XIV

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si alza e mi segue di sopra nell'ufficio mio e di Elia

ci sediamo e lo guardo

io: cosa sai?

vittorio: so che sei tu quella adottata

io: perché non me l'hai detto?

vittorio: perché così non ci avrei preso gusto a vedervi sbattere per scoprire qualcosa che era proprio sotto il vostro naso

io: come l'hai saputo?

vittorio: ero d'accordo con i Martini, io ti ho sparato e tu hai ucciso uno innocente

faccio una faccia scioccata e mi appoggio allo schienale della sedia dove è nascosta una pistola

la sfilo lentamente e gli sparo a un braccio

io: sei un figlio di puttana vittorio, sai quanto bene ti volevo e mi tradisci alle spalle

gli sparo alla gamba

io: facevi parte della mia famiglia, e mi spari

faccio una pausa

io: volevi sputtanarmi davanti a tutti

gli tiro un pugno sullo zigomo e lui ride

io: volevi sputtanare me? il tuo capo, la persona che ti ha salvato dalla strada, quella che ti ha accolta

Luca entra nella stanza con Elia

E: che cazzo succede?
vittorio: si sta sfogando fratello, ci divertiamo

mi giro a guardare Elia delusa

vittorio: hai un culo da favola amore

mi giro e gli sparo nello stesso punto dove ha sparato a me e sviene o muore, non mi interessa minimamente

io: lavorava con i Martini, mi ha sparato lui, sapevano tutti che sono io quella adottata

Elia viene ad abbracciarmi ma mi stacco

io: scusami, voglio stare sola

esco dal capannone e prendo la moto per poi dirigermi nel mio posto e sedermi su quella passerella

rollo una canna e inizio a fumarla rilassandomi con il rumore delle onde che sbattono contro gli scogli

questa è la mia tranquillità, voglio rimanere qui senza nessuno che mi tradisce o colpisce alle mie spalle

sto così bene ma sento che manca qualcosa, o qualcuno

solo lei sa come farmi andare fuori//capo plazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora