SHOTO
Aprii gli occhi quando sentii uno strano tepore sulla mia spalla.
Misi a fuoco la figura accanto a me "Izuku?"
"Ehy, come ti senti?" parlava a bassa voce, per mia fortuna.
"Scombussolato, ma credo di averci quasi fatto l'abitudine." biascicai "tu perché sei qui?"
"Non volevo lasciarti da solo."
"Non sarebbe la prima volta che mi ritrovo qui senza nessuno accanto."
"Ma, quando si ha qualcuno accanto, la paura sparisce."
"Chi ti dice che ho paura?"
"Nessuno, ma.." mi strinse di più la mano "mia sorella aveva la leucemia. Ogni volta che doveva fare una sessione di chemio, entrava qui dentro con un sorriso, ma solo io avevo capito che era falso. Lo faceva perché voleva risultare forte agli occhi miei e dei nostri genitori. Quindi, aspettavo che mio padre andasse via e sgattaiolavo qui dentro e le tenevo la mano fino all'ultimo secondo. E piano piano quel sorriso divenne sempre più puro e sincero. Finché smise di avere paura, ma anche in quei momenti io ero lì con lei." le mani gli tremavano.
"Mi dispiace per tua sorella, tu sei davvero la persona più gentile che io conosca, Izuku."
Sorrise "allora, com'era il panino?"
"Oh, era ottimo. Però, non è lo stesso mangiarlo senza te che mi racconti ogni minimo dettaglio della tua vita."
Sorrise "quindi ti ricordi di quel pomeriggio, mh?"
"Come potrei dimenticarlo?"
"Ascolta, riguardo a questo. Ti assicuro che non l'ho fatto soldi o altro, semplicemente, come ti ho detto quel giorno, ho sentito molte persone parlare di te in modo negativo e volevo solo provare a conoscerti per vedere se quelle voci fossero fondate su qualcosa."
"Non preoccuparti. Scusa se ho subito pensato male, ma ero stressato per il mio primo giorno di scuola."
"Non devi scusarti." mi sorrise "allora, mia madre è arrivata quindi finché mio padre non finisce il turno sono libero e quindi sarò il tuo infermiere personale."
Mi morsi il labbro, trattenendo un sorriso "ti metterai il camice?"
"Molto meglio tesoro. Ma è una sorpresa." si alzò di fretta "la aspetterò nella sua stanza signor Todoroki." ed andò via.
Mancavano, ancora, 20 minuti alla fine della chemio. Decisi quindi di passarli a fissare il vuoto, con un sorriso da ebete sul volto a pensare a lui
***
Ero davanti alla porta della mia stanza, presi un grosso respiro ed entrai."Buon pomeriggio signor Todoroki, com'è andata la sua sessione di chemioterapia?"
Mi bloccai all'istante, squadrandolo da testa a piedi.
Indossava, un vestito da maid. Delle graziose parigine bianche gli coprivano le gambe, sulla testa, un paio di orecchie da gatto ed un campanellino al collo.
Mi sedetti sul letto "uhm, b-bene. È, a-andata be-ne.." balbettai "c-credevo ti saresti messo l'uniforme dell'ospedale.."
"Non ti piaccio così? Me lo aveva regalato Kacchan ma, non avevo mai avuto occasione di metterlo." fece un giro su se stesso.
"N-no, al contrario sei- sei davvero sexy." deglutii a vuoto.
Il ragazzo si schiarì la gola, mettendosi le mani sui fianchi "non faccia il cascamorto con me signor Todoroki, io ho un marito." disse, con un finto tono serio.