🖤~𝐼𝑛𝑎𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑎𝑡𝑖~🖤

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(Questa è davvero troppo lunga, scusate in anticipo)

Si era sentito male per tutta la notte.
Anzi per tutta la settimana.

Non faceva altro che andare avanti e indietro tra il letto o il divano e il WC.

Vomitava incessantemente e non riusciva a mandare giù quasi nulla perché l'amaro in bocca sembrava averglici preso la residenza facendogli passare la voglia di mangiare o di bere.

Doveva, avrebbe dovuto reidratarsi dopo tutti i liquidi che perdeva, avrebbe dovuto ingerire qualcosa o sarebbe arrivato a vomitare sangue tra non molto.

Ma non lo faceva e i suoi migliori amici assieme al suo ragazzo erano davvero molto preoccupati.

Era diventato una specie di fantasma di se stesso, bianco in volto, non si reggeva quasi in piedi ed era come spento ma nonostante ciò continuava a ripetere a se stesso quanto agli altri che era semplicemente un virus e che sarebbe passato con il tempo sommato a qualche pastiglia di antibiotico.

Ma sapeva che non fosse solo tale, una cosa troppo irruente e "programmata" per essere solo un semplice virus.

Era stato a letto col suo ragazzo l'ultima volta un mese e qualche giorno prima e già dalla settimana dopo aveva cominciato ad avvertire un leggero disturbo alla pancia.
Certo gli pareva una cosa impossibile, insomma un ragazzO in quella condizione, probabilmente la cosa più assurda che potesse mai immaginare!

"No, di certo ci sarà un'altra spiegazione di sicuro più veritiera" si ripeteva.

Quel giorno il suo ragazzo aveva deciso a sua insaputa di chiamare il medico per prenotare una visita, non sopportava più di vederlo star male senza un realmente apparente motivo.

Lui odiava i medici, odiava gli ospedali, I marchingegni rumorosi che usavano per le visite o per i ricoveri, odiava gli strumenti la cui sola presenza nella stanza lo turbava a tal punto da causargli molta ansia e tensione, ma c'era un oggetto che lo turbava più di tutti.
Era tripanofobico, ovvero aveva una paura matta degli aghi ospedalieri di qualsiasi tipo ed alla sola vista di uno di essi si agitava e poteva venirgli un attacco di panico anche molto forte.

Insomma in generale gli metteva ansia qualsiasi cosa degli ospedali, per questo motivo aveva più volte pregato il suo ragazzo di non organizzare nessuna visita.

La visita era stata indetta per tre giorni dopo e il suo ragazzo gli aveva mentito rifilandogli la scusa che dovesse andare a trovare un amico finito disgraziatamente ricoverato in quell'ospedale e che lui sarebbe dovuto andare con lui perché dopo lo avrebbe portato a cena fuori.

Ci credette e fu probabilmente il suo errore più grande dal suo punto di vista.

———

Arrivò il fatidico giorno della visita.

Lui si era sentito meglio in quegl'ultimi giorni quindi non aveva avuto problemi a rispondere affermativamente alla richiesta del suo ragazzo di andare a cena fuori quel giorno.

Si era vestito al suo meglio, con i vestiti che sapeva piacessero tantissimo al suo ragazzo quando li indossava.

Ma mentre si cambiava davanti allo specchio della cabina armadio notò una cosa strana.
La sua pancia aveva una forma strana.

Che fosse forse ingrassato?

Bah, lasciò stare e finí di vestirsi per poi andare in salotto ad aspettare che il suo ragazzo arrivasse.

Erano ormai quasi 10 minuti che aspettava, perciò, incuriosito dalla fine che potesse aver fatto il suo ragazzo andò a cercarlo.
Sentì la sua voce assieme a quella del suo migliore amico provenire dalla stanza di quest'ultimo.
Non voleva origliare ma purtroppo le porte di quella casa non erano così spesse e nemmeno insonorizzate quindi sentì qualche parola.

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