Quattro

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Ospedale psichiatrico, Tokyo. Giorno dopo

Un infermiera bussa alla porta ed entra.
X: "Perdonatemi. Il signor Shigaraki è sveglio?"
Dabi: "Si, mi lasci pure le medicine sul tavolo."
X: "Per favore, si assicuri che le prenda."
Dabi: "Certamente."
L'infermiera sistema tutto su un tavolino e poi esce, facendo un inchino.
Tomura appena sente la porta chiudersi si tira su.
Tomura: "Brucia quella merda."
Dabi: "Se vuoi uscire da qui devi prendere quelle pillole." Sospira.
Tomura: "YAMI NON È MORTO CHIARO. IO LO SO.
SE CONTINUI A CREDERE A TUTTI QUEI STRIZZA CERVELLI, VATTENE!" Trema e stringe il lenzuolo del letto, cominciando a sgretolarlo con la sua unicità.
Tomura: "Non hanno mai trovato il corpo... Quindi è vivo."
Dabi non dice più nulla.
Tomura: "Yami è vivo... Perché a te sembra non fregare un cazzo?" Continua a guardare il letto.
Dabi: "Ho perso un figlio... Ma la vita va avanti."
Tomura: "VATTENE... YAMI È VIVO.."

Vengono interroti da un continuo bussare.
Dabi: "Avanti."

Dalla porta entra un ragazzo bellissimo, con la camicia semi aperta.
Yami: "Le vostre grida si sentono fino in fondo al corridoio." Ridacchia e si toglie gli occhiali, mostrando i suoi occhi azzurri.
Tomura scatta in piedi incredulo.
Anche Dabi si alza dalla sedia, facendola cadere a terra.
Yami: "Sembra che abbiate visto un fantasma." Gli muore il sorriso sulle labbra e gli guarda triste.
Tomura: "Y...Yami..." Si avvicina scioccato.
Dabi: "Impossibile... Sei... Diverso..."
Yami: "Sono io in carne d'ossa."
Tomura allunga una mano e gli tocca il viso.
Tomura: "Avevo ragione... Non sei morto... Sei tu..." Lo abbraccia, affondando la testa nel suo petto.
Yami stringe il padre a sé.
Yami: "Da quanto sei diventato così dolce, è inquietante."
Tomura: "Dammi solo il tempo di fare questo..." Lo colpisce in pieno stomaco, facendolo accasciare a terra.
Tomura: "Dove sei stato?... HAI FINTO LA TUA MORTE PER QUATTRO ANNI PER POI TORNARE...
LO SAI CHE PER QUATTRO FOTTUTI ANNI, QUELLE TROIE INFERMIERE MI HANNO BOMBATO DI FARMACI."
Yami tossisce.
Dabi: "Yami che hai combianto? Anche il tuo aspetto..."
Yami: "Ero prigioniero." Si tiene lo stomaco.
Tomura: "Progioniero?" Si siede sul letto.
Yami: "Un certo... Zero. Mi ha tenuto prigioniero per tutto questo tempo. Ha una specie di laboratorio in cui conduce degli esperimenti umani.
Si diverte a combinare dna e unicità delle persone.... Per questo ho questo aspetto.
Quel figlio di puttana..."
Tomura: "Sembra la storia di un film. Inventa qualche scusa migliore."
Yami: "Allora guardate con i vostri occhi." Si rialza e chiude gli occhi.
Il suo corpo comincia a mutare sciogliendosi, diventando una chiazza di sangue.
Poi ritorna normale.
Dabi e Tomura rimangano senza parole.
Yami: "Quel figlio di puttana... Per un anno intero mi ha usato per i suoi esperimenti.
Gli ho dato la caccia ma nessuna traccia di lui... Dovete aiutarmi."
Dabi: "Zero dici?... Non mi dice nulla."
Yami: "Avete una penna ed un figlio di carta?"
Tomura apre il cassetto del tavolino alla sua destra e gli passa un quaderno.
Yami: "Dici modi per morire senza soffrire....." Legge il titolo che ha scritto il padre.
Tomura: "Non fare domande!"
Yami comincia a disegnare su una pagina bianca.
Yami: "Non dimenticherò mai il suo aspetto..."
Dopo qualche minuto porge il quaderno a Dabi.
Yami: "È lui Zero. Da quello che mi ha riferito lui stesso, è capace di guardare attraverso ogni cosa."
Dabi guarda il ritratto e nota il tatuaggio.

" Dabi guarda il ritratto e nota il tatuaggio

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