Capitolo 10

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Sono sulla spiaggia. Il sole è già alto e fa parecchio caldo. Mi rilasso, seduta sulla tavola godendomi il sole e aspetto le onde. Ne vedo arrivare una, grande. E vedo un ragazzo alto, muscoloso, bellissimo cavalcarla con una bravura incredibile. Decido di affrontarla anche io, ma le braccia e gambe sembrano di piombo, non mi smuovo di un millimetro. Poco dopo mi ritrovo, sempre sulla tavola, ma avvolta da due braccia forti, stretta a un petto muscoloso. Le labbra che mi solleticano il collo. Poi una voce roca, sensuale, che riconoscerei tra mille mi sussurra all'orecchio:

"Tu sei mia. Dimmi che mi vuoi..."

"Ti voglio..." - rispondo, incapace di resistergli.

"Ti voglio...?"

"Ti voglio, Owen."

Con una mossa abile mi fa girare verso di lui, e cattura la mia bocca in un bacio. La sua lingua si muove abilmente esplorandomi e danzando con la mia. La sua mano che mi tira leggermente i capelli e mi tira la testa indietro. Inonda mio collo di baci, lacciando leggeri morsi. Non riesco a fare altro che ripetere in continuazione:

"Ti voglio... Ti voglio, Owen..."


Il suono delle sveglia mi fa uscire dal mio bellissimo sogno. La spengo e mi rigiro coprendomi con la coperta nella speranza di riuscire a tornarci, ma il sogno sta pian piano sparendo. Anche se mi concentro non riesco a ritornarci. Sbuffo piano e mi alzo, è domenica. Oggi è il giorno che vado a fare surf, ma non posso farlo. Jess ha bisogno di me, perciò vado a preparare la colazione. Mentre le uova finiscono di cuocersi, mando una mail a Gabriel per chiederli una settimana di ferie per motivi familiari, sperando che me li convalida. Potrei parlare con Ryan, è il vantaggio di essere raccomandati, ma dopo quello che è successo nell'ufficio con Gabriel non voglio attirare l'attenzione.

Sveglio Jess e l'aiuto a prepararsi. È molto spaesata e si vede che è in astinenza, ma se la cava piuttosto bene, il che mi da speranza. Dopo aver fatto colazione ci dirigiamo all'albergo per recuperare le sue cose. Con la scusa di aver perso la chiave, pagando ovviamente la cauzione, ci facciamo dare un'altra chiave della sua stanza e ci dirigiamo verso gli ascensori. Io e Jess non ci siamo scambiate più di 10 parole nelle ultime due ore. Vorrei sapere cosa le passa per la testa, ma non voglio forzarla. Quando sarà pronta me lo dirà.

Quando apriamo la porta della sua stanza un miscuglio di odori ci investe, oltre al disordine che ci ritroviamo ad accoglierci.

(Qualcuno si è dato da fare stanotte.)

La stanza è vuota, il che è meglio, perché se avessi trovato il famoso Tyler davanti ai miei occhi non credo sarei riuscita a trattenermi. Jess prende dalla borsetta una piccola chiave e apre le porte della cabina armadio, nella quale ci sono tutte le cose che le servono per il suo incontro. Mentre lei prende quelle, io prendo la sua valigia e appena siamo pronte ad andare una figura maschile esce dal bagno.

"Tesoro!" - esclama e io vengo investita da un alito alcolico.

Davanti mi ritrovo un ragazzo alto con capelli corti, un po' muscoloso ma magro. Il corpo è ricoperto dai tatuaggi, dato che signorino si è presentato con un solo asciugamano legato in vita.

"Ma dov'eri sparita? Mi sei mancata nel club..."

"Ero all'ospedale, l'avresti scoperto se non mi avessi lasciata da sola per andare alla tua "riunione"..." - gli risponde Jess mimando con le dita le virgolette.

Lui la guarda sorpresa per poi rispondere:

"Addirittura l'ospedale! Ti sei fatta un giro turistico. Comunque ti sei persa un after party da urlo!"

Is It Love? Owen [Fanfiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora