Cap 10

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Tobio guarda perplesso il telefono: la voce di Hinata gli ha regalato dei brividi che non provava da tanto tempo. Una voce che non sopporta per la troppa energia, ma a cui non rinuncerebbe mai per la forza che gli trasmette, come quella del suo compagno di squadra, Nishinoya Ryu, il libero.
- Un mio fan? - mormora piano a se stesso, ripensando a come tutta la chiamata era stata particolare, dopo che aveva detto il suo nome. Poi appena gli aveva confermato l'ultima domanda, si è ritrovato il telefono chiuso in faccia letteralmente.
Quel tipo di atteggiamento non lo sopportava, ma d'altro canto non poteva dire molto, anche lui sarebbe andato in panico se avrebbe scoperto di parlare con una persona che stima e ammira per il suo talento.
Scende giù con un sorriso molto soddisfatto, sostituito presto dalla rabbia per l'assenza di Shinji.
Veloce compone il numero, ma poi nota il biglietto lasciato dal figlio e sbuffa - Haa, almeno adesso mi avvisa. - si butta sul divano e inizia a ridere.
Il campanello inizia a suonare in modo insistente, obbligando Tobio ad andare aprire la porta - Miya? -.
L'uomo ospite lo spinge dentro e si chiude la porta alle spalle - Sei solo? -.
Tobio lo guarda in modo confuso, ma annuisce con il capo.
- Bene. - Miya lo tira a sé e lo bacia fino a sbatterlo contro il muro - Facciamolo. Ora non hai gli allenamenti o che altra scusa no? -.
- N-no! Lo voglio anche io... - la voce di Tobio esce rauca a causa dell'eccitazione.

In poco tempo i due si trovano a fare sesso in modo frenetico sul letto in camera di Tobio il quale geme a causa delle spinte vigorose di Miya Atsumu, un anno più grande di lui, conosciuto al bar un mese addietro, quando era uscito per cercare un po' di piacere.
Nell'ultima settimana aveva capito un po' il carattere controverso di quell'uomo: amichevole, ma anche egoista.
Miya cerca solo piacere fisico e fin quando Tobio non trova quello che cerca, gli va bene avere un rapporto di quel tipo.
- Spingi troppo... forte, Ahh... Miya... - con la mano gli tira i capelli biondi tinti, per allontanarlo dal suo collo ormai pieno di succhiotti.
- Colpa tua Tobio-kun. Mi hai fatto stare in bianco una settimana intera. - spinge più forte, mentre libera la mano del moro dai suoi capelli.
- Come no! Non ti credo minimamente. Ah! - inizia a gemere sentendo gli affondi che colpiscono il suo punto magico.
- Infatti ho detto che tu, mi hai lasciato in bianco. Non gli altri. - con un'ultima spinta viene dentro Tobio ed esce senza lasciarlo venire.
- Aspetta mi lasci così?! - chiede Tobio sconcertato.
- Problema tuo, io ora devo andare. Grazie della scopata tesoro. Ci vediamo domani sera? - schiva un cuscino e inizia a ridere - Arrabbiato? -.
- Vattene a fanculo stronzo. Con te ho chiuso. Non sei nemmeno bravo a scopare. - lo provoca sapendo quanto urtano quelle parole al più grande.
- Stavolta non ci casco tesoro. Ciao e fammi sapere per domani. - si alza velocemente e scappa fuori dalla camera di Tobio per vestirsi vicino alla porta d'ingresso e uscire.

Tobio stringe i denti e inizia a imprecare brutte parole contro Miya - Con questo ha chiuso con me. - guarda il suo membro ancora duro e sbuffa.
Inizia a toccarlo cercando di pensare a qualcuno che non sia quel bastardo e stranamente la sua mente va alla voce del padre di Rintarou - Hinata... - sussurra fra sé.
Prova ad immaginarlo, ma non ci riesce - Accidenti... - digrigna i denti e ripensa alla sua voce, riuscendo ad immaginare che chiami il suo nome.
Viene quasi subito e con la mano non sporca si schiaffa il viso - Ma che cazzo sto facendo? È il padre del ragazzo di mio figlio. È l'ultima persona con cui posso avere una relazione. -.
Guarda il soffitto per un tempo indefinito, poi prende il cellulare e gli manda un messaggio.

A Hinata
Ore 18.02

Vorrei conoscerti di persona. Va bene se viene a casa mia per cena insieme a suo figlio?

Lo spedisce e rimane in attesa. Dopo pochi minuti sente un messaggio in arrivo.

Da Hinata

Ore 18.10

Per me va bene, porto il dolce. Veniamo per le 20! A dopo.
Grazie in anticipo dell'invito.

Kageyama si mette a sedere e sorride. Avrebbe dato un volto a quella voce che stranamente lo aveva colpito più di quanto immaginasse - Ossu! Ora a preparare la cena! -.

I Papà più stupidi del mondo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora