Quella notte Iwaizumi decise di fermarsi a stare con Oikawa. Si era reso conto che non stava bene per niente e la madre era stanca. - non mi piace che mi fissi mentre dormo. Aver giocato a pallavolo con me non ti rende mica un mio amico.
- tranquillo, non ho intenzione di fissarti tutta la notte. Tu dormi.
- senti, Iwa-chan, non so se mamma ti ha avvertito. La notte a volte mi irrigidisco e grido, non ti spaventare se succede.
- Oikawa, riposati.
Non successe nulla di strano o preoccupante quella notte. Iwaizumi lasciò un biglietto con scritto il suo numero di telefono su un mobile basso e andò a lavorare. Oikawa si sveglio e quasi si innervosì alla vista di quel biglietto, lo chiuse un un cassetto e si addormentò di nuovo. La settimana che seguì Oikawa mangiò un po' di più e limitò le sue imitazioni. Quella malattia era indecifrabile. C'erano periodi in cui sembrava un normale ragazzo, poi però aveva delle terribili ricadute e potevano durare anche mesi, danneggiandogli l'organismo.
Iwaizumi non si presentò per 10 giorni e Oikawa ammise di essere preoccupato del fatto che il ragazzo potesse essersi stancato di lui. Fece per mandargli un messaggio più volte, ma ogni volta che stava per premere invia, si sentiva un egoista ad infastidirlo.
Prima di andare a dormire però, non resistette. - ciao Iwa-chan. Scusa se quella notte sono stato strano.
Chiuse il cellulare e si mise sotto le coperte. Il telefono si illuminò pochi istanti dopo e corse ad leggerlo.
- Oikawa! Pensavo non volessi più saperne di me, domani vengo a trovarti.
Oikawa sorrise come un idiota e poi si schiarì la voce per tornare in sé.
- no, voglio venire io a casa tua.
- per me va bene, ce la fai?
- non sono ancora un vegetale! - scrisse arrabbiandosi.
- no, però un idiota si.
- ti aspetto, domattina ti scrivo l'indirizzo.
L'indomani, Oikawa si vestì e scappò dall'ospedale senza dire niente a nessuno. Corse sotto casa di Iwaizumi che gli aprì calorosamente la porta.
- Oikawa, sbaglio o sei un po' ingrassato?
- ti sembra?
- si! Sembri stare meglio!
- meglio è una parola grossa.
- vieni, la mia stanza è in fondo.
- ti piace disegnare Iwa-chan?
- ci provo.
- sei bravo.
- è la prima cosa gentile che mi dici.
- senti, l'altra volta sulle scale...
- Oikawa, non ti devi scusare, è normale quello che hai fatto.
- mi sono sentito un idiota.
- per questo non mi hai chiamato subito?
- in realtà non l'ho fatto perché non volevo farlo.
- ah, perché?
- perché? Scusa.
- non preoccuparti, dicevi?
- non l'ho fatto perché non mi piace questa cosa. Tu hai una vita fuori dall'ospedale e se decidi di diventare mio amico ne vedrai tante.
- credi che non ci abbia pensato? Quando ti ho dato il mio numero ho preso il pacchetto completo.
- tu non ti rendi conto.
- Oikawa, mio padre è morto quattro anni fa, mi ricordo bene.
- a maggior ragione non dovresti voler entrare in questa situazione.
- tu guarirai.
- non succederà.
- questa risposta è una reazione della tua malattia.
- questa risposta è una... accidenti.
- tra i tuoi sintomi c'è qualcosa che ti impedisce il contatto fisico?
- no.
Iwaizumi accarezzò il viso ad Oikawa e lo strinse a sé. Gli toccò i capelli dolcemente e non lo lasciò andare a casa quel giorno.
Giocarono a pallavolo in cortile, guardarono un film e Oikawa confessò a Iwaizumi di aver sempre voluto imparare a disegnare. Entrambi, decisero di fare un ritratto l'uno dell'altro, per passare il tempo.
- ho finito! - disse Oikawa.
- anche io.
- non è giusto iwa-chan! Tu sei molto più bravo.
- il tuo è un po' storto, ma è carinissimo.
- tienilo. Se lo guardo mi viene da vomitare.
- tu tieni il mio.
- che cosa sdolcinata.
- hai fame?
- scherzi?
- dai, prova a dirmi un cibo che vorresti tantissimo.
- non c'è.
- ci deve essere.
- ho voglia di cheesecake.
- perfetto! Mangeremo quella.
- hai del cheesecake in casa?
- no, la ordiniamo.
Oikawa mangiò una fettina di torta dichiarando poi di non farcela più e Iwaizumi gli disse di non preoccuparsi.
- forse dovrei tornare.
- vai se vuoi, altrimenti puoi restare qui stanotte.
- posso?
- certo.
- che diranno i tuoi?
- abito da solo.
- non so se è il caso.
- se ti stai preoccupando per i tuoi problemi nel sonno, non ti devi preoccupare.
- non ti devi preoccupare - disse tappandosi la bocca.
- Oikawa, non tapparti la bocca, non c'è nessun problema.
- scusa.
- dormi qui.
Andarono in camera di Iwaizumi e si guardarono un istante prima di mettersi sotto le coperte. Oikawa si rannicchiò in un angolo del letto e diede in fretta la buonanotte.
- prometti che dormirai e che non resterai sveglio per la preoccupazione di quello che potrebbe succedere se dormissi?
- questa non la riuscirei a ripetere nemmeno io.
- ti posso abbracciare?
- ti posso abbracciare?
- questo lo considero un si.
Iwaizumi prese il corpo di Oikawa da dietro e gli appoggio il mento su una spalla, respirandogli dolcemente sul collo.
- non starmi così vicino, la notte faccio cose strane.
- risposati.
Iwaizumi crollò dal sonno, ma si svegliò durante la notte poiché sentì il braccio irrigidirsi. Il corpo di Oikawa era immobile, rigido come la pietra, i suoi occhi erano spalancati e sembrava quasi non respirare. Iwaizumi gli mise una mano sulla spalla e provò a svegliarlo da quello stato. Dopo che si fece prendere un colpo per non essere stato in grado di aiutarlo, Oikawa tornò in sé.
- scusami Iwa-chan, te l'avevo detto che era meglio se tornavo in ospedale.
- Oikawa, stai bene? Mi hai fatto morire - disse abbracciandolo.
- eri così preoccupato?
- non ho mai visto niente del genere, ma ti fa male?
- è come se avessi i crampi su tutto il corpo e non potessi dire assolutamente niente.
- sembra fare parecchio male.
- non immagini quanto. Devo tornare in ospedale anche se non mi va. Mia madre mi ha fatto quindici chiamate.
- ti accompagno.
- no, vado da solo. Iwa-chan, non sei obbligato a fare quello che fai.
- pensavo l'avessimo chiarito, lasciami fare quello che voglio. A meno che non si tu a stancarti di me, smetti di preoccupartene.
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Last bucket list
FanfictionFanfiction su Iwaizumi e Oikawa Haikyuu AU TW: major character death, depression Oikawa mantiene il suo carattere sfacciato anche se messo faccia a faccia con la morte. Iwaizumi non cede e resta la colonna portante della vita di chi lo circonda. Un...