"Niente, va tutto bene" dissi continuando a tenere lo sguardo basso. Ad un tratto i miei piedi diventarono talmente interessanti che non riuscii più ad alzare gli occhi su Calum, che si mise a gambe incrociate. Mi prese la mano ancora dolorante e se la portò la bocca. Sentii le sue labbra premere delicatamente sulla pelle.
"Non avrei dovuto lasciarti da sola" disse senza staccare la bocca dal dorso della mano. "Mi dispiace, Mel. Se fossi rimasto con te non gli avrei permesso di farti ancora del male e sicuramente in questo momento lui si sarebbe trovato in ospedale, dato che lo avrei preso a pugni." Lo guardai, c'era così tanta rabbia nei suoi occhi che, se avesse potuto, avrebbe letteralmente spaccato la faccia a Carter. Il pensiero di lui e Calum che fanno a botte sicuramente non mi entusiasmava. Scossi la testa e diedi un buffetto a Calum, prima di stringere le braccia attorno alle sue spalle così larghe che quasi non riuscii a ricongiungere le mani. Gli posai un bacio sulla guancia.
"Non è colpa tua, Calum" risposi appoggiando la testa alla sua spalla. "E poi te l'ho già detto, non voglio essere costretta a venirti a trovare in gatta buia. Anche perché non so se avrei il coraggio di entrare in un carcere."
"Non lo voglio uccidere, voglio solo fargli capire che è un bastardo pezzo di merda."
Abbassai di nuovo lo sguardo. "Davvero non mi verresti a trovare?" Chiese intristito.
Gli sfregai la mano sul braccio mentre ridacchiavo.
"Tu non farmi trovare nella situazione di scegliere."
Calum girò la testa e mi sorrise, poi ad un tratto ritornò subito serio, arrabbiato.
"Dio, se solo me lo ritrovassi davanti" ringhiò.
"Davvero, non voglio che tu ti metta nei guai" dissi cercando di calmarlo. "Sto bene, non mi ha fatto niente."
Scrollò le spalle e lasciai cadere le braccia dal suo corpo. Calum mi prese la mano e la scrutò dal polso fino alle dita.
"Che pezzo di merda."
Inizia a picchiettare le dita sul suo avambraccio, sapevo che gli dava fastidio da morire. "Mel, piantala. Sto cercando di pensare."
Continuai imperterrita senza tener conto di quello che diceva per poi finire a fargli il solletico. Gli passai le dita sui fianchi, sotto le braccia, sulla pancia e lui rideva. Rideva come un bambino bellissimo. Non la smetteva più e dopo poco fui costretta a fermarmi per farlo stare zitto o avrebbe svegliato Luke e Casey. Si fermò, con la testa sulla mie gambe mentre mi guardava dal basso. Stava ancora sorridendo. Mi pinzò le guance tra il pollice e l'indice, la sua risata mi entrò nelle orecchie.
"Sembri un criceto obeso."
Scoppiai a ridere anche io, il rumore della risata di Calum era troppo buffa. Si stava divertendo proprio come un bimbo e io lo guardavo mentre moriva dal ridere per una nonnulla. Vederlo così sereno mi rendeva felice e non ne sapevo nemmeno il motivo.
"Smettila o Casey e Luke si sveglieranno" lo rimproverai abbassando il tono di voce.
Calum diventò quasi serio, cercando di trattenere le risate. Afferrai un cuscino e glielo portai alla faccia, lui lo prese e si sdraiò per terra, soffocando le risate tra la stoffa bordeaux. Dopo cinque minuti buoni finalmente smise. Eravamo sdraiati per terra tra i cuscini, uno di fronte all'altra. La televisione era ancora accesa, la serie tv era ormai finita ed erano rimaste solo le solite televendite di padelle e di coltelli. C'era silenzio e la stanchezza s'impossessò di me. Sentivo le palpebre diventare sempre più pesanti, mi si stavano serrando gli occhi. Erano le due del mattino, Luke e Casey stavano ancora dormendo, ormai erano nel mondo dei sogni da un bel pezzo.
"Mel."
La voce impastata di Calum mi fece prendere di nuovo coscienza. Lo guardai, non avevo le forze di aprir bocca, e sperai che la mia espressione interrogativa bastasse.
"Non voglio più che tu e Carter vi vediate."
Chiusi gli occhi e mi presi il labbro tra i denti. Forse Calum aveva ragione, dovevo lasciare perdere Carter. Non sapevo cosa fare, non sapevo più niente. Da un paio di giorni avevo il caos più totale in testa. L'incontro con Carter mi ha confuso le idee.
"Una parte di me non lo vuole più vedere e l'altra vuole dargli un'altra possibilità. Non so cosa fare."
Forse voglio solo farmi del male.
Calum allungò la mano verso di me e mi toccò la punta del naso con l'indice.
"Gli hai già dato una seconda possibilità e mi sembra che l'abbia sprecata. Devi solo essere decisa. È come nella boxe, quando vuoi atterrare il tuo avversario deve sferrare un bel colpo. Deciso. Nel punto giusto."
Nei suoi occhi vedo una scintilla accendersi. È rabbia?
Non risposi, Calum mi continuava a guardare.
"Non ti capisco, Mel."
Chiusi gli occhi e quella volta fui io ad allungare il braccio verso di lui. Mi afferrò la mano e rimanemmo così, senza dire più una parola, finché non cademmo in un sonno profondo.___________________
Non sono carini Melissa e Calum? (*^^*)
Io li trovo adorabili, dài.
Comunque, spero che il capitolo vi piaccia, anche se è un po' corto. Se volete commentare sapere come fai, a presto!
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Knockout, c.h
Dla nastolatkówMelissa e Calum, due amici con due storie complicate alle spalle. Paura, violenza e sesso s'intrecceranno alla gelosia e ad uno dei sentimenti più forti: l'amore. Sembra tutto così semplice e invece si rivelerà sempre più difficile di quanto si pe...