Oikawa camminava con le mani in tasca, il collo avvolto da una sciarpa rossa. Faceva freddo. Entrò in un bar per riscaldarsi.
Si sedette vicino a una finestra, guardò bere un uomo e fece il gesto per bere anche lui. Erano un paio di mesi che gli capitava questa cosa sciocca, si mise a ridere nella sciarpa e attese che il cameriere prendesse l'ordine.
- cosa le porto? - chiese un uomo grande e gentile.
- un semplice caffè, grazie - rispose Oikawa distrattamente.
Il cameriere gli portò il caffè accompagnato da un cioccolatino e gli sorrise.
- mi scusi, lei lavora qui da sempre?
- sono stato assunto da poco in verità, come mai?
- niente, solo che questo mestiere le calza a pennello.
Il cameriere storse il naso poiché quella del ragazzo sembrava quasi una presa in giro. Se ne andò senza dire niente e si rintanò nelle cucine. Un secondo cameriere, dai capelli scuri e il passo svelto, si avvicinò ad Oikawa.
- posso servirti io il tuo caffe la prossima volta, se i nostri dipendenti non ti piacciono.
- come sei scortese, il ragazzo di prima era più gentile.
- l'hai mortificato. Posso sapere perché?
- io gli ho fatto un complimento! - disse rimettendosi la giacca.
- come mai ti comporti così con persone che nemmeno conosci?
- signor cameriere, lei non mi sta trattando con rispetto. Vorrei fare un reclamo, il suo nome?
- Iwaizumi Hajime.
- perfetto, io mi chiamo Oikawa Tooru.
Oikawa fece un sorrisetto ed uscì dal bar. Non era la prima volta che attaccava briga con gli sconosciuti e non vedeva l'ora di scrivere una pessima recensione al titolare di quel locale. Si diresse a casa e pensando alla cena gli venne un conato di vomito, così non mangiò.
Il mattino seguente si svegliò con una voglia di alzarsi pari a zero. Non voleva nemmeno andare in bagno. Accese la televisione e vide una donna in una stupida fiction che sbatteva il piede sotto il tavolo, sbattete il piede anche lui. Cominciava a stranirsi di questo suo comportamento, ma decise di alzarsi, ignorare di nuovo la cosa e farsi una doccia.
Ricevette una telefonata da una sua lontana cugina che era in città per una visita, ma non le rispose. Dopo poco, suo zio lo contattò per dirgli che questa cugina era in ospedale e che aveva avuto un incidente non troppo grave in bicicletta.
Si diresse all'ospedale e si sentì una persona orribile andandoci controvoglia.
L'odore dell'ospedale non gli era mai piaciuto, ma fece una brutta smorfia e salì al piano di sopra. Sua cugina era a letto e mangiava lo schifoso cibo della mensa.
- Tooru!
- spiegami un po', come hai fatto a cadere?
- maledetta me che noleggio una bicicletta per fare un giro in città. Sono scivolata sul ghiaccio e mi sono rotta un braccio.
- poteva andarti peggio.
- vuoi favorire?
Si portò la mano alla bocca e disse che non aveva fame, in realtà aveva ancora una volta sentito il bisogno di vomitare. Sua cugina provò a forzarlo a mangiare ma lui mollò a terra la borsa e corse in bagno a vomitare. Un infermiere l'aveva visto e lo aiutò.
Oikawa sapeva bene che presentare strani sintomi in un ospedale significa finire per farsi visitare, così si arrese a quel triste destino.
La dottoressa lo visitò e il ragazzo stava magnificamente, in perfetta salute.
- come mai ti è venuto da vomitare? - chiese la donna sedendosi per scrivere.
Oikawa, scrisse esattamente come stava facendo lei, ma non aveva né una penna in mano, né un foglio su cui imprimere l'inchiostro.
- ti diverte imitarmi? - gli chiese la dottoressa infastidita.
- chiedo scusa, non l'ho fatto di proposito.
- è la prima volta che ti succede?
- no - rispose esitando.
- puoi seguirmi ragazzo?
La dottoressa lo condusse in una stanza arredata in modo vistoso e colorato, dove c'erano tanti bambini. Al centro della stanza c'era un medico sorridente a cui andarono incontro.
- salve dottore, vorrei che visitasse questo ragazzo.
Oikawa non capiva cosa lo spingesse a restare lì e a farsi rigirare come fosse un calzino, ma sapeva bene che quel suo vizio involontario di copiare i movimenti altrui, non era normale.
Il medico parlò qualche secondo con l'infermiera e poi si chiuse in una stanza con Oikawa.
- dimmi, come mai non hai fame?
- che domanda è? Non ho fame e basta.
- d'accordo, cambiamo domanda, è una bella giornata oggi?
- che avrebbe di bello questa giornata?
- da quanto tempo non hai fame?
- un paio di settimane.
- quanto hai mangiato in queste due settimane?
- ma che ne so, poco.
- dimmi, come ti chiami?
- così può scriverlo sulla mia cartella clinica? Non mi farò visitare più, basta - disse alzandosi.
- aspetta ragazzo, puoi andare se vuoi, però sospetto che tu sia affetto da una rara patologia che se non viene curata, può essere fatale.
- ma come si permette? Lei non mi conosce.
- non mangi, mi guardi in modo strano e confuso, sei negativo e soprattutto imiti i movimenti degli altri. Tutto questo ha un nome, se lo vuoi sapere siediti e fatti aiutare.
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Last bucket list
FanfictionFanfiction su Iwaizumi e Oikawa Haikyuu AU TW: major character death, depression Oikawa mantiene il suo carattere sfacciato anche se messo faccia a faccia con la morte. Iwaizumi non cede e resta la colonna portante della vita di chi lo circonda. Un...