Capitolo 3

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Il weekend è passato ed è cominciata un'altra settimana lavorativa. Ieri non sono uscita di casa, sabato sera abbiamo alzato un po' troppo il gomito e ho avuto un mal di testa terribile per tutta la giornata. Anche Lisa stava male, solo Matt era fresco come una rosa. Voleva trascinarci fuori al luna park, ma abbiamo rifiutato categoricamente, così ha sequestrato Lisa dal suo appartamento ancora in pigiama e sono venuti da me per una serata pizza, birra e film. Nonostante che ieri i ragazzi sono andati via tardi, Lisa oggi è in splendida forma. La saluto con un cenno della testa e mi dirigo al 42esimo, dove si trova mio dipartimento.

Come arrivo alla scrivania, vedo il casco di Matt e la sua giacca di pelle. La sua scrivania è già in disordine... Questo ragazzo ha un dono ineguagliabile di creare il casino dal nulla. All'improvviso una voce mi chiama:

"Alison, nel mio ufficio."

Non ho neanche bisogno di girarmi per capire che è Gabriel che mi chiama. Qualche collega mi lancia un'occhiata incuriosita, mentre una ragazza mi fa l'occhiolino. Le sorrido, prendo il bloc-notes e vado nel suo ufficio. Lui mi sta aspettando alla porta e si sposta per farmi entrare. Mi invita a sedermi e si siede dietro la sua scrivania. Ha una espressione indecifrabile sul viso, poi passa una mano tra i capelli e mi sorride.

"Dimmi Gabriel, è tutto apposto?"

"Sì, sì. Volevo chiederti come ti trovi nel nostro dipartimento? Sono passati quasi sei mesi da quando hai cominciato a lavorare qua." - mi guarda senza battere ciglio.

Sbatto le palpebre confusa. Non mi avrà convocata qui solo per chiedere come mi trovo? Ne avevamo già parlato circa un mese fa. Secondo me c'è qualcosa che non mi dice oppure cerca di farmi perdere la concentrazione per scoprire qualcosa. Mi prendo un'istante e gli rispondo:

"Bene, Gabriel, esattamente come ti avevo detto un mese fa..."

"Bene, bene. Sai, hai fatto molti progressi da quando sei arrivata."

"Già, mi avete insegnato molto."

Mi guarda e un sorriso malizioso appare sulla sua bocca.

"Beh, più che molto ti abbiamo insegnato tutto."

Non riesco a capire dove vuole andare a parare... E non riesco a capire questo suo modo di girare attorno, di solito non si fa problemi a dire come stanno le cose dritto in faccia.

"Sì, concordo..."

"Sai, è strano che i dipendenti delle risorse umane hanno assunto una persona senza alcuna esperienza. Così ho fatto qualche ricerca ed è venuto fuori che è stato Carter in persona ad assumerti." - dice freddo.

"E con questo? È così strano che ho fatto colloquio con lui?"

"Beh, non tanto. Ma la cosa più strana è che su di te non c'è niente. Nessuna traccia su social network, ne sull'elenco telefonico, neanche la tua padrona di casa sa della tua esistenza." - mi dice grattandosi il mento.

"Beh, non mi piacciono i social network, sono una ragazza all'antica. E riguardo l'appartamento, il mio è un subaffitto, è normale che non sappia nulla. Gabriel, dimmi cosa vuoi sapere esattamente?"

"Voglio sapere chi sei e come mai il capo in persona si è preso la briga di farti colloquio." - mi guarda con un sopracciglio inarcato.

"Non lo so Gabriel. A me mi è arrivata l'annuncio, ho risposto, ho fatto il colloquio ed ho ottenuto il posto. Se vuoi sapere altro, dovresti chiederlo a Carter, non a me..."

"Stai pur certa che glielo chiederò."

"Bene, c'è altro?"

"No, puoi andare..."

Annuisco e esco dal suo ufficio. Non appena chiudo la porta, mando un messaggio a Carter. Ho bisogno di parlare con lui riguardo a questa storia. Non passa neanche un minuto che mi risponde dicendo di salire nel suo ufficio. Avviso Matt che mi devo assentare per un po' e vado a prendere l'ascensore.

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Come arrivo al piano di Carter, la segretaria mi dice di accomodarmi subito in ufficio. Busso alla porta e una voce profonda mi invita ad entrare. Non appena apro la porta, trovo Ryan seduto alla sua scrivania a leggere dei documenti. Alza lo sguardo e mi fa un sorriso e mi invita a sedermi.

"Dimmi Alison, c'è qualche problema?"

"Sì, un problema con Simons. Sospetta di me."

"Sospetta di te?" - chiede incuriosito.

"Già. Ha fatto ricerche sul mio conto, e non ha trovato nulla su di me."

"Beh, è normale. Dove il problema?"

"Il problema, Ryan, è proprio questo. Non c'è niente sul mio conto, nessuna informazione, nessun dato. Si è già insospettito e non vorrei che si mettesse in testa di fare il detective! Devi fare qualcosa, perché non voglio che scopra la verità su di me..."

"Ma guardati! Quando sei arrivata qua la prima volta eri molto timida, e ora sei determinata, più sicura, più forte!" - sorride fiero per poi continuare.

"Comunque non preoccuparti, ci penso io a metterlo a riga!"

"Ti ringrazio!"

"Figurati. Comunque ti ricordi del gala che è stato organizzato a L.A. da tuo padre? Hai già pensato a come ci arriverai? Se vuoi ti posso accompagnare sul mio jet."

"Ryan, se qualcuno mi vede salire e scendere dal tuo jet per di più con te, allora tanto vale raccontare subito a tutti chi sono..."

Lui si mettere a ridere di cuore, poi si concentra un attimo sul suo telefono. Digita qualcosa e mi guarda di nuovo:

"Sai dell'incontro tra le aziende immobiliari??"

"Un incontro?" - chiedo sorpresa.

"Si, hanno organizzato un incontro tra le aziende immobiliari più grandi della costa ovest. E tuo padre è stato invitato."

"No, papà non mi ha detto niente, te per caso sai di cosa si tratta?"

"No, ma gira voce che "F.E.A.L.A." vuole comprare alcune società concorrenti."

"Ma tu come fai a saperlo? Non mi sembra che "Carter Corp" fa parte di quel mondo."

"Già, ma devi sempre interessarti a quello che succede nel paese. Soprattutto se hai delle compagnie alleate come quella di tuo padre." - lo dice con un sorrisino sulla faccia.

Sospiro. Certo che Ryan è presente ovunque, ne sa una più del diavolo. Lo saluto e torno alla mia scrivania, con la testa piena di pensieri. Non capisco perché mio padre non mi ha parlato dell'incontro, dato che un giorno dovrei subentrare come CEO dell'azienda. Quando incontrerò papà al gala dovremmo fare una bella chiacchierata, perché dovrebbe tenermi aggiornata sulle cose del genere.

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Is It Love? Owen [Fanfiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora