La figlia segreta.

Cinquataquattresimo capitolo.

Quando Qinter tornò al castello, i suoi amicila videro scossa, e arrivarono alla conclusione che sapeva la verità. "Ragazzi, al momento lasciamola sola,quando avrà voglia ne parlerà lei a noi" disse Harry conoscendo bene la sorella e siuramente voleva stare sola per metabolizare tutta quella verità dicui era allo scuro. Winter si rintanò nella stanza dove era solita passare il tempo con i gemelli, che poi quella stanza era stata chiusa dai due e ci andava quando voleva stare sola. Ancora non credeva che lei fosse stata cresciuta da dei vampiri, che i suoigeniitoi l'avevano data in adozione, era come ripercorrere i tre anni senza per ricordarsi nulla, almeno non le cose che avrebbe dovuto ricordare. "Anche se sono stata io a chiederlo....ma perché non mi hanno fermata?Forse non si aspettavano il suo ritorno..." pensò e poi gli tornò in mente anche il fatto del torneo. Quell'anno sperava di passarlo in tranquillità, ma così non sarebbe stato. Cedrci intanto era tornato al castelo, e venne affrontato dai due gemelli, che eranostati messi al corrente. "Era proprio necessario ricordargli tutto?" chiese Fred cercando di restare calmo, la sola idea che Winter avrebbe e sarebbe potuta andare via non lo voleva accettare ne pensare. "Aveva il diritto di saperlo." "No nvece, non ricordava nulla, stava bene,ora tu che gli hai detto tutto potrebbe starci male. Non hai fatto una cosa intelligente." disse George e il gemello annuì. "Certo, io avrò anche sbagliato, ma vogliamo parlare dei vostri errori? Penso che tra il mio e il vostro ci siauna netta differenza,no?" chiese provocando i due, e poi andò via.

I due ragazzi non sapevano come rispondere, sapevano che il male che avevano fatto loro alla ragazza, era maggiore a ciò che avrebbe potuto fare Cedric rivelando la verità. Winter uscì dalla stanza e si imbattè contro Cedric, che la prese dai fianchi per non farla cadere. "Grazie...scusamise sono andata via in quel modo" disse chianando il capo. "Non devi scusarti, quelloche dovrebbe scusarsi sono io, non dovevaessere così diretto..." "Hia fatto bene, tolto il dente tolto il dolore no? Senti, è troppo chiedere di sapere tutto tutto?"aggiunse e il ragazzo scosse la testa "Finchè lo vuoi tu, non ce nulla di sbagliato...ma se non riuscirai a superare ciò che ti dirò, devi fermarmi" disse Cedrrc e Winter annuì. Così entrarono nella tanza da cui era appena uscita la ragazza, e Cedrc passò a raccontargli tutto, facendo delle pause quando vide la ragazza restarci male o sconvolta. "Quindi lo avrei fatto per proteggere voi?" "Si, lafamigli che ti ha cresciuto...è stato un gesto nobile" Winter guardò il ragazzo e sorrisi "Se l'ho fatto per la famiglia, non me ne pento. Conoscendo me stessa, se ho accettato era perché vi volevo troppo bene per non accettare, quind non mi pento." disse e il ragazzo gli accarezzò i capelli "Sei sempre la solita, prima di te metti sempre gli altri." e Winter sorrise alzando le spalle. "Che mi dici, come va con i gemelli?"chiese e la vide sospirare "Sono due teste calde, volgiono partecipare a quell'orrendo torneo, anche se lo dicono scherzando mida fatsidioo, sanno che alcune cose mi danno i nervi." "Winter, sicuramente non lo faranno, le regole sono severe, nessun minore di diciasette anni può partecipare, puoi stare tranquilla." disse sorridendogli e Winter, anche se sapeva che era sbagliato, fissò le sue labbra.

A metà cena, i due andarono nella sala grande, parlando tra loro e qando i due gemelli li videro entrare insieme si ingelosirono. Sapevano che Winter pendeva dalle labbra del ragazzo, almeno quando ricordava ancora chi fosse. I due si salutarono e Winter si sedette al suo solito posto, nessuno chiese o disse nulla, per la fortuna di Winter. Al tavolo dei docenti, i genitori la guardavanoe guardavano il ragazzo, erano preoccupati per ciò che sarebbe successo. "Lily, ho un'idea...non ci porteranovia Winter" disse James alla moglie, che lo guardò curiosa. Chissà cos'avesse in mente James Potter.