Ventottesimo capitolo

672 32 14
                                    

I due ragazzi la guardarono preoccupati, sentiva come se la stessero perdendo, e non volevano.
"Ho deciso di voler andar avanti, ho pensato di finire tutto, ma non saprei come andare avanti. Io ho bisogno di voi nella mia vita, sarò egoista, masochista, ma sento che devo avervi sempre vicino." -li guardò e appoggiò poi la schiena al divano. Aveva preso la sua decisione finale, non avrebbe detto addio a un bel niente, si sarebbe presa le cose belle e le cose brutte,  la sua scelta l'aveva fatta un anno prima.

I due ragazzi si guardarono e poi la guardarono, e gli furono subito addosso per abbracciarla. Solo Merlino sapeva quanto gli fosse mancata la ragazza, abbracciarla, anche solamente accarezzarle i capelli. Quando si staccarono, Winter posò le sue labbra su quelle di Fred, mentre George faceva quello che gli riusciva meglio, baciare il collo della ragazza come piaceva a lei. Mentre baciava Fred, poté sentire dei piccoli ansimi uscire dalle sue labbra non appena aveva usato la punta della lingua. Quando Winter si staccò da Fred passò a baciare George portando una mano sulla sua gamba ed accarezzarla, gesto che fece eccitare e non poco il ragazzo. 

Winter sentì la mano di Fred che saliva e scendeva lungo la sua gamba, e ricordandosi dei tagli che aveva sulle gambe si staccò da George e si alzò di scatto, facendo rimanere i due ragazzi di sasso. "Piccola?" -chiesero in coro e Winter chinò la testa, i due capirono subito. La presero per mano e la tirarono di nuovo sul divano, Fred la fece stendere con le gambe su quelle del fratello e con la testa sulle sue gambe. "Piccola non devi vergognarti delle cicatrici che hai, a noi non importa, sarai sempre bella." -la tranquillizzò Fred mentre riprendeva a baciarla, intanto George aveva alzato di poco la gonna della ragazza e notò le cicatrici, passò poi le labbra su ognuna di essa e la baciò. "Sei bellissima, anche con queste cicatrici" -la rassicurò e i due la coccolarono come ai vecchi tempi.

Verso orario di pranzo, scesero in sala grande e si sedettero al tavolo. Winter si riempì il piatto, non mangiava da una settimana ed aveva fame. "Fame vero?" -chiese Harry e gli mise altre patate bollite nel piatto. "Si, anche se non ho proprio tanta fame, ma si ho fame" -rispose e iniziò a mangiare, ma al terzo boccone si sentì piena e si accarezzò lo stomaco, sperava di non vomitare lì o sarebbe stato un disastro. 

Ingoiò più volte e prese del succo di zucca, la sensazione di vomito passò. "Non preoccupatevi, non avendo toccato cibo per giorni lo stomaco non accetta più di un tot di cibo, devo riabituarlo a mangiare normale." -rassicurò i suoi amici che la guardavano preoccupati. 

Mentre gli altri mangiavano e parlavano lei appoggiò la testa sulla spalla del fratello e chiuse gli occhi, aveva sonno e voleva dormire, ma sapeva che quello era il primo sintomo della depressione, e doveva combatterla. Così si tenne sveglia cercando di non cedere. 

Quando finì il pranzo, Harry la svegliò, ma Fred lo fermò. La prese in braccio e la portò al settimo piano, seguito da fratello. Quando entrarono nella stanza la misero sul divano e si misero accanto a lei. "Non é bellissima?" -chiese Fred al fratello. "Molto, siamo fortunati ad averla con noi, non lasciamola mai, Fred, promesso?" "Promesso Georgie" -e i due fratelli si strinsero alla ragazza.

Intanto in dormitorio, i ragazzi erano alla ricerca della catenina di Winter, che i gemelli non avevano mai visto in camera. Harry poi, pensò ad una cosa. "Hermione, puoi vedere se si trova in camera di Ginny? Ho un brutto presentimento." Hermione annuì e salì nel dormitorio, quando entrò nella stanza della ragazza, andò davanti al suo letto e notò che dal cassetto uscivano diverse lettere. Le prese e notò che sotto di esse non solo c'era la catenina, ma anche un pacco di preservativi e altri reggiseni decisamente troppo grandi per la ragazzina. Prese tutto e lo nascose sotto la divisa, mentre le lettere le nascose nella tasca della divisa. Tornò giù e disse ai ragazzi di andare in dormitorio. 

Quando si chiusero in camera, Hermione prese tutto e lo portò sul letto di Harry. Il corvino si infuriò, quelle erano cose che Winter aveva trovato in giro, e quella era la sua catenina. "Ho letto le lettere e sono tutte di tua madre Ron, le dice di nascondere queste cose e di mettere nei guai i gemelli con Winter, e gli ha consigliato per sino di metterle del peperoncino nel piatto, sapendo che é allergica." -disse Hermione leggendo le lettere. Ron guardò colpevole Harry, che gli prese la mano e gli disse "Non é colpa tua piccolo" -e lo baciò a stampo. "Allora, cosa facciamo? Se soltanto Winter lo scopre, proprio ora che si sta riprendendo, la perderemo di nuovo e chissà cosa farà. Poi i gemelli, dio odieranno a vita la mamma. E il papà, dio il papà arriverà a lasciarla, cosa facciamo?" -chiese Ron sedendosi sul letto "Possiamo mentire..." "No Harry, sai bene che se poi lo scopre ci sta di merda, io direi di dirlo ai tuoi genitori, magari avranno loro qualche idea che non rovinerà gli equilibri, anche se sono già rovinati." -così dopo le parole di Hermione decisero di prendere tutto e di andare dai genitori di Harry.

Quando i tre arrivarono nell'aula di difesa, fortunatamente trovarono tutti e quattro. "Ragazzi cosa ci fate qui? E' successo qualcosa a Winter?" chiese allarmato Sirius "No, ma potrebbe succedere" -ed Harry raccontò tutto. "Quella donna é malata. Ma come si fa a plagiare così una bambina e farle fare ciò, addirittura preservativi, io nemmeno a diciassette anni li ho mai visti." -sbottò Lily. "Dobbiamo intervenire cercando di non ferire i gemelli e Winter, soprattutto Winter non ci tengo a vederla di nuovo con le vene tagliate" -disse James sospirando. "prima cosa da fare, contattare Arthur, lui deve saperlo. Seconda cosa, parlare con Ginny, convincerla a distaccarsi dalla madre, terzo parlare con i gemelli, in ultimo con Winter, e se le cose non si sistemeranno, gli diremo tutto e le staremo vicino." -disse Remus, e i tutti annuirono.

Per il resto della settimana, i ragazzi e gli adulti cercavano di portare avanti il piano, con Arthur andò molto bene, mentre Ginny era restia a cedere e non avrebbe mai deluso sua madre, quindi avevano saltato il secondo piano e arrivato ai gemelli, che non la presero affatto bene e si promisero di scrivere alla madre, e sapevano che sarebbe poi veramente finito tutto, ora mancava Winter e nessuno sapeva come fare. La ragazza non era mai stata meglio che in quella settimana, sembrava come rinata e dargli quella batosta non le avrebbe fatto bene. Ma dovevano.

Il fatidico giorno arrivò, per tutta la giornata tutti provarono a parlarle, ma vedendola serena non ci riuscirono, ma sapevano che dovevano farlo, prima che lo scoprisse da sola e addio. A cena, Harry provò a iniziare il discorso, ma la ragazza non abboccava, quindi un altro tentativo fallito. Ma, d'un tratto Ginny si alzò ed andò dalla ragazza. "La tua famiglia ti sta nascondendo che sono stata io a fare tutte quelle cose, il reggiseno, la catenina e i preservativi, tutte cose chieste dalla mamma, sei l'unica che non lo sa e loro lo sanno da una settimana." e andò via. 

Winter guardò i genitori, il fratello e poi i gemelli. Le avevano tenuto nascosto il motivo per cui era caduta nell'oblio della depressione, ed era stata la stessa carnefice a dirglielo. Si alzò e quando vide un leggero movimento disse "Provate anche solo a seguirmi e sarete carne morta" -e sta volta il tono non era scherzoso, ma serio. Prese lo zaino e uscì dalla sala grande, andò in guferia e fece una cosa che le venne al momento. Munita di piuma e pergamena, scrisse una lettera, chiamò a sé un gufo e lo spedì verso l'indirizzo. Poi, tornò giù e andò nel dormitorio, entrò e trovò i ragazzi ed il fratello ad aspettarla. "Sei arrabbiata?" "Uhm no, ho capito che l'avete fatto per non ferirmi." -disse e si sedette tra i gemelli, prendendogli le mani. "E stato un bel gesto, grazie" -e posò un bacio sulle guance dei gemelli, e poggiò la testa sul petto di Fred. 

Quel suo atteggiamento fece più paura che di una sua sfuriata. Non sapevano cosa aspettarsi. 

La figlia segreta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora