III

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ritorno a casa e vado in cucina a bere un bicchiere d'acqua e vedo un biglietto sul tavolo da parte di Elia

cucinati io mangio fuori con Taylor, forse mi piace

sorrido e mi butto sul divano prendendo il computer, non va di cucinarmi, mi è passata la fame

accendo il computer e inizio a indagare sui vecchi file di mio padre, aprendo varie cartelle

vedo una cartella con tutte le foto che avevamo insieme, fin quando non ne trovo una in cui lui abbraccia franco, la mamma abbraccia la madre di Luca, io abbraccio Luca e mio fratello abbraccia la sorella di Luca

io e Luca eravamo molto uniti, poi la madre e la sorella sono morte anche loro in una sparatoria qualche anno fa e Luca è iniziato a diventare più freddo e distaccato insieme al padre, dopo un mese hanno ucciso i miei genitori e lì abbiamo iniziato a provare un vero e proprio odio

mi viene un lampo di genio e esco fuori andando nella casa dove abitavano i miei, siccome siamo a metà maggio e il tempo oggi e dei migliori non mi preoccupo di mettermi la giacca

arrivo alla casa e apro la porta con e chiavi, salgo velocemente la rampa di scale che divide il salone con le camere e arrivo davanti alla porta dell'ufficio di mio padre, io e Elia avevamo sempre detto che non avremmo dovuto invadere la sua privacy e che li non avremmo trovato niente ma sono troppo curiosa e mi sento che questa è la volta buona

provo ad aprire la porta ma è chiusa a chiave

io: dio mio papà che hai qui dentro?

sfondo la porta con un calcio e appena entro una freccia automatica cerca di colpirmi mi sposto di lato ma non faccio in tempo e mi colpisce il braccio

io: cazzo

non la estraggo per non creare un emorragia, mi avvicino alla scrivania e inizio ad aprire tutti i cassetti

trovo carte di vari arresti, denunce, articoli di giornali e ricerche su famiglie di spacciatori, ladri o camorristi. continuo a cercare ovunque finchè sopra un mobile trovo una lettera

per i D'orso

Franco, amico mio, mi dispiace per ciò che è accaduto, dovevo farlo,loro non possono sapere come stanno le cose in questo modo, odierebbero me e mia moglie, spero mi perdonerai

con affetto Pino

questa lettera non l'ha mai consegnata perché se no non si trovava qui, dio mi sta esplodendo la testa e in più questa freccia peggiora solamente le cose

il braccio ormai si è addormentato e continuo a perdere sangue

metto la lettera nella tasca dei pantaloncini e cerco di arrivare a casa senza fare un incidente

entro i casa e mi dirigo subito in cucina per lavarmi il braccio

E: emy sei tornata?

io: si, arrivo

cerco di togliere la freccia ma non ci riesco e mi esce un grido strozzato

Elia entra in cucina

e: vieni c'è Luc- he cazzo hai fatto?

io: non è niente, va da lui e vedi che vuole, non lo voglio a lungo in casa mia

e: stai perdendo molto sangue, non badare a lui, siediti torno subito

si allontana salendo le scale per andare in bagno a prendere ago e cotone per cucire la ferita

chiudo gli occhi e appoggio la testa sul tavolo

E: ehy no resta sveglia

L: posso sapere che sta succedendo?

io: che c'è non vedi più?

E: brava insulta Luca e resta sveglia

L: cosa hai fatto?

io: non sono cazzi tuoi

L: sei andata nell'ufficio di tuo padre vero?

io: come fai a saperlo?

E: cosa? ci sei andata davvero?

io: si ero troppo curiosa scusami, quanto a te come fai a saperlo?

elia mi toglie la freccia in un colpo solo facendomi gridare, è arrabbiato

L: lunga storia

io: ho tutto il tempo

solo lei sa come farmi andare fuori//capo plazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora