora!» gli urlò contro mentre lo indicava con un dito, facendo uscire la frustrazione degli ultimi giorni. Gli fu possibile avanzare solamente di un passo, in quanto Christopher gli aveva già messo una mano sul petto per fermarlo.
«Te l'ho già detto Kyle, non mi interessa chi ti scopi, basta che mi stia alla larga.» Il moro si lasciò sfuggire un sospiro infastidito, per poi finalmente rivolgere la sua attenzione a loro. La verità era che non sapeva neanche lui perché stesse reagendo in quel modo: non era più un ragazzino, era consapevole del fatto che si era comportato come una merda nei confronti di Aurora, ma era il passato. E soprattutto, Kyle era il suo migliore amico e dovrebbe essere felice per lui.
Allora perché ogni volta che li vedeva insieme, nasceva una strana sensazione al petto che gli faceva venire la voglia di aprirselo e strappare via quel sentimento tanto fastidioso?«Ti sei comportato di merda con lei. Lo sapete che il nostro caro Austin e Aurora sono andati nello stesso liceo? E il grandissimo uomo qui di fronte a noi, le ha reso quegli anni un completo inferno?» Kyle era stufo dei suoi giochetti, quindi si rivolse a Robert e Christopher per raccontargli qual era la relazione tra la sua ragazza e il loro amico. «Cazzo, le ho dovuto asciugare delle lacrime, scese dai suoi occhi per colpa tua! Dopo più di dieci anni! Non hai il diritto di comportarti in questo modo nei nostri confronti.»
«Amico, dai...» Robert si avvicinò a Kyle cercando di fargli abbassare la voce: quel litigio sarebbe stato oggetto di chiacchiere nel backstage da quanto aveva alzato la voce l'amico.
«No! È tempo che qualcuno lo rimetta al suo posto!» Si allontanò dai due che provavano a calmarlo. Era infuriato, e il fatto che Austin se ne stesse immobile lo faceva arrabbiare ancora di più. «Perché fai sempre così, eh? Pensi di avere il diritto di intrufolarti nella vita delle persone per metterla a soqquadro e rovinare ciò che hanno creato? L'hai fatto con quella ragazza, Indiana, e ringrazio Devitt che ti abbia fatto capire che non sei un cazzo di nessuno per comportarti così. Ti lamenti tanto di esser stato preso a pugni senza pensare che sei stato uno stronzo e che te li sei meritati!» Kyle si avvicinò fino a finire faccia a faccia con Austin, sperando in una reazione, che non arrivò. Il moro, non appena scese il silenzio nel camerino, formò un sorrisino di circostanza, per poi fare un passo indietro e dirigersi verso le docce senza dire o fare nulla, lasciando i tre con gli occhi spalancati.
Austin aprì l'acqua e si spogliò, mentre sentí il rumore della porta della stanza sbattere, segno che Kyle fosse uscito. Austin si lasciò sfuggire un sospiro pesante mentre si richiuse la tenda della doccia alle spalle. Si posizionò sotto il getto dell'acqua, chiuse gli occhi e pensò alle parole che gli aveva appena urlato contro Kyle, nonostante non gli avesse detto nulla che già non sapesse.
Lasciò che l'acqua gli scivolasse lungo il corpo mentre controllava il respiro pesante. Sapeva che era e si stava comportando da stronzo, e anche che con le sue risposte stava facendo perdere la testa a tutti. L'unico problema era che giocava al gioco del silenzio semplicemente perché non sapeva che cosa gli stesse succedendo, non sapeva perché avrebbe voluto costruire un muro in mezzo alla coppia per evitare di vedere le loro moine ancora una volta. Il modo in cui Kyle la stringeva a sé liberamente e come la guardava gli faceva incendiare il petto senza che lui potesse controllarlo. Non riusciva a spiegarselo.
O forse sì.
Ma era troppo orgoglioso per ammetterlo.ANGOLO AUTRICE
Chiedere scusa non è ammissibile dopo essere scomparsa per così tanto tempo. In molti mi hanno scritto chiedendomi che fine avessi fatto, io ho sempre risposto che sarei tornata. Questi mesi sono stati difficili e ancora peggiori ne devono arrivare, ma manterrò sempre la mia promessa. Ho pubblicato questo capitolo, un po' più corto del solito, ma non abituatevici tanto, torneranno i capitoli lunghi come al solito.❤️
Non vi posso promettere che ogni venerdì avrete un capitolo, perchè so già che non accadrà. Ma vi prometto di non farvi aspettare più così tanto.
Alessia🤍
STAI LEGGENDO
Waves
Fanfiction"Quando mostri le tue debolezze, c'è chi se ne approfitta e chi se ne prende cura. È così che conosci il valore delle persone" Si dice che il periodo più bello nella vita di una persona sia il liceo: si conoscono nuove persone, probabilmente quelle...