Mi mancava.
Mi trovavo spesso a girellare per le stanze senza una meta e quando mi svegliavo dal mio stato di trans scorgevo per terra la traccia di dove ero passato segnata da gocce che mi trovavo scese sul viso.
Questo però succedeva talmente tante volte che il pavimento di parquet di quella stanza d'hotel ormai era fatto a bolle e se avessi continuato a fare sempre lo stesso tragitto ci avrei fatto a breve anche un solco.
Era arrivato probabilmente il momento dimettere da parte l'orgoglio e ammettere i miei errori.
Erano oramai quasi 3 settimane che dopo aver litigato mi aveva buttato fuori casa assieme alla mia valigia, come se quella casa non fosse per un quarto anche mia.
Mi buttai sul letto a peso morto e portai le mani sulla faccia strofinandole sugli occhi.
Stetti un tempo indefinito a fissare il soffitto come se potesse darmi un consiglio su cosa fare o cosa dire, poi riuscii a trovare un minimo di coraggio e presi il cellulare accendendolo sul registro delle chiamate.
Durante un piccolo mental breakdown gli avevo cambiato nome in rubrica quindi quando sconsolato provai a farlo chiamare da Siri lei mi rispose che non avevo nessun contatto salvato "Lui" consigliandomi poi di chiamare un certo "Luigi" di cui non ricordavo nemmeno di avere il numero.
Ci misi qualche minuto per premere il tasto chiamata e qualche altro minuto per auto-convincermi che arrivati a questo punto si meritava davvero che anch'io mi rendessi nudo il cuore per lui come lui stesso aveva fatto per me molto tempo prima.
Il telefono squillava, squillava, squillava.
"Risponde la segreteria telefonica del numero 3... dopo il segnale acustico registra il tuo messaggio" rispose una voce registrata che avevo effettivamente sentito troppe volte in sole due settimane.
Bip
"Non ti prometto un discorso sensato ma ti prometto la pura verità.
Sono sul letto e tu non sei qui.
E non c'è nessuno da incolpare se non me e il drink che avevo tra le mani quella sera.
Dimentica cosa ho detto, non era quello che penso e oramai non posso rimangiarmelo.
Non riesco a disfare il bagaglio che mi hai lasciato, perché vorrebbe dire accettare la tua lontananza e non è decisamente la prima cosa sulla lista delle cose da fare.
Non telho mai detto e penso tu non te ne sia mai accorto ma soffro di insonnia e la notte è il momento in cui riesco a trovare il vero me e lasciarmi andare.
Sono estremamente paranoico e ansioso, molto più di te a volte, debole e do troppo cuore a tutti quelli che poi so che se ne andranno.
E in questi giorni da solo in questa stanza le paranoie hanno preso il sopravvento. Ne sono sommerso a tal punto da lasciarmi affogare in esse.
Cosa sono ora?
Se fossi qualcuno che non voglio in giro?
Se fossi giù?
Se fossi esausto?
Se fossi qualcuno di cui non parlerai?Sto cadendo di nuovo nel mio piccolo mondo buio e claustrofobico.
Hai detto che ti importa e che ti mancavo anch'io ogni volta che te lo avevo chiesto.
E sono ben consapevole di scrivere troppi copioni nella mia testa in cui il protagonista sei sempre e solo tu.
E mi uccide perché so che abbiamo finito le cose da dirci e ho la sensazione che non avrai più bisogno di me.
Ma io adesso cosa sono?
Se fossi qualcuno che non vuoi in giro?
Se fossi giù?
Se fossi esausto?
Se diventassi qualcuno di cui non vuoi ricordare?
Se tu fossi qualcuno che voglio intorno ma che non posso avere?""Limite messaggio raggiunto" mi interruppe la fastidiosa voce registrata.
~Spazio mio~
Numero parole : 610🔏Non doveva essere questa Os per un anno e 4 mesi Tankele ma l'altra non è pronta quindi shalla va bene sto scempio.
~Fifi🖤
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One shot 🖤
FanfictionUna raccolta di Os le cui idee per la maggior parte scaturiranno da idee per storie che mi imporrò di non scrivere per non avere le bozze ancora più affollate di quanto non siano già :) Godetevele e scusate per le più depresse, Ily ~Fifi🖤