XXIV

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io: posso spiegare

mi siedo sulla sedia difronte a lui

E: devi spiegare

io: l'ho incontrato più o meno una settimana fa e ho fatto finta che sapevo tutto, lui ci ha creduto e ha iniziato a raccontarmi tutto, io non volevo parlartene perché non voglio che tu ricordi tuo padre come un mostro

E: voglio sapere

io: non credo sia la cosa più giusta Elia

E: parla

gli racconto tutto per filo e per segno, anche quando sono andata da Franco e ho trovato quel signore che lo minacciava

ho saltato solamente il particolare Luca

E: dovevi raccontarmi tutto subito, io avevo più diritto di te di sapere

io: a colpa mia se la mamma e la sorella di Luca sono morte, quindi avevamo diritto uguale

E: non ti capirò mai

fa una pausa e sospira

E: non mi racconti più nulla, ti sei allontanata da me

io: non volevo farti sospettare che io sapessi qualcosa

E: quindi volevi mentirmi fino all'ultimo?

io non rispondo e lui arriva alla conclusione

si alza e se ne va

inizio ad allenarmi per scaricare la rabbia

volevo solamente non farlo soffrire e non dargli un peso i più di cui preoccuparsi.

2 ore dopo

sono appena rientrata a casa

Luca non si fa sentire da quando se ne andato, questa cosa mi crea sospetti ma decido comunque di fidarmi di lui

vado in bagno e mi metto sotto la doccia per riprendermi un pò e levare il sudore

mi vesto e scendo di sotto per pranzare

faccio la pasta e ne rimango un pò nella pentola per quando rientra Elia

mangio e dopo poco sento la porta aprirsi

metto la pasta in un piatto pulito e la metto al posto di Elia, sparecchio le mie cose e vado nel soggiorno dove dovrebbe essere lui

io: ti ho messo la pasta a tavol- CHE CAZZO HAI FATTO?

solo lei sa come farmi andare fuori//capo plazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora