In che senso una strega?

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«ROON, RON» continuava a chiamare quella sagoma.
«RONALD SEI QUI?».
La sagoma si faceva sempre più scura e grande, la persona a cui apparteneva stava per entrare.

La porta dello scompartimento si aprì e in men che non so dica, una ragazza dai capelli castani, leggermente ondulati, si fece avanti.

«Ronald Weasley, non puoi neanche immaginare quanto io ci abbia messo a trovarti...ma che ci fai qui?» domandò la ragazza frustata.
«Oh Hermione, scusami...stavo facendo un giro sul treno quando ho visto lei qui tutta sola». «Sembrava molto confusa» riprese «quindi sono entrato per assicurarmi che stesse bene».

La ragazza, Hermione suppongo, spostò il suo sguardo su di me e subito la sua espressione divenne più dolce e rilassata.

«Ei, come ti chiami?», mi chiese dolcemente.
«Sono Emma» risposi.
«Ciao Emma, mi chiamo Hermione, tanto piacere!» continuò.
«Oh, il piacere è mio!» conclusi sorridendo.
La conoscevo da meno di un secondo, ma sapevo già che avremmo legato tantissimo.

Hermione era bellissima, una ragazza molto semplice; aveva gli occhi color nocciola ed un bel fisico, il nasino all'insù e sembrava molto gentile e simpatica.

«Sei nuova qui?» domandò curiosa.
«A quanto pare!» risposi sarcasticamente; in effetti, non mi era ancora molto chiara la questione del treno, di Hogwarts.
«Stai tranquilla Emma, studieremo insieme e ti aiuterò a recuperare tutto, puoi contare su di me. Diventerai una strega fantastica, me lo sento.»

Sorrisi.

Il mio sorriso svanì non appena realizzai: per caso aveva detto...UNA STREGA?

Ma cosa intendeva? In che senso una strega?
Non riuscivo proprio a capire.

Ogni secondo che passavo su quel treno mi rendevo conto di quanto gli altri sapessero più cose su di me rispetto a quante ne sapessi io stessa.

Iniziavo a convincermi che, effettivamente, era tutto reale e che non ero matta...Si, questo mi sollevava.
Qualunque fosse stata la ragione per cui io, dal nulla, mi fossi trovata su quel treno, diretta ad Hogwarts, non era più importante.

Tutto ciò era strano si, e forse anche un po' spaventoso, ma era altrettanto affascinante, meraviglioso e me lo sarei goduto al meglio.
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«Emma, va tutto bene?» esclamò Hermione con tono di domanda «a cosa stai pensando?» aggiunse.
«Cosa?» girai la testa di scatto allontanando i miei pensieri.
«Oh si sto bene Hermione, tranquilla»
«Mh...sai che puoi parlarmi se c'è qualcosa che non va, vero?» mi rassicurò.
«Si Hermione ,tranquilla, grazie » le mie labbra carnose si incurvarono in un leggero sorriso.
«Bene» rispose serenamente.

Il treno continuava a camminare.
Mi avvicinai al finestrino e guardai fuori, chiedendomi che aspetto avrebbe avuto la mia nuova scuola.

Ero elettrizzata, non vedevo l'ora di arrivare.

«Parlaci un po' di te Emma, da dove vieni?» mi interrogò Ron.
«Italia, vengo dall'Italia» replicai.
«Da così lontano!» intervenne Hermione.
«E già!» affermai.
«Non sono mai stato in Italia» affermò Ron.
«Io si una volta, ma ero piccola, non ricordo quasi nulla» ribatté Hermione.

«E quanti anni hai Emma?» riprese Ron.
«Ne ho 15, voi?» chiesi a mia volta.
«Anche io ne ho 15, Ron invece ne farà 16 a breve» mi rispose Hermione.
«Avrei potuto benissimo dirglielo io» Ron guardò Hermione offeso.
«Dai Ronald, non te la sarai presa sul serio!» disse Hermione.
«Nah» le rispose Ron«Pensi davvero che me la possa prendere per una cosa del genere Hermione?» continuò.
«Ormai mi aspetto di tutto da te Ron» precisò in modo scherzoso.

Se solo potessi viverti- Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora