Era morto? Avrebbe preferito che lo fosse.
Schiuse gli occhi quando le prime luci dell'alba si infiltrarono nella tenda mal serrata. Erano passati quanti giorni? uno, due? una settimana? aveva perso il loro conto nell'esatto momento in cui lo aveva costretto a ingurgitare altre pastiglie. Non erano poi così male, per un pò di tempo gli facevano dimenticare tutto, le botte quotidiane, le violenze che doveva subire da sconosciuti e poi di nuovo la droga. Gli sembrava di essere tornato indietro nel tempo.
Era morto? Quello era il paradiso? Si richiedette ancora una volta.
Cercò di sollevarsi appena appena ma un peso opprimente lo teneva serrato in una morsa, Adam dormiva sereno accanto a lui, riposava come un bambino in fasce, nulla faceva trasparire alcun turbamento nella sua mente contorta. Sembrava quasi che ghignasse del suo operato quel figlio di puttana. Gli aveva rovinato l'ultimo briciolo di dignità rimasta, l'unica cosa che lo ancorava alla sua vita precedente, l'unico pezzettino di se stesso che lo faceva sentire ancora vivo.
Avrebbe voluto prendere la lampada acuminata posta proprio accanto al comodino, spaccargli il cranio in una mossa veloce ma non ci riuscì, nello stesso momento in cui allungò la mano per brandire quell'oggetto la ritrasse, lui era buono d'animo e non si sarebbe potuto sporcare le mani con un gesto così villano.
Quel bastardo se lo sarebbe meritato ma abbassarsi ai suoi livelli sarebbe stato ancor peggio, si sarebbe tolto dalle palle un essere così per poi cosa? Finire in una prigione dove il suo ennesimo problema sarebbe stato quello di doversi cavare ancora una volta i pantaloni, per potersi salvare la vita. Punto e a capo insomma.
Girò la testa mugugnando appena, facendo finta di dormire e li la vide, la sua ultima via d'uscita..un uccellino dai colori sgargianti cantava melodico su quello che sembrava essere il muretto di un balcone, poco gli importava se quello fosse stato il suo ultimo salto, poco gli importava se al di sotto ci sarebbero stati 10 piani, sarebbe saltato comunque.
Sgattaiolò il più lentamente possibile fuori dal letto caldo, cercando di far arpionare al braccio del soggetto che poco prima gli stringeva la vita, il cuscino, il sedere gli doleva, qualche livido apparso qua e là, il poco seme non rappreso di quel bastardo o di chissà quale uomo, a colargli tra le natiche. A coprirlo solamente i boxer.
"Dove stai andando?" Adam sentendolo muoversi si era svegliato e a Tadashi si raggelò il sangue, con tutta la forza che ebbe in corpo prese la lampada, gliela spaccò in fronte creandogli un taglio profondo da cui cominciò a colare qualche rivolo di sangue, apri la porta finestra, l'aria fresca mattutina lo investì, un passo, due, sollevò la prima gamba, poi la seconda, sollevò il suo corpo e senza neppure guardare in basso, saltò.
Aprì le braccia come se al loro posto potessero spuntare due ali, si immaginò di essere un corvo, quell'animale che contraddistingueva la sua squadra, il Karasuno e le aprì, aprì più che poté le dita come se in un ultimo sprazzo di lucidità vi fosse ancora un qualcosa da fare. Sorrise, finalmente sarebbe stato libero.
Mentre precipitava nel vuoto si accorse che forse non tutto era perduto, oltre a non essere particolarmente alto quel balcone, al di sotto vi era una aiuola che avrebbe attutito in parte la caduta.
Il colpo fu comunque estremamente forte, era pur sempre il secondo piano di una casa, sentì le ossa delle caviglia della gamba sinistra andare letteralmente in frantumi insieme a quelle delle braccia, aiuto cercò di urlare con la poca voce che gli rimaneva in corpo, aiuto salvatemi. Svenne subito dopo in preda ad un dolore lancinante.
***
Sono morto? É questo il paradiso?
Riaprì gli occhi lentamente, la luce del neon sopra la sua testa lo infastidiva incredibilmente, un infermiera al suo fianco gli stava cambiando diligentemente la flebo.
STAI LEGGENDO
Freckles - [YamaguchixTerushima]
FanficL'immagine che gli si era parata davanti gli dava letteralmente il voltastomaco, non solo per i sentimenti che provava per la persona coinvolta, ma bensì per il modo in cui volente o nolente, avrebbe dovuto accettare quella situazione inaspettata. T...