Solo io e lui

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La classe era abbastanza grande e in realtà poco luminosa: regnava un'atmosfera piuttosto cupa.
Quando entrammo vidi gli altri studenti già seduti ai propri banchi. Non mi aspettavo che ci sarebbe stata un'altra casa a fare lezione con noi, e, tra l'altro, non avevo neanche idea di quale casa si trattasse.

Tutti quanti si sedettero e io avanzai lungo l'aula per raggiungere i primi banchi.
Avevo notato che gli studenti delle due case erano seduti in gruppi separati: a destra c'era la mia casa, c'erano tutti gli studenti apparteniti a tassorosso; a sinistra, invece, c'erano tutti gli studenti che facevano parte dell'altra casa.

Ma a quale casa appartenevano!?
Sicuramente non potevano essere grifondoro, altrimenti avrei notato la presenza di Harry, Hermione e Ron, quindi, si doveva per forza trattare di corvonero o di serpeverde.
A qualunque casa appartenessero, in quel momento non era così importante, l'avrei capito più tardi.

Girai l'angolo per raggiungere i primi banchi nella zona in cui sedevano tutti i i miei compagni, quando, per puro caso, feci cadere un foglio di pergamena da un banco.
Spostai immediatamente lo sguardo sul foglio e subito dopo mi piegai per raccoglierlo.

«Dio, fa attenzione!» sentii una voce maschile, profonda e scontrosa, a me sconosciuta.
«Non ci posso credere» sussurrò frustato.

Ero ancora piegata sul pavimento a raccogliere la pergamena, non avevo avuto modo, quindi,  di rendermi conto di chi mi stesse parlando, non sapevo a chi effettivamente appartenesse quella voce.
«Oddio hai ragione, scusami tanto» replicai mentre mi alzavo.
«Sei quasi peggio di Neville!» continuò quel ragazzo, con tono sempre più irritato.

Non avevo la minima idea di chi fosse Neville, ma a quanto pare, era più maldestro di me...si, un po' mi rassicurava!

«Mi spiace tanto» dissi posando il foglio sul suo banco.
Sollevai la testa per guardarlo, dato che ancora non avevo capito di chi si trattasse.

Per un attimo sembrò fermarsi il tempo: era la prima volta che incontravo i suoi occhi. 

Davanti a me, un ragazzo alto e magro, dalla carnagione molto chiara. Aveva i capelli lisci, di un biondo platino, quasi tendente al bianco.
Labbra rosee e carnose, un naso perfettamente dritto, e un'espressione ancora leggermente irritata.

Uno sguardo freddo, grigio; un paio di occhi blu, blu come il mare, così intensi, così belli, avrei potuto affogarci dentro.

E in effetti, accadde.

I suoi lineamenti sembrarono diventare più dolci, più rilassati; il suo viso assunse un'espressione quasi stupita, meravigliata, probabilmente perché ero nuova a scuola, perché mi vedeva in quel momento per la prima volta.

Nessuno prima di allora mi aveva fatto quell'effetto, nessuno era riuscito ad ipnotizzarmi in quel modo, semplicemente guardandomi negli occhi. Il suo sguardo era una calamita, i miei occhi erano così attratti dai suoi, non avrei potuto fare niente per evitarlo.

Non una parola, non un filo di voce, solo il silenzio, solo i suoi occhi.

Solo io e lui.
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«Signorina Lee?!» chiamò una voce maschile, quasi priva di emozioni.
Ero così persa negli occhi di quel biondino da non riuscire ad udire alcun suono.

«SIGNORINA LEE?!» chiamò nuovamente quella voce, questa volta con tono più forte e severo.

Mi resi conto di essere stata interpellata, così, dopo ancora qualche secondo, distolsi lo sguardo da quegli occhi di ghiaccio che mi avevano intrappolata, facendomi dimenticare tutto ciò che si trovava attorno a me.
Di scatto girai la testa verso la persona che mi stava chiamando, prestandogli totalmente la mia attenzione.

Se solo potessi viverti- Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora