Capitolo 11

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Mentre sfrecciamo nel traffico, penso alle ragazze. Sono fortunata ad avere Lisa nella mia vita. Quando le ho scritto, non mi ha chiesto niente, ha subito confermato e basta. Arrivo di un messaggio mi fa tornare sulla terra.

"Ehi, non ti ho visto oggi sulla spiaggia. Tutto apposto? O."

Owen. Non ho pensato a lui dal mio sogno. Perché si preoccupa per me? Anche se mi piace, devo sempre ricordarmi che lui ha una ragazza. E io non sono una che accetterebbe di fare l'amante, ne tanto meno sono disposta ad essere una seconda scelta.

"Si, tutto apposto. Avevo cose più importanti da fare."

La sua risposta non si fa attendere:

"È con tua sorella come va? Hai risolto?"

"Si." - gli rispondo secca, sperando di finire questa conversazione. Ma non è quello che vuole lui.

"Ti ricordi che mi devi una pinna?"

"E tu ti ricordi che mi devi una tuta nuova?"

Non mi risponde più e io, convinta di aver vinto, metto via il telefono. Dopo circa un quarto d'ora arrivo alla casa di Carter, un grandissimo palazzo nella Upper East Side. Certo, da lui non mi aspetterei altro, ma è un po' scontato: un miliardario, sexy, che vive nell'attico con tutta New York sotto i suoi piedi. Quando l'auto parcheggia vedo già la lussuosa limousine di Ryan. Ho già detto che è scontato? Ringrazio l'autista ed esco dalla macchina, mentre mi avvivo all'entrata saluto con un cenno Jake, l'autista di Carter.

Dopo aver preso l'ascensore privato (scontato), arrivo all'attico e vedo Ryan seduto sul divano.

"Ciao. Entra." - mi dice senza neanche guardarmi.

Mi siedo e mentre aspetto che lui finisca di scrivere qualcosa sul telefono, do un'occhiata attorno. Un tipico appartamento da scapolo miliardario: arredato con gusto, ma niente tocchi personali. Sembra quasi un'appartamento della rivista di design. Ma la parte più bella rimane sempre la vista da qua su, tutta New York sul palmo della tua mano.

"Eccomi, scusa. Dovevo finire alcune cose. Allora, di cosa volevi parlarmi che necessitava un incontro?" - mi dice Ryan tirandomi fuori dai miei pensieri.

"Non ti preoccupare. E ti ringrazio per aver trovato tempo per me. Il problema è che ho bisogno di ferie, ma Gabriel non me le ha convalidate."

"Ferie? Per questo hai chiesto di incontrarmi?" - mi chiede stupito Ryan.

"Sì."

"Alison, capisco che siamo amici, ma non ti sembra un po' esagerato chiedermi di aiutarti per delle fe..."

"Si tratta di Jessica. È qui a New York e devo tornare con lei ad LA. Non solo tornare, ma anche di rimanere li. Si tratta della sua salute." - interrompo bombardandolo di informazioni.

Rimane in silenzio per qualche istante, guardandomi negli occhi cercando di capire se sto dicendo la verità.

"È grave?" - mi chiede.

"Sì, parecchio. Non te lo avrei chiesto altrimenti. Ma nel caso che tu non mi voglia aiutare, ho già il piano B."

"E quale sarebbe, sentiamo." - dice incuriosito.

"Licenziarmi."

Mi guarda sorpreso.

"Sei disposta a..."

"Sì, Ryan. La famiglia prima di tutto, lo sai. Tu faresti di tutto per Jenny, cosi anche io per Jess."

Sospira e tira fuori di nuovo il telefono, scrive a qualcuno che gli risponde dopo qualche secondo.

"Dammi due minuti." - mi dice mentre si dirige al bar - "Vuoi qualcosa?"

"No, sono apposto. Devo restare concentrata."

Mi fa un cenno e mentre di versa un bicchiere di whisky suo telefono squilla.

"Apposto, ferie convalidate."

"Come?" - gli chiedo incredula.

"È tutto apposto. Hai una settimana e al lavoro sembrerà che le hai richieste già da tempo. Perciò non preoccuparti."

"Grazie Ryan, io non so come ringraziarti."

"Troverò un modo." - mi dice con uno sguardo malizioso.

"Ryan, io..." - non so come risponderli in modo giusto mentre lui scoppia a ridere.

"Tranquilla, per quanto ti trovi attraente, non ho in mente niente del genere. Ti farò semplicemente sbrigare qualcosa al posto mio."

"Andata." - gli do un abbraccio. - "Ora devo andare. Grazie mille ancora."

Mi fa un cenno con la testa e io mi dirigo all'ascensore. Quando mi ritrovo di fuori prendo una gran boccata d'aria. Sono euforica e felice, ora che Ryan ha sistemato il mio problema. Chiamo il taxi e torno al mio appartamento dove mi aspetta Lisa e mia sorella. Quando arrivo a casa, Lisa mi informa che Jess si è addormentata. L'ho ringraziata ancora per l'aiuto che mi ha dato e poi l'ho accompagnata alla porta. Approfitto del tempo da sola per fare il borsone. Anche se non è molto che metto dentro: la maggior parte dei miei vestiti è rimasta a Los Angeles, così prendo giusto qualche intimo, la mia tuta rotta e alcuni prodotti d'igiene personale. Mentre metto via la tuta mi viene in mente Owen, così decido di controllare se non ha risposto. E per mia felicità c'è un messaggio da lui:

"Dovrei avere le tue misure. Meglio ancora se le prendo sa solo."

Ma che...

"Allora passo. Non mi va che le tue mani vagano sul mio corpo."

La sua risposta non si fa attendere.

"Non sai cosa ti perdi, ma sono bravo a far cambiare idea alla gente. Vieni al Green Surf Lodge, a Montauk e avrai la tua tuta. E solo per oggi: niente palpeggiamenti."

"Mi piacerebbe, ma purtroppo non riesco oggi. Al massimo tra un paio di settimane."

"E nel frattempo cosa? Surferai in bikini?"

Vorrei scrivergli no, ma le mani prendono vita propria.

"Divertente, ma sto tornando a Los Angeles per un po'. E non avrò tempo per il surf."

Invio. Non so perché gli ho detto che parto. Per vedere la sua reazione? Non lo so, ma mi è sembrata una cosa giusta. Aspetto qualche minuto, ma non mi risponde. Dopo altri 5 minuti metto via il telefono, ormai consapevole che non mi risponderà e continuo con i preparativi.

Matt è passato a prendere i miei draghi. Gli ho spiegato velocemente la situazione, giusto a grandi linee. Non vorrei che scoprisse la verità su di me. Anche se dentro di me so che un giorno dovrò raccontare sia a lui, che a Lisa chi sono veramente. E so bene che quel giorno sarà l'ultimo prima di tornare del tutto a casa. Ma per il momento non voglio pensarci troppo, affronterò la situazione a tempo debito. E dato che il taxi dovrebbe arrivare tra poco vado a svegliare Jess per farla preparare.

Circa mezz'ora dopo autista sfreccia per le strade di New York, portandoci all'aeroporto. Osservo la città, frenetica come sempre, piena di vita, ma cosi cupa. Questi due giorni hanno scombussolato la mia vita, ma so che giorni ancora più bui sono in arrivo. Tra qualche ora saremo a casa e quello che dovremmo affrontare ci metterà a dura prova. Stringo la mano di Jess che mi fa un piccolo sorriso. È dura anche per lei, ma per quanto non suoni come cliché - insieme c'è la faremo!

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Spazio me: con questo capitolo chiudiamo il 2021! Spero che per voi sia stato un anno buono, anche se per me non lo era tanto. Ma ripongo tante speranze nel 2022.
Non vi prometto niente, perché ho notato se comincio a promettere qualcosa poi non riesco a mantenere la promessa.
Perciò sarò chiara: posterò nuovi capitoli ogni volta che posso.
E vi auguro buon anno nuovo!

PS: vi è piaciuto il capitolo? So che è ancora presto, ma cosa ne pensate dei personaggi?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 31, 2021 ⏰

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Is It Love? Owen [Fanfiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora